Gli investigatori hanno arrestato un 45enne pregiudicato con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una 16enne affetta da anoressia aggredita il 3 febbraio scorso in un bagno di un reparto dell’ospedale Niguarda del capoluogo lombardo. L’uomo già condannato a 4 anni e 3 mesi nel 2002 per aver abusato di una paziente con disturbi psichici che aveva aggredito nel giardinetto del medesimo nosocomio, il 3 febbraio scorso avrebbe palpeggiato un’altra giovane paziente in un altro reparto e nei giorni successivi è stato visto aggirarsi all’interno dello stesso, grande, istituto di cura milanese. Per questo gli investigatori temono che possa trattarsi di uno violentatore seriale e invitano le eventuali altre vittime a sporgere denuncia. Secondo quanto riferito dalla polizia, il presunto violentatore seriale, individuato dalle immagini delle telecamere di sicurezza del reparto e riconosciuto dalla 16enne che soffre di anoressia, si chiama Raffaele S., nato a Cerignola ma residente con il padre nel Lodigiano, disoccupato e pregiudicato oltre che per violenza sessuale, anche per reati contro il patrimonio e droga. Nei suoi confronti è stato eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere.
Sempre da quanto spiegato dagli investigatori, dalle immagini si vedrebbe l’uomo individuare l’adolescente e poi seguirla all’interno del bagno che si trova alla fine di un lungo corridoio appena fuori dal reparto. Qui, secondo quanto riferito dalla vittima, lui l’avrebbe aggredita. La ragazzina sarebbe però riuscita a divincolarsi e a gridare, richiamando le infermiere che sono subito accorse mentre l’uomo era fuggito facendo perdere le proprie tracce. Dalle immagini fornite dall’ospedale, un investigatore del commissariato Greco Turro, ha immediatamente riconosciuto Raffaele S., perché lo aveva già arrestato per la violenza commessa nel 2002. Dopo l’aggressione del 3 febbraio scorso, il pregiudicato si era però reso irreperibile ma gli agenti hanno recuperato il numero del suo cellulare (non intestato a lui) nello stesso ospedale dove aveva prenotato un esame.
Così, appena ricevuto il provvedimento cautelare, gli è stata tesa una “trappola”: una poliziotta lo ha chiamato fingendosi una ragazza che lui aveva conosciuto tempo prima al bar del Niguarda, luogo che pare lui fosse solito frequentare e gli ha dato un appuntamento per l’8 aprile scorso. Appena il 45enne si è presentato è stato bloccato dagli agenti. Secondo quanto riferito da altre pazienti ascoltate dagli investigatori il 3 febbraio scorso, pare che prima dell’aggressione l’uomo sia stato visto aggirarsi per il reparto lanciando occhiate e baci alle ragazze. Le immagini della telecamera di sicurezza posta nei pressi del bagno, rivelerebbero inoltre che subito dopo la violenza, l’arrestato avrebbe provato ad inseguire per qualche metro la 16enne che gridava disperata per poi desistere. A Raffaele S. gli inquirenti contestano l’aggravante della minore età e quello dello stato di fragilità della vittima affetta dal grave disturbo alimentare. (tratto da www.rainews.it)
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