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    Cerignola ha voglia di Politica?

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    A ridosso delle votazioni per ridare un governo politico a uno dei paesi più belli del mondo (l’Italia) si cerca, in piena par condicio, di accaparrarsi anche l’ultimo voto, l’ultimo scontento, l’ultimo indeciso. In tutte le città si organizzano comizi, pubblici dibattiti, e ci s’interroga su quale agenda politica possa fare al caso di un nuovo governo. Che sia la genesi di un nuovo centrosinistra, che siano le ceneri del berlusconismo, che sia il tecnico che si erge a politico, la prospettiva regala, quanto meno, un quadro completo e un’ampia scelta, senza tralasciare ovviamente i moti civici, e le nuove liste di destra e di sinistra.

    E Cerignola? Mentre il paese prova a capire cosa sia meglio, quali siano i contenuti più urgenti, i provvedimenti reali, le false promesse, la città che diede i natali a Giuseppe Di Vittorio sembra spenta, (tranne che per qualche sparuta iniziativa di alcuni partiti locali) impegnata più nella sterile e inopportuna polemica. I contenuti veri, quelli di una certa politica, non interessano ai politici locali. Il problema oggi è la lista degli scrutatori e la loro scelta (legalmente legittima, ndr). L’agenda politica è priva di contenuti reali: tra richieste imbarazzanti sul tema sicurezza, commemorazioni storiche travisate da una cieca appartenenza politica, e polemiche di opposizioni in debito d’ossigeno, orfane di una novità ormai perduta. E’ necessario, perciò, ritornare a far politica sul serio; scendere per strada e parlare di contenuti, non professandosi detentori di chissà quale verità, al limite di uno spettacolo fieristico di bassa lega. Guardare in faccia i molti disoccupati spiegando come si vuole operare per mettere un punto e ripartire; una crescita occupazionale imprescindibile che non può non interessare Cerignola.

    Cerignola ha voglia di politica, di quella seria, di quella ricca di contenuti, di soluzioni condivise e reali. Gli urlatori di piazza, i giullari di corte, potrebbero mandare nel baratro un intero paese, l’Italia; figuriamoci una realtà minore come Cerignola. Riaccendere nei cittadini la voglia di politica e non, demagogicamente, puntare su quella diffusa disaffezione per guadagnare consensi e giungere alla tanto ambita poltrona, potrebbe essere una strada.

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