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    Passa la variante al Bilancio con aumento TARI. Con 11 voti Metta resta in sella

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    Arriva l’approvazione dell’ostico punto della variazione di assestamento del bilancio, con conseguente aumento TARI (+36%, ndr). Sono undici i voti a favore che tengono in piedi Metta, mentre dei dieci di opposizione (sei del centrosinistra, tre di Forza Italia e l’indipendente Lapiccirella, ndr). Specchio e Forza Italia sono usciti fuori e gli altri sette hanno votato “no”; a seguire, rispetto alla immediata eseguibilità del punto, anche il centrosinistra è uscito, mentre sono rimasti in aula Moccia e Lapiccirella a votare contrario. L’amministrazione Metta supera questo scoglio dopo estenuanti ore di discussione; la fine dell’amministrazione Metta sarebbe potuta arrivare se vi fosse stato qualche ulteriore voto contrario, come ad esempio Mario Rendine, assente perché in vacanza fuori Italia (come fuori Italia era Cioffi, ndr). O anche con Vincenzo Specchio, che aveva annunciato voto contrario alla fine è soltanto uscito dall’aula.

    Determinante l’assenza di Rendine, come l’uscita di Specchio; proprio il consigliere d’opposizione ha dichiarato: «sono in Asia per un viaggio organizzato con uno dei miei amici più cari molti mesi fa. Questa situazione non la potevo prevedere: negli ultimi giorni ho studiato le possibili soluzioni per tornare, pronto a sacrificare soldi e tempo che nessuno mi avrebbe ridato. Tuttavia, spostarsi dall’entroterra della Cambogia (a centinaia di km da un qualsivoglia aeroporto internazionale) a Cerignola in soli tre giorni, in alta stagione e senza aver organizzato preventivamente gli spostamenti è risultata impresa impossibile, pur volendolo fortemente». Accuse di “stampellaggio” alla maggioranza sono piovute all’indirizzo del centrosinistra da diversi fronti, accuse che si dissolvono dietro le motivazioni di Rendine, consigliere che, a differenza di altri, non è mai assente nell’aula Di Vittorio. Intanto gli undici “si” mettiani potranno essere chiamati a rispondere di danno erariale, considerato il parere negativo del collegio dei revisori dei Conti sul punto. «Questa votazione ha attestato come la maggioranza in occasione di importanti provvedimenti possa contare su solo 11 preferenze a favore – ha detto il capogruppo di Forza Italia Paolo Vitullo -. Un dato politico non di secondo piano se si pensa ai numeri di partenza dell’amministrazione Metta. Noi non ci saremmo mai presi la responsabilità di aumentare ulteriormente le tasse, la Tari, ai cittadini di Cerignola. Abbiamo dichiarato la nostra contrarietà e siamo usciti. Con noi è uscito anche Specchio, a dimostrazione che tutta questa coesione nei fatti non c’è».

    lepore-ciani
    (da sinistra) Pasquita Ciani e Loredana Lepore

    Dopo le indiscrezioni di tensioni circolate nei giorni scorsi è la stessa capogruppo Loredana Lepore a ripercorrerne le tracce. «Venerdì mattina i numeri non c’erano e me ne assumo anche io la responsabilità perché avevo bisogno di chiarimenti – dice Lepore -. Dopo una riunione di cinque ore ho avuto la sensazione di ricevere una inquisizione, l’inquisizione contro la Lepore. Spesso si perde di vista il nostro ruolo. Che dire ai miei amici consiglieri, dei quali qualcuno mi ha già tradita nel passato. Non avete compreso con esattezza quello che io stavo facendo, tutelare l’amministrazione. Come faccio a rimanere capogruppo se ritengo di non essere stata rispettata? Queste sono comunque decisioni che poi rinviamo ad un altro momento». Uno sfogo, quello della Lepore, che rilette la posizione troppo spesso di sudditanza del consiglio rispetto alle scelte e il clima che si respira e che si è respirato in seno alla maggioranza nelle scorse ore. Dopo l’approvazione del punto, sul quale Metta ha rischiato di andare sotto se si fosse evitata qualche uscita di troppo, il quadro politico in consiglio risulta più che mai variegato, con nuovi e possibili sviluppi futuri. A Cerignola per la seconda volta in un anno si aumenta la TARI, alimentando nuove e ulteriori polemiche che dal provvedimento in sé, che interessa i cittadini, si allargano e investono consiglieri, gruppi politici e alleanze elettorali. La sfida dei prossimi giorni è rimettere in sesto SIA, operazione non facile e rispetto alla quale non è detto che non vi siano nuovi colpi a sorpresa: l’ultimo in ordine cronologico ha riguardato proprio ASIPU, messa da parte per puntare al salvataggio di SIA con la complicità, Metta dixit, dei comuni dei 5 Reali Siti.

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