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    Metta: “i lavoratori ex ASIA contro Giannatempo”, e sulle Torri al Macello “l’amministrazione ride, la città no”

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    Resoconto in due parti quello dell’Avv. Metta che ieri in Consiglio Comunale si è battuto su alcuni temi. Riportiamo di seguito le due fasi.

    1. Ore 16.30: ripresa pomeridiana dei lavori del Consiglio. Strani pallori al tavolo della Giunta. Mi guardo attorno e scopro la causa del tisico colorito. Tanti,tantissimi ex dipendenti Asia in aula. Mi informo dal collega Giurato – PD – : il solito Gianna aveva promesso un mesetto fa’ che il 30 novembre avrebbe pagato ai lavoratori ex Asia in pensione e a quelli trasferiti alla SIA il 50% di quanto loro dovuto a titolo di trattamento di fine rapporto. Pensate: c’è gente,in pensione da un anno e passa,che ancora non ha ricevuto le somme che l’ASIA avrebbe dovuto accantonare mese per mese,busta paga per busta paga. Sparito il denaro. Lavoratori in attesa,il Sindaco fa l’unica cosa in cui eccelle: promette. Solo che il 30 novembre è – poi – arrivato e i lavoratori,presi in giro,sono in aula. “Un decreto sopravvenuto impedisce di mantenere la promessa”. Balle. Il decreto è di settembre e già era noto al momento della promessa. Doppia balla: perché –decreto o non decreto – il Comune non avrebbe mai potuto assicurare questo pagamento. Solita prassi. Prometti, prometti: nulla succederà di buono,ma almeno guadagni tempo. Disordini in aula,vivaci interruzioni. Poi, l’ennesima raffica di promesse: varianti al piano regolatore,vendite a privati,soldi che dovrebbero arrivare. Una raffica di balle. Già si chiacchiera di un bel giro di fatture POSTUME,che qualcuno dovrebbe avallare,datandole,retrodatandole,postdatandole,per far arrivare soldi alla ex Asia,soldi che il Comune nemmeno ha. Il Sindaco s’è guadagnato un altro po’ di giorni. Ma dura minga…….non può durare. Come ripeteva una nota reclame di altri tempi. Intanto in SIA ci sono ancora molti lavoratori impegnati a tre ore settimanali. Mentre Vasciaveo assume consiglieri comunali di Giannatempo. Una volta i sindacati non avrebbero consentito un simile scempio delle norme, della dignità dei lavoratori e della equità sociale. Una volta, i sindacati non avrebbero consentito che, in Municipio, debiti certi e riconosciuti, quali le somme dovute per straordinari ai dipendenti comunali, venissero “nascosti sotto il tappeto dal disinvolto assessore Gallo” per,futuri,inspiegati,approfondimenti: mentre la gente che ha lavorato attende il denaro che gli era e gli è dovuto. A tutti un consiglio. Arrivano le feste; c’è bisogno di denaro,certamente. Provate a “spendere” nei negozi e negli outlet le “promesse del Sindaco Giannatempo”. Daranno certamente il resto………..Non a Voi………..a Lui…………….
    2. Amministrare con la politica degli annunci e delle illusioni. Un’altra pagina di questo indigeribile “romanzo” è stata scritta dalla maggioranza PdL – UdC nel corso del Consiglio Comunale di ieri 30 novembre. Nonostante gli appelli e gli allarmi del nostro gruppo consiliare la coppia Giannatempo – De Cosmo ha proseguito per una strada che non porterà ad alcun risultato positivo per la nostra città. Manifestare l’interesse del Comune al bando regionale per la realizzazione di interventi per l’incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica era più che opportuno; farlo, approvando lo studio di fattibilità e la progettazione del prof. Moccia, è stata una scelleratezza politica ed amministrativa. I vizi che abbiamo rilevato,in estrema sintesi. Una progettazione mastodontica, AFFATTO DESTINATA AI SOGGETTI BISOGNOSI DI INTERVENTI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA. Progetto economico sovra dimensionato,di difficoltosissima,se non impossibile, attuazione. Assenza di adesione da parte del patner essenziale( lo IACP ha mandato – udite udite – un fax di condivisione della iniziativa: caspita). Stravolgimento urbanistico della zona,con i “soliti noti” a caccia di nuove speculazioni. La proposta del M.P. La Cicogna era nel senso di partecipare al bando con una progetto più limitato economicamente e,quindi, con maggiori probabilità di classificarsi in posizione utile per godere dei finanziamenti. Senza stravolgere il tessuto urbanistico della zona, limitandosi a riqualificare e ristrutturare,in sinergia con privati,che venissero attratti da una maggiore realizzabilità del progetto. Singolare la procedura amministrativa: singolare,ai confine del legale: come spesso succede al “terzo piano” del palazzo di Città. Il progettista prof. Moccia è stato incaricato il 24 \11\2010. Il 25\11\2010 ha scodellato,già bello e pronto, il progetto. Senza consultazione con i tecnici e le imprese cittadine. Senza indirizzi da parte del Consiglio Comunale; senza che nemmeno gli assessori in Giunta abbiano approvato o almeno esaminato il progetto. Per gli assessori è valso il principio di “mono – responsabilità”: ognuno fa ciò che gli piace nel proprio assessorato,senza mettere becco in quello altrui. Insomma…….la collegialità………….al contrario. Anche dai banchi della maggioranza i bravi soldatini di “piombo” hanno sgranato gli occhi,quando il gruppo della Cicogna ha mostrato le foto di quel che secondo Giannatempo- De Cosmo dovrebbe diventare l’ingresso “rivolese” della Città. Due “torri grattacielo” di oltre una ventina di piani,in cemento e acciao(destinate a braccianti monoreddito,evidentemente) circondate da avveniristici fabbricati,presi di peso dalle cartoline panoramiche di Los Angeles o San Francisco. A via Manfredonia? Persino i “soldatini più fedeli”,quelli ingessati con il braccio alzato, non trattenevano le risate,quando hoi dato lettura del sogno dell’architetto Moccia: che la zia Sinella,vedova,con figlio disoccupato a carico,si affacci al quindicesimo piano della torre,per godersi la vista del mare. Del mare? ?? Risate! Chi non ride è la città. Che oltre a non avere possibilità alcuna di classificarsi,con quel progetto, per i futuri finanziamenti,rischia di perdere anche il già acquisito finanziamento IACP per il rifacimento delle facciate malmesse delle palazzine del “Macello”. Dovendo,secondo la progettazione – Moccia essere demolite, perché manutenzionarle nel frattempo? Meglio aspettare. Al “Macello” aspettano da una vita. E ormai,credo,non sperino nemmeno più.

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