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    Lettera aperta da un malato (Ex?) di Cancro

    Pubblicato il

    Il CANCRO NON  E’  UN  MALE INCURABILE

    Il cancro ha ucciso Antonio Manganelli

    Il cancro ha ucciso Pietro Mennea.

    Il cancro è una malattia terribile.,  non è un raffredore e nemmeno una polmonite….

    Il cancro ti distrugge il corpo.

    Il cancro ti toglie il fiato, ti spegne i pensieri.

    Il cancro, però, non è incurabile.

    Vivo da oltre 7 anni con il mio cancro. Prima i polmoni, poi il cervello sono stati attaccati, lesionati, indeboliti…curati! Ho incrociato sulla mia strada medici bravissimi, persone straordinarie. Mi hanno insegnato cose ignote sul mio corpo. Mi hanno curato con professionalità e umanità. Mi hanno sorretto e hanno sorriso con me dell’arresto della proliferazione della malattia..Ancor più, mi hanno insegnato che non devo permettere al cancro di mortificare la mia dignità di essere umano e di soffocare la mia speranza di continuare a vivere suo  dispetto. Di opporgli la voglia di essere ed esistere. Sono qui! Con la mia famiglia, con i miei amici, con il mio lavoro, con le mie passioni! Sono qui anche perché ho continuato a voler esserci. Perché ho combattuto e combatto la disperazione e la depressione. Perché sorrido di ciò che faccio. Perché ho imparato a vivere nel mio straordinario presente. Dopo oltre 7 anni, sono diventato ‘esemplare’ per coloro che, purtroppo, sono afflitti dalla mia stessa malattia e che, per fortuna, guardando me sperano che si può e si deve continuare a vivere. Si può e si deve continuare ad amare. Si può e si deve continuare ad essere..Sappiatelo anche voi giornalisti che Antonio Manganelli e Pietro Mennea, Mariangela Melato hanno combattuto contro una malattia da cui migliaia di persone sono guarite, anche totalmente. Per favore non tagliate le gambe alla speranza…..Abbiate cura di ricordarvene quando scriverete della morte di altri così illustri concittadini provocata dal cancro, perché leggere un aggettivo definitivo qual è ‘incurabile’ può uccidere la speranza di altri che quella battaglia la stanno combattendo. Grazie per l’attenzione e buona vita

    Antonello Summa

    10 COMMENTS

    1. Grazie.
      Anche senza conoscerla personalmente, desidero ringraziarla per quanto scritto che è umano, colorato, ottimista senza risultare illusorio, ma soprattutto fonte di ispirazione e di conforto per tutti; per chi scrive, anche di queste cose, per chi è toccato da questi problemi, ma anche per chi, scevro da questi ‘incontri’, ha occasione di leggere una testimonianza così diretta.
      Le auguro sinceramente ogni bene.

    2. Auguri di vero ♥ ♥ ♥ ♥. Antonello, una persona genuina e splendida come te, deve vivere almeno 108 anni.
      Ciao Antonè.

    3. Io in famiglia ho avuto due casi, i miei genitori, senza contare i tumori benigni delle mie nonne. Adesso entrambi stanno bene. Certo, devono costantemente sottoporsi ai controlli medici, ma il cancro si può combattere. Bisogna però saperlo nominare, ossia non aver paura di dire “ho il tumore” e non aver paura, se si ha un sospetto, di andare a farsi un controllo per paura di scoprire di avercelo. E’ anche vero che un cancro si combatte meglio se si ha tutto l’amore di questo mondo, se le persone che amiamo, i nostri cari, ci stanno vicini e ci sostengono nei momenti più brutti, quando c’è da fare la chemio e quando si pensa che tutto può finire. L’unica preoccupazione di mia madre non era la paura di morire, ma lasciare noi figli, soprattutto la più piccola di 6 anni senza più una mamma. Non è semplice vivere quei momenti per nessuno, nè per chi ha il tumore nè per chi è accanto all’ammalato. Ma la speranza, la fede, l’unità familiare fanno miracoli, insieme alla scienza e alle cure mediche.

    4. La vita ci sottopone a costanti sfide, quella che stai combattendo tu, caro Antonello, è quella della sopravvivenza, che è poi quella più difficile da affrontare. Le vittorie sono destinate a soggetti anche se coriacei, tenaci, perseveranti, ma comunque in possesso di buona sorte. Vai avanti “guerriero” come hai sempre fatto nella tua esistenza e che il Signore ti preservi e ti continui a dare la forza di sorridere alla “Vita”.
      Un tuo amico.

    5. Essere nel bisogno, vivere nella speranza, conoscere il dolore, affrontarlo, vincere o perdere, la lotta contro la malattia pone il paziente difronte a degli ostacoli.
      Ci sono poi degli alleati in questa lotta: la famiglia, gli amici, i medici, gli infermieri.
      Non mancano i nemici, soprattutto invisibili: le paure, l’ignoranza, la superficialità, lo spregio. Questi nemici, appunto invisibili, si rivelano e rilevano nei comportamenti: vincente in ogni caso l’atteggiamento del sig. Antonello Summa, molto meno, appunto, quello di chi con il proprio comportamento, soprattutto “professionale”, dimentica l’uomo, l’ammalato.
      La ringrazio anch’io per la sua testimonianza, l’aggiungo alle altre che nella mia vita mi ispirano nel mio operato nell’approcciarmi all’altro oltrechè al bisognoso.
      Buona vita a tutti.

    6. antonello sei un grande anche in questo ,ti auguro tutto il bene di questo mondo e spero io come tante persone sincere di lottare sempre perche dio e grande .tanti auguri di buone palme marco ed enza giancola

    7. ***** …..”perché ho continuato a voler esserci. Perché ho combattuto e combatto la disperazione e la depressione. Perché sorrido di ciò che faccio. Perché ho imparato a vivere nel mio straordinario presente.

      **** L’unica preoccupazione di mia madre non era la paura di morire, ma lasciare noi figli, soprattutto la più piccola di 6 anni senza più una mamma..

      ……INSIEME…COMBATTENDO ..tutti sti FISSURATI-CIECHI-apPARTEnenti-servi-zombi che ci MORTIficano con gli inCENERItori (e con SOLDI PUBBLICI)

      GRAZIE e BUONA SALUTE, Mosè e FAMIGLIA

    8. Un virus
      fermerà il cancro

      Un virus che può fermare i tumori è il risultato di uno
      studio – pubblicato sulla rivista scientifica Nature medicine –
      condotto da un gruppo di ricercatori internazionali, tra cui Riccardo Lencioni, docente di Diagnostica dell’Università
      di Pisa.

      La ricerca dimostra, per la prima volta, come l’utilizzazione di uno speciale virus mirato contro il tumore possa arrestarne la crescita, migliorando la sopravvivenza dei pazienti.

      “L’idea era
      quella che le cellule neoplastiche, tanto aggressive nei confronti
      dell’organismo, fossero impreparate a reagire di fronte all’attacco del virus”spiega Lencioni.

      Lo studio è
      stato condotto su 30 pazienti inoperabili con tumore avanzato al fegato e speranze di vita molto limitate,
      agli ammalati è stato iniettato il virus oncolitico JX-594 a due diversi
      dosaggi.

      I dati hanno dimostrato una buona replicazione del virus all’interno delle
      cellule tumorali, e una conseguente distruzione delle celleule tumorali, oltre
      a unareazione immunitaria generalizzata
      specifica contro il tumore.

      I pazienti ai quali sono state
      somministrate alte dosi di virus – sottolinea una nota dell’Università di Pisa – hanno
      avuto una sopravvivenza media di 14,1 mesi, più
      che doppia rispetto ai 6,7 mesi del
      gruppo di controllo trattato con basse dosi.

      Per coloro che
      hanno ricevuto alte dosi di virus, inoltre, non si è riscontrato un aumento di effetti
      indesiderati.

      “Questa terapia, al contrario di
      molti trattamenti chemioterapici, è risultata ben tollerata dai
      pazienti: nella grande maggioranza dei casi gli effetti collaterali si sono
      limitati a una sintomatologia di tipo influenzale della durata di 1-2 giorni”, sottolinea Lencioni.

      Il virus si inietta con
      una sottile ago-cannula all’interno del tumore sotto la guida di metodiche
      radiologiche. La procedura è simile a un’ago-biopsia e
      non ha bisogno di anestesia generale.

      “Per la
      prima volta – conclude Lencioni –
      un trattamento locale mini-invasivo dimostra efficacia non soltanto sul tumore bersaglio, ma
      sull’intero organismo, grazie alla reazione immunitaria che viene indotta contro tutte le cellule neoplastiche,
      incluse quelle metastatiche.

    9. Antonello,le tue parole non sempre sono veritiere,la forza d’animo che un malato di cancro può avere deve anche essere accompagnato dalla professionalità di infermieri/dottori e quando questo principio viene meno ti casca il mondo.Addirittura se non hai un euro e vorresti curarti diventa tutto più difficile e solo se nella sanità pubblica trovi gente moralmente e professionalmente determinata e umana hai qualche speranza.Io ho trovato nel nostro ospedale qui a Cerignola nella Dottoressa Anna Alicino tutto questo. Lei ha avuto,il coraggio e la forza e la professionalità e la celerita’ di dirmi quello che stava accadendo al mio Papa’ dopo aver perso già mia Mamma l’anno scorso dello stesso male incurabile.Sicuramente nel nostro ospedale ci saranno altre bravissime persone come la Dott ressa Alicino e altrettanti infermieri/infermiere.Ma quando questo presupposto viene meno ti posso garantire che ti casca il mondo addosso e nello stesso tempo anche il malato avverte lo sconforto e se non hai volontà e fiducia di combattere e’ finita….Anche io sto combattendo per mio padre dopo aver combattuto per mia Mamma e non perderò mai le speranze di continuare combattere per lui a costo di sfidare qualsiasi cosa o persona che si opponga o abbia quel lassismo che troppo spesso troviamo in determinati enti sanitari.Non si puo’ lasciare un malato di cancro su una sedia a rotelle abbandonato a se stesso per oltre tre ore per effettuarli una TAC TOTAL BODY,come non e’ ammissibile che una struttura come la nostra si lavi le mani come Ponzio Pilato verso un malato di cancro sbattendolo in una ambulanza e spedendolo in un ospedale in un reparto che non ha niente a che fare con il suo male!!!!QUESTA E’ LA SANITA’!!e se solo hai conoscenze o sei figlio di un Onorevole,Poliziotto,Cardinale ecc..vieni considerato….
      In bocca al lupo caro Antonello…

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