Se lo aspettavano in molti, ma come al solito nei giorni successivi al voto si susseguono analisi e riflessioni sul risultato delle urne. Un risultato che ha descritto in modo chiaro come Cerignola sia lontanissima da quell’immagine, oggi sbiadita, di roccaforte rossa, cosa ribadita peraltro a più riprese negli ultimi anni di consultazioni elettorali. Come nel resto d’Italia a prendere più voti è il Movimento Cinque Stelle, oltre il 40%, con il centrodestra immediatamente dietro. Un centrodestra che con Forza Italia non è più di tanto incisivo in consiglio comunale, ma che si rafforza nelle urne, approfittando della verve di Fratelli d’Italia e il “risultato tutto di simbolo” della Lega. Franco Metta è rimasto alla finestra a guardare la mattanza, forte della sua maggioranza e dei buoni rapporti con il centrodestra e con i civici in orbita Emiliano. La sinistra cerignolana in silenzio, il centrodestra in celebrazione del risultato, i grillini in attesa dell’autorizzazione a parlare.

In allegato al risultato, la fotografia di una politica oggi fortemente in crisi, anche quando sarebbe il caso di parlare, commentare, fare mea culpa. Uno scenario sorretto da un dato allarmante: l’affluenza a Cerignola a poco più del 58%. E poi ci sono i volti, noti e non, che hanno foraggiato e continueranno a foraggiare gli haters, i vendicatori, più o meno mascherati, del web. Adesso il risultato ha dato nuova vita ai leoni da tastiera. Parole, commenti e analisi. Ma non solo. Sullo sfondo per qualcuno, in primo piano per altri, il risultato: come in ogni elezione, si auspica sarà più utile per chi ha perso, come riflessione. Si potrà così riorganizzarsi e ripartire. Ammesso che ce ne sia la capacità.