Nella prima mattinata di oggi, 8 novembre, all’esito di complesse attività investigative condotte, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, dai militari del Gruppo Tutela Spesa Pubblica/Seziona Anticorruzione del Nucleo della Polizia Tributaria di Bari con l’ausilio di personale della Sezione di pg GDF della Procura di Foggia, è stata data esecuzione all’ordinanza emessa dal Gip presso il Tribunale dauno, applicativa di 13 misure cautelari personali, di cui 10 misure custodiali domiciliari e 3 misure interdittive (divieto di esercitare la professione di commercialista per 12 mesi). I reati contestati dalla Procura della Repubblica agli indagati, tra cui giudici tributari, funzionari delle Commissioni Tributarie Regionale e Provinciale di Foggia, commercialisti/difensori ed imprenditori/contribuenti sono quelli di corruzione in atti giudiziari, falso e truffa, in concorso (artt. 110, 319, 319 ter, 321, 476-479, 640 2° comma codice penale).
La delicata e articolata indagine ha permesso di accertare che alcuni segretari delle Commissioni Tributarie Provinciale di Foggia e Regionale hanno costituito per lungo tempo il punto di riferimento dei difensori di alcuni contribuenti del territorio dauno. Questi, per evitare che i loro clienti pagassero allo Stato le imposte dovute, preferivano versare somme di denaro o altre utilità ai funzionari amministrativi delle commissioni e ad alcuni giudici delle stesse, in cambio di decisioni favorevoli nei contenziosi tributari: ciò determinava per i contribuenti un vantaggio patrimoniale e per i difensori prestigio e guadagni nell’ambiente tributario. Il sistema fraudolento di elaborazione delle sentenze tributarie in senso favorevole al contribuente e sfavorevole allo Stato è stato caratterizzato da una pluralità di condotte illecite: alcuni funzionari amministrativi in cambio di denaro o altre utilità pilotavano le cause sui giudici compiacenti o svogliati; alcuni giudici emettevano decisioni favorevoli al contribuente in cambio di somme di denaro; altri, pur in mancanza di utilità personale, frodavano l’amministrazione tributaria delegando completamente di fatto, la giurisdizione a funzionari che deliberavano secondo il proprio tornaconto personale (tangenti o altri vantaggi), limitandosi alla sola firma della sentenza con introito delle indennità previste per l’attività decisoria. In cambio della promessa e/o della commissione di tali illeciti condotte venivano versate da parte dei difensori commercialisti o intermediari ai pp.uu. corrotti utilità varie o somme di denaro ammontanti, queste ultime, a circa 500-1000 euro per sentenza. E’ emerso in un caso come un noto commercialista foggiano avesse uno dei funzionari tributari direttamente a libro paga, in quanto mensilmente gli corrispondeva la somma di 400,00 €. L’importo complessivo delle somme accertate come prezzo dei reati corruttivi è pari a circa 60.000,00 €.
L’illecito sistema giudiziario parallelo creato dagli indagati è stato caratterizzato da complesse attività di intercettazione telefonica, ambientale, audio-video, interrogatori, assunzioni di informazioni, nonché perquisizioni e sequestri di documenti e computer. Sono circa 70 i militari della Guardia di Finanza che hanno operato per l’esecuzione delle ordinanze nelle città di Foggia, Cerignola, Vieste, Ischitella, Bari. Agli arresti domiciliari sono finiti i giudici tributari Giuseppe D’Avolio, di Ischitella; Vito Merra, di Cerignola; Antonio Ventura e Antonio Cerase, entrambi di Foggia. Arresti domiciliari anche per due dipendenti delle commissioni tributarie: Rosaria Adriana Benigno (ora in pensione), e Domenico Laricchia, entrambi di Foggia. Arresti domiciliari per i commercialisti difensori nelle commissioni tributarie Gaetano Stasi e Francesco Ricciardi, entrambi di Foggia e Antonio Scala e Gaetano Valerio, entrambi di Vieste. L’interdizione è stata decisa per i commercialisti: Giovanni Antini e M. G., entrambi di San Giovanni Rotondo e Gianluca Orlandi di Noicattaro (Bari).
hanno scoperto l’acqua calda …….. anzi hanno visto le gocce di un mare …….
Affaruccio invece di sminuire l’operazione delle forze dell’ordine perché non dai una mano e non denunci, o non fai i nomi….anche in modo anonimo. Saresti d’aiuto….sicuramente più del commento che hai fatto
Oltre ai nomi anche i cognomi, grazie!!!!