L’esplosione della scorsa notte in viale Russia ripropone con forza il tema della sicurezza e del rispetto delle regole a Cerignola. Il presidio cittadino di “Libera-associazioni, nomi e numeri contro le mafie” rinnova la propria stima e vicinanza all’intera Arma dei Carabinieri ed in particolare modo al maresciallo Sabino Natale, in servizio presso la caserma di Trinitapoli e vittima di una ignobile intimidazione. Lo svolgimento del proprio lavoro con scrupolo, rigore ed onestà è un prerogativa degli operatori della giustizia di Cerignola, che va premiata e salvaguardata da qualunque attacco malavitoso, così come è già avvenuto a novembre, quando un chilo e mezzo di tritolo venne piazzato presso le abitazioni di alcuni poliziotti nel quartiere Fornaci. Oggi come allora “Libera” sente l’urgenza di rinnovare l’invito nei confronti delle istituzioni locali alla collaborazione reciproca: «Solo l’incontro tra l’antimafia sociale e quella istituzionale – dichiara Don Pasquale Cotugno, referente del presidio cittadino – può imprimere un cambiamento alle sorti di questa città. Entrare nelle scuole, parlare con i più giovani, far comprendere loro che la legalità conviene. I coraggiosi operatori della giustizia di Cerignola troveranno in noi di Libera, come già avvenuto in passato, il partner più naturale per iniziative in tal senso». La deflagrazione di ieri, intanto, però, non può non chiamare in causa il ceto dirigente di una città ormai allo sbando: «E’ un problema politico ma anche di società civile: la classe politica è ormai ininfluente su ogni versante, a cominciare da quello della legalità. Inviluppata nelle sue polemiche autoreferenziali, la classe politica cittadina ha perso, ormai da tempo, le briglie della città. Allo stesso tempo l’assenza di un terzo settore e di un mondo dell’associazionismo propositivo ed integrato al tessuto cittadino continua a far emergere, in tutta la sua gravità, il degrado sociale e la rottura di ogni più elementare senso di comunità. Bisogna davvero ricominciare da zero e “Libera”, come sempre, sarà in prima fila».
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Ma con un giannatempo falso e bugiardo non si può parlare di n iente.
andrebbe estirpato subito, e bisognerebbe far pagare i danni a chi l’ho ha voluto soprattutto dopo la prima negativa esperienza tanto da perdere contro valentino.
va tutta la mia solidarietà al militare e a tutti i residenti coinvolti, non basta accusare la politica locale per una piaga che attanaglia la nostra città o accusando il primo cittadino ma bisogna che politica, forze delll’ordine, mando associativo e cittadini iniziano acollaborare per il bene di Cerignola
Ma non si e’ detto molto sulle altre due auto incendiate a Trinitapoli. Il maresciallo coinvolto opera a Trinitapoli, se le auto incendiate lì, vicino alla caserma dei carabinieri, sono un altro atto intimidatorio, mi chiedo, forse stupidamente, cosa c’entra Cerignola? Chiedo a qualcuno se esiste un collegamento tra i due paesi e quale potrebbe essere? Non vorrei che i responsabili siano delinquenti di Trinitapoli e tutti puntano il dito contro Cerignola, che sicuramente non e’ il paese più sicuro del mondo!
x Mirko
ma perchè non ti estirpi da solo dalla faccia della terra, ma è possibile che per qualunque cosa succeda nel nostro paese la responsabilità maggiore è sempre di giannatempo. i tuoi commenti sono sempre stupidi e contro l’amministrazione vorrei vedere te al posto del primo cittadino e poi ridere a crepapelle.
ascolta un consiglio di una persona anziana la cosa più importante da fare è sviluppare il senso civico e il rispetto delle regole e delle persone cosa che tu per primo non hai.
Condivido profondamente il ragionamento di Don Pasquale Cotugno, l’antimafia civile e quella istituzionale devono assolutamente incontrarsi non solo nei momenti pubblici che pur sono importanti, ma sopratutto in azione sinergiche di riflessione e di analisi del proprio agire.