Poco rassicuranti i dati diffusi dall’Ocse nell’Outlook economico preliminare per i Paesi del G20; il Pil dell’Italia crescerà dello 0,2% nel 2015 e dell’1% nel 2016. Nonostante il lieve miglioramento rispetto al +0,1% di settembre, per il nostro Paese si prospetta il fondo classifica nel prossimo anno, davanti alla sola Russia, ferma a zero. Seppure alcuni dei Paesi membri infatti stiano “cominciando a risalire la china”, nel suo insieme “la zona euro sta rallentando fino a fermarsi e rappresenta un rischio rilevante per la crescita mondiale, con la disoccupazione che resta alta e l’inflazione persistentemente lontana dall’obiettivo”, scrive l’Ocse nel Rapporto. Un prospettico cambio di rotta, poi, anche per la Bce. “Alla luce di un’economia debolissima e del rischio di deflazione – si legge -, la Bce dovrebbe espandere il suo sostegno monetario oltre le misure già annunciate. Ciò dovrebbe includere un impegno a un acquisto consistente di attività finchè l’inflazione non sarà tornata nei ranghi”. In altri termini, “ulteriori acquisti di attività potrebbero includere obbligazioni garantite da mutui con bassi rating, corporate bond e titoli di Stato“.