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    Metta: “Basta agli auto-incentivi dei dirigenti comunali”

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    Il consigliere comunale Franco Metta, in una nota integramente riportata a seguire, informa della condanna inflitta al dirigente comunale Saracino, il quale deve restituire nelle casse del Comune 14000 euro. L’avvocato denuncia la “prassi” di incentivi e premi che riguardano gli stessi dirigenti, chiedendosi se tali consuetudini sono state eliminate.

    La Corte dei Conti con sentenza depositata il 20 settembre scorso ha condannato il dirigente comunali ai servizi finanziari dottor Adriano Saracino a restituire al Comune di Cerignola 14.000 euro, oltre interessi legali e svalutazione monetaria. Il dottor Saracino si era auto-liquidato come incentivo la maggiore somma di euro 28.000. La Procura Regionale della Corte dei Conti aveva chiesto la condanna di Saracino a rifondere l’intera somma; in via equitativa la Corte ha ridotto del 50% l’importo da restituire. Ricordo che, sull’argomento degli incentivi che i dirigenti si auto liquidano, il M.P. La Cicogna era intervenuto, denunciando la scandalosa applicazione delle norme relative, prima nel corso della campagna elettorale, poi come gruppo consiliare. L’amministrazione Giannatempo non intese adottare alcun provvedimento: vedremo se adesso, dopo l’intervento della Corte dei Conti, il nostro Gianna potrà ancora fare orecchie da mercante e se finalmente l’assessore Gallo darà un segno della Sua presenza in amministrazione (che non sia solamente il vano tentativo di legittimare buona parte degli illegittimi debiti fuori bilancio) adeguandosi alle statuizione della Corte dei Conti. Tralascio le impeccabili motivazioni giuridiche della decisione – troppo tecniche per essere oggetto di commento politico – per sottolineare, invece, la parte in cui la Corte dei Conti stigmatizza la gravità della colpa del Saracino: “La gravità della colpa del Saracino si individua in tutta la sua evidenza nell’essersi autonomamente liquidato con propri atti dirigenziali……”. Il dirigente comunale si era difeso, tra l’altro, invocando una prassi interna al Comune di Cerignola. La Corte bolla questa prassi come CONTRA LEGEM: contraria alle leggi; dunque illegale. Allarma il concetto di “prassi interna”. Usando questa “prassi interna”, chiedo all’assessore al Bilancio, all’assessore al Personale, al Sindaco e al Segretario Comunale quanto altro denaro pubblico è stato in passato remoto e recente dissipato in questa maniera? E’ stata eliminata questa prassi, che per primo – ed unico – denunciai ben prima della decisione della Corte dei Conti? C’è qualcuno che vuol mettere rimedio, con sollievo per le casse comunali, a questa giungla di incentivi, premi, premiucci, straordinari, indennità e ammennicoli vari mediante i quali vengono premiati i dipendenti fedelissimi, mortificati quelli che non hanno santi in Paradiso? Una ultima annotazione, non certo priva di rilevanza. Il Saracino davanti alla Corte dei Conti è stato difeso dall’avv. De Robertiis, illustre e valente professionista, con un unico svantaggio: è, e lo sappiamo bene guardando le cifre liquidategli legittimamente per onorari nei debiti fuori bilancio, l’avvocato di fiducia della Amministrazione Comunale. In evidente conflitto di interesse con l’Amministrazione Comunale che solitamente assiste e difende e che ora dovrebbe (il condizionale è usato intenzionalmente….) recuperare queste somme, agendo contro l’assistito del proprio avvocato di riferimento. Una volta era costume che gli avvocati esterni, incaricati dal Comune, non assumessero diversi incarichi professionali che li avrebbero potuti vedere contrapposti al Comune medesimo. In questo caso, questa ragione di opportunità era evidente fin dall’origine. Il Comune di Cerignola ERA assente dal giudizio – se si esclude come detto la “presenza” dell’avv. De Robertis in difesa di Saracino. Non è evidentemente interessato a recuperare somme dilapidate illegalmente in passato. Peccato, perché – magari – sarebbero servite, in assenza di bisogni più impellenti – per un nuovo concerto di Gianni Celeste, giusto per riascoltare le immortali arie di “O latitante” o di “Cella trentadue”.

    10 COMMENTS

    1. La gestione del denaro pubblico, sancita da una sentenza della Corte dei Conti, che ne chiede la restituzione per “auto-determine economiche”?
      I migliori complimenti alla Corte ed alla Procura Regionale, che ne ha stabilito e messo a nudo questa pratica, che a detta dello stesso dirigente è una “regolare prassi” adottata anche in epoche meno sospette.
      La trasparenza amministrativa consiste, nella sua accezione più ampia, nell’assicurare la massima circolazione possibile delle informazioni sia all’interno del sistema amministrativo, che al suo esterno, in rapporto con la società civile.
      ”L’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia e di pubblicità e di trasparenza, secondo le modalità previste dalla Legge nonchè dai principi dell’ordinamento comunitario”.
      Il controllo si queste “sbavature” palesi e furbescamente mantenute deve essere totale, sradicando le “vecchie abitudini” che gonfiano le tasche di chi “tanto riceve”. Che il Sindaco, il Segretario Generale, l’Assessore di riferimento facciano il loro dovere fino in fondo. Invece di ingrassare chi grasso è già, pensate a pagare i debiti che fanno lievitare gli interessi “passivi e legali” al Comune di Cerignola, Avvocato dei due forni,
      la cuccagna non finisce mai? La pentolaccia dopo Carnevale!

    2. perchè metta non andrà mai da nessuna parte?
      E’ evidente: spara nel mucchio, spesso non ha ragione nemmeno in minima parte.
      E se ha un briciolo di ragione, finisce inevitabilmente con aggiungere qualche particolare inutile, sbagliato, fuorviante.
      Qui sul finale accosta i fondi comunali alla serata di Gianni Celeste, sapendo bene (per questo c’è malafede) che quella manifestazione è stata interamente pagata da un privato, per di più suo ex sostenitore e candidato. Nemmeno un centesimo è stato tirato fuori dalle casse comunali per la Sagra dell’oliva, manifestazione pur oscena e discutibile.
      Lo dicono le delibere, che il Metta si vanta di divorare appena gliele mandano. Siccome sa leggere, se dice una cosa simile è per disinformare e fare confusione apposta.
      E poi, detto da lui che li difende, consentite, fa sorridere che si parli di latitanti.

      • Come al solito, voi amministratori, spostate il problema su quello che dice Metta. Forse Metta sbaglia a fare la battuta finale ad ogni costo (così si rende un po’ antipatico) ma il problema sono i dirigenti che fanno da spalla all’amministrazione coprendoli tutte le volte che gli viene chiesto… in cambio, ovviamente, pretendono incentivi molto alti a fronte del rischio che corrono assumendosi tante responsabilità al posto loro.

    3. Certamente un privato ha pagato l’arrivo di G. Celeste, (non sono un tifoso di Metta), ma mi preme indicare come si emette una delibera per una manifestazione:
      Il palco, le transenne, l’impianto, l’occupazione del suolo pubblico, l’energia elettrica, la SIAE, i manifesti, l’affissione, i gazebo, le sedie, i vigili urbani.
      Questi servizi sono al di fuori del cachet di Gianni Celeste e dei gruppi per la festa organizzata, se poi aggiungiamo le giornate utilizzate, ci rendiamo subito conto che il “costo” per gli artisti si era a carico di un privato, ma è ben poca cosa per quanto è costata complessivamente alle Casse Comunali.
      Quei soldi sono stati messi a disposizione da tutti i contribuenti:
      quelli che pagano le tasse! Spero di aver contribuito a rendere più chiara la situazione; premesso che non ho niente contro gli “artisti” in genere.

      • ti sbagli. Anche io ero arrabbiatissimo all’idea che avessimo pagato noi cittadini quella serata oscena. Ho cercato e letto la delibera. Non era così.
        Quanto a saracino, aspetto di vedere cosa farà il comune

    4. I costi della manifestazione erano tutti a carico degli organizzatori!!! Metta come al solito spara c…..te….su c…..te! Mi dispiace per chili va dietro….poveri burattini!

    5. Bravo avv. Metta, i dirigenti devono pagare…chi sbaglia paga e, chi si appropria di soldi non suoi, devono confessarsi tutti. Una massa di peccatori.
      I soldi non serviranno a sottrarvi dal giudizio di Dio.

      • Anche questa volta lo spadaccino Metta si arrampica sugli specchi. Invece di fare politica butta veleno dappertutto. Farebbe meglio ad applicarsi un po di più nello studio per non fare le solite figuracce. Non sai caro consigliere che gli incentivi in questione rappresentano un diritto codificato dai contratti della dirigenza pubblica? Come mai non sai che le risorse per finanziare i predetti incentivi hanno un vincolo di destinazione e non possono essere utilizzati per altre finalità’? Perché non sei leale e non dici quello che realmente e’ accaduto? Guadagneresti sicuramente qualche elettore in più. Ma la lealtà’ non e’ tra le tue corde.

    6. Nella sala consiliare spara cazzate e poi esce “dall’aula”….sui giornali ed alla radio….spara solo cazzate! Ma denunciatelo e chiedetegli un congruo risarcimento! A già….si è già venduto tutto per paura!

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