I Comuni di Cerignola e San Ferdinando di Puglia delibereranno la dismissione di Ofanto Sviluppo Srl entro il 31 dicembre. Il Sindaco Giannatempo: “Non abbiamo fatto altro che attenerci ai dettami della legge: i comuni non possono detenere quote partecipative di società come quella in questione”.L’Amministrazione comunale convocherà a breve una Conferenza di Servizio con il Comune di San Ferdinando di Puglia al fine di deliberare congiuntamente, entro il 31 dicembre, l’avvio delle procedure di dismissione della società Ofanto Sviluppo, che gestisce l’Interporto. San Ferdinando, lo ricordiamo, detiene il 25% del capitale. Verranno poi fissati i successivi adempimenti, come la predisposizione del bando di evidenza pubblica. Lo ha stabilito ieri il Consiglio Comunale. Un provvedimento che è la conseguenza della delibera di C.C. del 13 maggio 2008, la quale stabiliva unicamente di quantificare il valore economico della società al fine di “mettere il Consiglio Comunale nelle migliori condizioni per adempiere alle incombenze previste dal comma 28 dell’art..3 L.244/07”, che prevede la cessione a terzi delle società partecipate vietate ai sensi del comma 27 dello stesso articolo. “Non abbiamo fatto altro che attenerci alle disposizioni della legge – spiega il Sindaco Antonio Giannatempo – questa stabilisce che i comuni non possano mantenere partecipazioni, anche di minoranza, di società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali”. Esclusi dall’obbligo di dismissione sono i servizi pubblici locali privi di rilevanza economica (culturali e sociali); quelli invece rilevanti economicamente (sanità, istruzione, servizi sociali, igiene pubblica, trasporto pubblico locale, distribuzione del gas), e ancora i servizi centrai di committenza e quelli strettamente necessari. Il divieto vale invece, come hanno stabilito alcune sentenze di Corte dei Conti, per le società che si prefiggono scopi prettamente industriali e commerciali (come progettazione, costruzione e gestione di scali ferroviari, aree logistiche e poli merci sul territorio nazionale, trasporto e noleggio di mezzi stradali e ferroviari. Affrontato, nel Consiglio di ieri, anche il tema della sanità a Cerignola. Numerosi i problemi esistenti, anzi cronici, che affliggono le strutture sanitarie del nostro territorio, in primis l’Ospedale Tatarella: gravissime carenze di organico – il caso limite è quello del Pronto Soccorso – insufficienza di fondi a disposizione, reparti privi di primari. Gli argomenti in questione saranno al centro della discissione del tavolo tecnico con le autorità sanitarie locali che l’Amministrazione ha intenzione di convocare al più presto.
Purtroppo, ancora una volta, gli amministratori di Cerignola, Sindaco in testa, dimostrano di non conoscere la legge che regola il mantenimento o la dismissione delle quote tenute dai comuni in società.
Incompetenti, andate a studiarvi la legge.
State inanellando, agli occhi della cittadinanza, una serie di figuracce.
ma che c….zo dici leggi studia giupy e non andare a ripetizione dal santone, o dall’ottimo monterisi (amico di grattini di gianna però rinviato in cassazione al contrario di gianna) ascolta persone + competenti prima di dare giudizi. finalmente grande PD coerente con scelte passate.
Caro Titino, sei disinformato al pari di chi ci amministra. Per tua informazione non ho necessità di andare a ripetizione da nessuno, sono perfettamente in grado di leggere e studiare. Titino studiati la legge 244/2007, la legge 102/2009, gli articoli 114 e 118 della Costituzione Italiana, il D.lgs 267/2000, il D.Lgs. 185/2008, la legge 2/2009. Altrimenti chiedi notizie delle leggi di cui sopra e la loro interpretazione in merito all’Interporto ai tuoi amici coerenti del PD.