Quattro mila tonnellate di conserve alimentari nocive per un valore complessivo di 4 milioni di euro sono state sequestrate dai Nas in tutta Italia. L’operazione condotta dal nucleo speciale dei Carabinieri ha interessato oltre 300 aziende, registrando un’irregolarità del 25% delle strutture messe sotto controllo. Settanta le persone segnalate alle autorità.
Da Nord a Sud Situazione pressoché simile in tutto il Paese, In particolare, i Nas di Roma hanno individuato, nella zona est della capitale – si legge nel comunicato – «un opificio in pessime condizioni igienico sanitarie, i cui locali adibiti a laboratorio e a deposito di alimenti, erano caratterizzati da pavimentazione sconnessa, presenza di sporco diffuso, mancanza di protezioni contro l’intrusione di roditori ed insetti; in un piazzale esterno alla struttura, assolutamente non idoneo per la conservazione di alimenti e privo di copertura, erano stoccati fusti in plastica contenenti materie prime vegetali (pomodori, melanzane, olive, etc.) ed un tank contenente olio di semi. Tali prodotti, quasi tutti privi di indicazioni tali da individuarne la provenienza, esposti alla luce del sole ed agli animali ed insetti, sarebbero stati utilizzati dalla ditta per produrre conserve in confezioni destinate direttamente al consumatore laziale. Molti dei fusti presentavano formazioni di muffe a diretto contatto con i vegetali». Dal controllo effettuato in un cortile esterno ad un’azienda di produzione, i Nas di Napoli hanno individuato decine di fusti in plastica contenenti un semilavorato di pesche destinato alla preparazione di succhi di frutta, pieno di muffe, insetti e parassiti. Stessa situazione nella provincia di Perugia dove i Nas hanno messo sotto sequestro un’intera azienda all’interno della quale fra l’altro sono stati trovati insetti, escrementi animali e un roditore morto. In Emilia Romagna, in un’azienda della provincia di Bologna, specializzata nella lavorazione di frutta, hanno sottoposto a sequestro oltre 26 tonnellate di materie prime provenienti dall’estero, sia congelate che trasformate in purea, scadute da due anni e conservate in celle frigo igienicamente non idonee.
La situazione nel foggiano Nel comunicato emanato ieri dai Nas si legge un riferimento ad aziende della provincia di Foggia. E’ stato accertato «che un’azienda svolgeva la propria attività in modo del tutto abusivo – scrivono i Nas -. Al suo interno i militari hanno rinvenuto 160 fusti di vegetali in salamoia prodotti dalla ditta, che stavano per essere inviati presso altre aziende del settore nonostante fossero evidentemente conservati in maniera non idonea ed invasi da parassiti».
danno certo e incalcolabile per gli operatori foggiani onesti del settore. Un caso nel quale, fare nomi e cognomi dei crminali tutela non solo i consumatori, ma anche gli operatori economici corretti… E con tutte le eccellenze alimentari della Capitanata…
A questi tizi che combinano questo, senza perdere tempo in carcere per 30 anni e basta.
Avanti il prossimo………..