Con una nota stampa ieri, 15 aprile, il consigliere Pd Maria Dibisceglia annunciava l’interrogazione in merito ai lavori di messa in sicurezza, recupero e restauro di alcuni edifici scolastici. Non tarda ad arrivare la replica del Sindaco Franco Metta, secondo il quale «sono tutti a caccia di inesistenti scandali». «La Amministrazione Comunale – scrive Metta – ha brillantemente ottenuto cinque finanziamenti per interventi di recupero e restauro in altrettanti edifici scolastici comunali. La cosa ha enormemente disturbato l’umore della consigliera. Che ora si duole che sia stata adottata per la assegnazione dei lavori la procedura negoziata aperta. Invoca trasparenza la piddina, evidentemente dopo aver scorso la lista degli indagati del giorno tra i Suoi ministri e fidanzati vari. Mostra per la ennesima volta la modestissima preparazione in diritto amministrativo». Il Sindaco, nella sua replica, spiega che «le procedure di gara non vengono decise dalla Giunta Comunale» ma «è il dirigente, non l’assessore che stabilisce quale procedura seguire, tra quelle che la legge consente. L’Ing. Izzillo, dirigente dei lavori pubblici, in totale autonomia, esattamente come la legge gli consente, ha scelto questa procedura».
«Ho chiesto quali fossero le ragioni della scelta di questa procedura di gara all’ing. Izzillo -comunica il Sindaco -. Mi ha risposto che la procedura è più veloce e […] si garantisce che ciò che si realizza a Cerignola sia affidato a ditte locali, con indubbio vantaggio per la economia cittadina. Vantaggio più che lecito essendo la procedura del tutto a norma». Franco Metta rigetta l’interrogazione ricordando che «procedure diverse, aperte a ditte non Cerignolane, porterebbero altrove il denaro ed eseguirebbero i lavori con maestranze non di Cerignola. Ho, pertanto, deciso di inviare la interrogazione della consigliera del PD e questa mia nota a tutte le ditte che il Comune ha invitato a partecipare alle gare, con invito ai titolari a prendere atto del contenuto della interrogazione, della mia risposta e a rendere partecipi i loro dipendenti e quanti, magari, a seguito della aggiudicazione di un lavoro saranno assunti ex novo».
Tutto giusto sinDaco, c’è solo un piccolissimo problema: non è legale. Ma tanto a noi che ci frega della legge, ci sono gli avvocati…