Una società immobiliare, una che si occupa di ristorazione, un’altra che gestisce i servizi di portierato, un importante fabbricato nella zona industriale di Bari, dodici automezzi, sei disponibilità finanziarie e due aziende (una a Bari e l’altra a Lanciano) che si occupano della produzione e commercializzazione di slot machine. Sono i beni, per un valore totale di 8 milioni di euro che i carabinieri del comando provinciale di Bari hanno sequestrato a un imprenditore barese attivo nel settore del gioco d’azzardo, Matteo Fornelli. Il decreto di sequestro, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Bari su richiesta della Procura, è stato disposto in base alla normativa entrata in vigore, nel 2011, con il codice antimafia. Le indagini dei carabinieri del Reparto operativo, hanno consentito di dimostrare che il patrimonio accumulato dall’imprenditore, già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, è stato realizzato attraverso il reimpiego di proventi derivanti da attività illecite; in particolare è stato dimostrato che l’imprenditore, dopo che nel 2003 era stato condannato per “associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni poiché d’accordo con esponenti criminali di rilievo, con il ricorso al metodo della sopraffazione e della violenza, aveva imposto a molti commercianti la fornitura degli apparati tecnici da gioco elettronico”, è riuscito a riproporsi nel tessuto economico del capoluogo pugliese attraverso la costituzione e la gestione di altre società, tutte intestate formalmente a “teste di legno” e familiari […]. Il Tribunale di Bari sottolinea che, come sempre, garantirà ogni sforzo per assicurare la prosecuzione delle attività lavorative ed il mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti. (tratto da Repubblica Bari)