La Castellano Udas Basket si avvia a completare il roster che preparerà il prossimo campionato di Serie C Silver: un altro acquisto è stato ufficializzato e riguarda l’ala di origini serbe Denis Jovanovic, con un passato nella C regionale marchigiana. Ha giocato infatti le ultime due stagioni nel Loreto Pesaro ed ancor prima nel Montemarciano (nel 2014 ove viene eletto miglior realizzatore del campionato), nella Bramante Pesaro e nel Basket Fano. Il ritiro precampionato è programmato per il 22 agosto, ma non si esclude che possa cominciare prima: un organico di primo ordine, che secondo i rumors può mettere i biancazzurri nelle condizioni di essere fra le squadre da battere. Di questo è convinto Gigi Marinelli, coach e direttore sportivo della Castellano Udas, che in questa intervista esclusiva per lanotiziaweb.it traccia un primo bilancio, cui fa seguire gli obiettivi di stagione: «Riguardo agli acquisti, Cooper e Sims li abbiamo ammirati durante la fase interzonale dei playoff con la maglia di Cefalù: quando hanno giocato a Cerignola sono rimasti molto colpiti dall’entusiasmo del nostro tifo e volentieri sono venuti a giocare da noi, nonostante una trattativa non semplice. Oltre alle riconferme di Tredici e Marchetti, abbiamo portato qui tre giocatori di peso: Scarponi ex capitano della Cestistica San Severo, Giovanni Gambarota da Bisceglie ed Arcangelo Leo da Ortona. Siamo in fase di chiusura del mercato e sondando il terreno per completare il tutto».
«E’ sicuramente un organico di prima fascia quello che stiamo amalgamando, alla pari di altre formazioni che si sono rinnovate o rinforzate -prosegue il tecnico-, di certo arriviamo dopo un titolo regionale inaspettato ed aver disputato con orgoglio i playoff. C’è stato tanto entusiasmo da consentire il ritorno del Gruppo Castellano come sponsor principale della squadra, insieme ad Allianz Assicurazioni, Sceap e S.o.r.a.c. e tutti gli altri che ci seguiranno in questa nuova avventura. Ripartiamo da dove avevamo lasciato: divertirci e far divertire. E’ una squadra che si deve amalgamare nel tempo, anche se come sempre sarà il campo a dare il verdetto definitivo».