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    Sicurezza nei campi, Romano contro le associazioni di categoria

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    <<A partire da questo momento, mi auguro che nessuno, tra gli addetti ai lavori, abbia più la faccia tosta di lamentarsi del gigantesco immondezzaio ambientale e sociale che è diventato l’agro cerignolano>>. Così l’assessore ai Servizi Sociali, Michele Romano, commenta la diserzione, da parte di associazioni di categoria e altri soggetti a più riprese invitati a partecipare, del convegno sulla sicurezza nei campi del 26 settembre – a cui era invece presente il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico – e dell’incontro della scorsa settimana, avente per oggetto lo stesso tema, che voleva essere peraltro un’occasione per costituire un gruppo di lavoro e sottoscrivere un protocollo d’intesa tra tutte le parti interessate per attuare iniziative in grado di assicurare adeguata protezione agli agricoltori del nostro territorio, assediati dalla criminalità.

    <<Per ben due volte – dice Romano – il sottoscritto e l’Amministrazione Comunale hanno cercato di affrontare l’argomento. Avevamo invitato partiti, forze dell’ordine, sindacati ed associazioni di categoria. Per due volte abbiamo registrato numerosissime assenze. Alcune sono giustificate, altre non hanno alibi: in primis, quelle delle organizzazioni chiamate a difendere gli interessi degli agricoltori. A queste ultime, evidentemente, non interessa la tutela del territorio rurale. Forse, per loro, è degna di nota solo la cura delle tessere. Noi abbiamo coinvolto i sindacati; a loro toccava informare i loro iscritti dei due appuntamenti, organizzati per discutere sulla strategie da adottare per fronteggiare fenomeni come i furti di rame e delle attrezzature agricole, la sottrazione di interi raccolti di olive ed uva, le condizioni di schiavismo a cui sono costretti i braccianti, lo sversamento illegale di rifiuti. Gli agricoltori, però, non c’erano. Perché? E perché gli agricoltori, quando subiscono un furto, continuano a pagare per paura di subire un danno maggiore? Perché, nonostante l’aumento di furti nelle campagne, solo raramente finiscono nella rete della giustizia gli autori dei vari reati? Perché gli agricoltori, nonostante siano ampiamente rappresentati dalle associazioni di Categoria, sono stati, fino ad oggi, abbandonati al loro destino?>>.

    Parole dure quelle di Romano, che le cose non le manda a dire: <<I dirigenti locali e non solo, di Confagricoltura, CIA, Coldiretti, hanno la responsabilità etica e politica di non aver partecipato agli incontri e di non averne neanche dato notizia agli agricoltori. L’idea era e rimane quella di creare un corpo di polizia rurale, con dei responsabili riconosciuti dalla Prefettura e dalle associazioni stesse ed in grado di collaborare attivamente con le forze dell’ordine 24 ore al giorno, concordando tariffe uguali per tutti e stabilendo tutele legali e pensionistiche per gli operatori. Il tutto, accompagnato da iniziative volte alla riqualificazione professionale dei guardiani già operanti e dal ricorso massiccio alle tecnologie, mediante l’installazione di impianti di videosorveglianza in diverse zone dell’agro, così da prevenire più efficacemente l’illecito>>. Nn è chiaro il perché della mancata risposta delle associazioni all’appello del Comune. Quel che è certo, secondo Romano, <<è che con la loro condotta hanno tentato di mettere il silenziatore ad un progetto che, se realizzato, potrebbe rappresentare un fatto decisamente innovativo per la nostra città>>. Forse, pero, qualcuno era in tutt’altre altre faccende affaccendato, <<probabilmente impegnato a stringere accordi con qualche signorotto che si sente già sindaco, mentre Cerignola rimane una malata cronica e mentre certe parti politiche cercano di nascondere i problemi, rinviandone la soluzione a fantomatici ricambi generazionali>>.

    2 COMMENTS

    1. noi agricoltori siamo stufi di sentire solo parole senza senso.
      Si la criminalita ‘ in campagna esiste ma al primo posto c’è la mancanza di tutela per quanto riguarda i nostri prodotti e il prezzo base per olio, uva da vino ecc..
      le associazioni ci chiamano solo quando dobbiamo pagare la tessera di iscrizione e l’ onorario contabilità per altro mai.
      non ci informano di finanziamenti , di contributi AGEA , di nuove norme , niente di niente.
      Percio’ lasciateci stare
      Preferiamo alzarci presto al mattino per andare a zappare e stare la sera in compagnia delle nostre famiglie piuttosto che venir a perdere tempo in comune a sentir cavolate.
      saluti

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