Dopo il successo “Di Amor che move il sole…” nasce il Musical “La Divina-commedia pop”, realizzata dalla compagnia teatrale SKIUD, diretta dal regista Piero Desantis. Due giorni, 16 e 17 marzo al Teatro Mercadante di Cerignola, per rivivere, in chiave diversa e moderna, un’opera che ha caratterizzato, e per lunghi tratti continua ad essere pilastro fondamentale, della formazione classica degli italiani. Un successo preannunciato e confermato per uno spettacolo che, così come riferito in anteprima, nasce dall’intento di avvicinare il più possibile i giovani a quest’opera e farne comprendere la straordinaria modernità, magari suscitando domande mai formulate, rivelando qualcosa di noi stessi che non conosciamo. Convinte che l’incontro con la parola letteraria, veicolata attraverso forme di comunicazione più vicine ai giovani, possa ancora essere un’occasione decisiva, le prof.sse Maddalena Albanese e Aurora Quarticelli hanno perseguito un lavoro di riscrittura ed adattamento del testo dantesco in forma accessibile a tutti. «Lo spettacolo», continuano le docenti «è nato dall’ambizioso obiettivo di guardare quest’opera straordinaria con i nostri occhi, lasciandoci ispirare dalle tante immagini generate dai versi di Dante, dai personaggi e dalle loro vicende».
La riscrittura dei testi, finalizzata ad esplicitare i messaggi sottesi, le canzoni che incontrano le citazioni dei versi più famosi, la scenografia, il gioco delle luci, le coreografie, i costumi, uniti alla sapiente regia e direzione artistica di Piero Desantis, fanno emergere l’eterna modernità di un testo solo così apparentemente lontano da noi. Straordinarie e suggestive le musiche del maestro compositore Francesco Chiappinelli che coinvolgono per tutta la durata dello spettacolo, i costumi di Francesco Dambra, imbastiti con elementi correnti e magari, a prima vista, scarni ed essenziali, il tutto in una contaminazione che potrebbe apparire dissacrante ma sostanzialmente volta a caricare di senso le parole. Sul palco oltre venti tra cantanti, attori e ballerini, quest’ultimi coordinati dal coreografo Ernesto Valenzano, con la partecipazione straordinaria del soprano Ripalta Bufo. Hanno collaborato alla realizzazione degli oggetti di scena gli alunni del Liceo Artistico “Sacro Cuore” impegnati nel percorso di Alternanza Scuola-Lavoro “Arte e Scena”.
Perché Dante e la sua Commedia?
In un momento in cui sembra dominare il relativismo e un conseguente vuoto di valori, il nostro vecchio, amato Dante come sempre ci viene in soccorso per scongiurare quello che Pasolini definiva «lo spegnimento dell’oscuro scandalo della coscienza», per tentare il riscatto di un nuovo “umanesimo”, nel senso della riscoperta dei valori più autentici che connotano l’uomo. L’insegnamento più autentico che Dante, ancora oggi, consegna alle nuove generazioni è quello di non cedere alla logica del profitto, di non farsi annichilire nella propria identità di individui, insomma, di non farsi spossessare della propria interiorità, alzando un margine difensivo contro l’omologazione delle coscienze. Pur nella sua lontananza, Dante con profondità e passione ci insegna, altresì, a non arrenderci alla passività; ricorda all’uomo di tutti i tempi che esiste sempre un margine di scelta e che è sempre possibile ritrovare la retta via. Lo spettacolo si apre con un coro di anime, l’umanità in cammino verso il proprio percorso di redenzione: Itinerarium mentis in Deum, un viaggio, o meglio un ritorno dell’anima a quel primo fattore, Dio, con un’intensità sempre maggiore, man mano che ci si avvicina all’oggetto del proprio desiderio. Dunque, si tratta di una vicenda intellettuale e poetica insieme: un viaggio simbolico dagl’Inferi al Cielo per capire l’amore e la sua forza redentrice, un percorso non semplice che passa attraverso la dicotomia tra fede e passione, dove la concezione dell’amore terreno si sublima in amore- charitas e sfocia nell’esaltazione del dono della vita.