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    “Le mani tra i capelli”, la storia di Vincenzo Russo raccontata al Polo Museale Civico

    La vicenda umana e professionale di un parrucchiere che ha fatto fortuna a Milano e non solo

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    La storia di un professionista capace di portare in alto il nome di Cerignola in Italia e dell’Italia nel mondo è stata protagonista di un’interessante serata nella Sala Convegni del Polo Museale Civico della città ofantina. Lunedì 3 settembre ha avuto luogo la presentazione del libro «Le mani tra i capelli-e un taglio scolpito a rasoio per la vittoria mondiale» (Ed. Insieme), biografia di Vincenzo Russo, pioniere e punto di riferimento di una generazione di pugliesi emigrati al Nord e capaci di costruirsi il proprio prestigioso spazio nel mondo. Russo, parrucchiere giunto all’apice della professionalità nel proprio settore, testimonia nel proprio libro il corso di un mestiere e di un Paese che sono, via via, cambiati nel corso dei decenni, attraverso storie, aneddoti e quei segreti che gli hanno permesso di conseguire il successo. È lo stesso autore, gentilmente concessosi a lanotiziaweb.it, a testimoniare come la sua avvincente storia abbia avuto inizio, non nascondendo il proprio stato d’animo nel narrarla nella sua città natale: «È un’emozione che non ha limiti. Mi fa venire la pelle d’oca, sapendo che sono partito, ragazzo, da Cerignola per Milano, il 17 gennaio 1954, e adesso torno con la mia piccola biografia, dove racconto la mia vita milanese. Tutti gli anni, però, sono a Cerignola per la festa della Madonna di Ripalta». E nella sua lunga vita milanese, Vincenzo Russo ha messo le mani tra i capelli a diverse personalità di un certo calibro: «I personaggi milanesi che ho conosciuto sono tantissimi: Indro Montanelli, Leopoldo Pirelli, Giorgio Falck, i Moratti, dal papà Angelo ai figli, Gianni Rivera. Ho servito tanti giocatori del Milan e dell’Inter. Sa, i barbieri sono apolitici e non tifano per una sola squadra se, come a Milano, in una città ce ne sono due». Si giunge, quindi, all’obiettivo che con questa biografia l’autore si pone: «Il libro vuole spronare i giovani ad imparare un mestiere nobile, che va coltivato e professionalmente seguito. I barbieri non sono mai dei morti di fame. In qualunque parte del mondo andranno, troveranno subito da lavorare».

    L’evento entra nel vivo con la presentazione ufficiale, aperta dai saluti del presidente della Pro Loco, Antonio Galli, e con gli onori istituzionali del Vescovo della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, S.E. Mons. Luigi Renna, e dell’Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, Raffaella Petruzzelli. La serata, moderata dall’editore, Renato Brucoli, vede il riconoscimento delle innumerevoli qualità che hanno permesso a Vincenzo Russo di scrivere la sua storia di emancipazione ed affermazione, partendo da un contesto di non indifferente difficoltà economica. «Vincenzo Russo non è stato solo un importante acconciatore della realtà milanese, ma anche socio e animatore di associazioni professionali che hanno preparato le generazioni future» sottolinea Brucoli, rilevando anche come «sia stato colui che in questa realtà ha svolto un ruolo sindacale». Russo, infatti, è dirigente nazionale ANAM (Accademia Nazionale Acconciatori Misti), con un passato pluriennale da direttore tecnico dell’Accademia Nazionale e da Presidente del Comitato Regionale Lombardo. «Vincenzo Russo ha portato lustro al mondo dell’acconciatura maschile e femminile»: è quanto testimonia, invece, il presidente di ANAM Puglia, Franco Di Bisceglie.

    Ad omaggiare il decano di questa professione vi sono anche quegli amministratori locali che, in passato, hanno avuto modo di appurarne in prima persona il consenso riscosso. Il primo è l’ex Assessore Regionale, Roberto Ruocco, che ha assistito alla presentazione del volume lo scorso gennaio a Milano, presso la Camera di Commercio: «Chi conosce qual è il peso del mondo del commercio a Milano sa che questo è un onore riservato solo a chi ha fatto una parte importante in quel settore». È poi la volta del sindaco emerito, Antonio Giannatempo, colui che gli conferì il riconoscimento “Cerignolani nel mondo” 15 anni or sono, individuando nel nostro concittadino «un esempio per tutti quei giovani che purtroppo si arrendono davanti alla prima difficoltà. Persone come Vincenzo Russo, con la loro semplicità ma anche con la propria intelligenza e il proprio cuore, il cuore del Sud, hanno vinto le loro battaglie». Tocca, infine, all’altro sindaco emerito, Matteo Valentino, portare la sua testimonianza: «Il cerignolano fuori dalla propria città è un cittadino orgoglioso delle proprie radici e di provenire da dove è nato Giuseppe Di Vittorio. Questo lo dimostra la grande voglia del maestro Vincenzo di mettere insieme gli artigiani, volerli organizzare, rivendicare i diritti per rappresentare la propria categoria». A chiudere l’appassionante serata è il protagonista, Vincenzo Russo. Il suo ricordo volge ad uno dei suoi primi maestri, il parrucchiere Vincenzo Strafile, per poi ribadire con orgoglio quanto i professionisti del settore cerignolani abbiano ottenuto apprezzamenti e riconoscimenti a carattere internazionale, da Città del Vaticano fino agli Stati Uniti. Quel successo internazionale lo ha guadagnato lo stesso Russo, con un palmarés di titoli conquistati che va da Amsterdam a New York passando, fra le altre, per Budapest e Stoccarda. Si tratta di traguardi prestigiosi quanto meritati che, però, non ne hanno mai minimamente intaccato l’umiltà o, per dirla con termini usati durante la serata da Monsignor Renna, la generatività, vale a dire «quella capacità di non pensare soltanto a sé stessi, ma essere persone che lasciano un’eredità e che producono non soltanto danari, ma professionalità ed amicizie. Essere capaci, a un certo punto, di farsi da parte e permettere agli altri di crescere».

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