C’eravamo tutti abituati a salire, ad avere una Cerignola sportiva capace di far sempre meglio. Ma si sa, dopo tanto salire, c’è bisogno di fermarsi un attimo (una stagione) e riposarsi, ricaricando idee e batterie. Per questa stagione infatti non basta l’assetto societario, non basta il tifo, non bastano gli investimenti faraonici. Ma una stagione non è positiva solo quando si vince. Lo è anche quando diventa un punto di partenza certo, una conferma, lo start-up di un progetto. E se manchi la promozione sicuro di aver consolidato/costruito un gruppo/progetto non è un problema.
Sul fronte Audace (calcio) pare non esserci alcun progetto, almeno questo sostiene da tempo una parte della tifoseria. L’Udas, a fronte di una sconfitta play-off nel basket (la Castellano Udas, ndr), colleziona una promozione nel volley maschile, che approda in serie C. L’Olimpica Solenergy, dopo aver mancato la promozione ai play-off perdendo l’ultima gara con la Diamond Foggia, ha ancora un’ultima possibilità col Webbin Manfredonia. La Lapige Libera Virtus, dopo aver centrato l’obiettivo stagionale (i Play-off), esce serenamente dai giochi nella prima fase play-off sicura di poter dar seguito al proprio progetto.
Adesso tuttavia è il momento di riguardare lucidamente il tutto e di evidenziare le criticità. Il Palazzetto dello Sport comincia ad essere stretto e la turnazione tra le squadre potrebbe, il prossimo anno, essere un problema. Quasi certamente ci saranno quattro squadre in serie C e la politica non può più permettersi di fare né ‘lo spettatore’, né di fare ‘il dirigente’. E’ il caso di cominciare a pensare ad un serio progetto di ampliamento delle strutture sportive a disposizione della città (stadio, palazzetto, palestre, ecc.). Potrebbe essere una delle azioni del progetto culturale di cui Cerignola ha fortemente bisogno.