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    Lavoro e disoccupazione da record, in Italia come a Cerignola

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    Aumenta la disoccupazione in Italia mentre resta costante il livello europeo degli ultimi mesi, seppur la crisi dell’occupazione riesce a colpire la ricca Germania, mai scesa così in basso negli ultimi vent’anni. Rispetto a novembre i senza lavoro sono aumentati di 20mila e 24mila rispettivamente; rispetto a dicembre 2010 sono aumentati di 751mila e di 923mila. Per ritrovare una situazione simile dobbiamo tornare indietro al terzo trimestre del 2001. Lo ha reso noto l’Istat sottolineando che il numero di senza lavoro in Italia ha raggiunto quota 2 milioni e 243mila persone: si tratta di 1,243 milioni di maschi e un milione di donne. (fonte ISTAT/Repubblica.it)

    Emergenza giovani A pagare il prezzo più alto sono i giovani: uno su tre è senza impiego con un tasso di disoccupazione al 31%, in calo di 0,2 punti base rispetto a novembre, ma in aumento di 3 punti su base annua. Non fa eccezione il sud Italia, se non per la Puglia. Infatti la regione governata da Vendola ha avuto un comportamento anomalo rispetto al mezzogiorno, vedendo un incremento dell’occupazione, pur partendo in netto ritardo rispetto alla media nazionale.

    Foggia-Cerignola = buco nero Nonostante la Puglia in tema di occupazione abbia stupito gli analisti per il successo 2011, Foggia rimane fanalino di coda. E la città di Peppino Di Vittorio purtroppo non riesce a distinguersi. L’impiego ‘a nero’ è la regola. Il contratto fa eccezione e diventa sempre più raro, manifestandosi nelle forme più creative possibili; dal pagamento netto inferiore al dichiarato, fino alla negazione di ogni diritto legalmente previsto.

    Da qui se ne vanno tutti Sono numerosi i ragazzi costretti a ‘fuggire’ da Cerignola per trovare neanche più un posto di lavoro, ma semplicemente un contrattino a progetto da 400/500 euro al mese a Bologna, Roma, Milano, laddove vivere con queste cifre è impossibile. “Lavoro a Pisa – dichiara Antonio, 25enne cerignolano – e guadagno, con contratto a progetto, 540 euro al mese per sei ore al giorno. Pago 270 euro di casa più spese e mi aiutano i miei genitori, altrimenti non ce la faccio”. Ma la parola pensione ci sarà ancora nei vocabolari stampati nel 2020?

    1 COMMENT

    1. Quello che a Cerignola non si trova? Ma come si fa a non comprendere che è il lavoro! Si! Quello vero, non quello della Fiat di Melfi, non quello di alcune Aziende di prestigio, non quello dei braccianti o gli edili, che vogliono essere assunti per un certo periodo, dopo grazie ai contributi o al soccorso della disoccupazione, uno degli Istituti “inalienabili” dalle nostre parti, tanto “paga Pantalone”, alcune volte si fà addirittura “fifty-fifty” con lo stesso datore di lavoro, come già avviene per gli assegni familiari, che tanti non riscuotono per poterli barattare con altri privilegi. Bensì il lavoro, quello quotidiano, che dovrebbe svolgere una commessa, un giovane operaio di attività artigiane o commerciali. Ebbene questi “desaparasidos” non possono godere di nessuna “garanzia occupazionale”; le distanze le prendono i sindacati, ma ancor prima i dastori di lavoro i quali “comunicano” con i genitori dei “predestinati” raccomandandosi che il giovane sia “affidabile”, non abbia un domani a pentirsi di questa scelta. Una volta ottenuta la “dovuta” garanzia comincia questo “rapporto anomalo di lavoro”. A qualcuno potrà venire in mente il film interpretato da Lino Banfi “Vieni avanti cretino” diretto da Luciano Salce nel 1982, ebbene in alcune situazioni non si discosta dalla “triste realtà di questo territorio”. la Ministra Fornero è ora informata! Nello stesso istante la Camusso, Angeletti, Bonanni ai quali rivolgo una personale espressione:
      Sono soddisfazioni, nella città che ha dato i natali ad un grande statista sindacale. Complimenti vivissimi!

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