Non passa inosservato il post del sindaco Franco Metta che, postando foto di cartoni depositati di fianco ad un cassonetto, scrive: «Vorrei sapere dalla signora Ripalta perché imbratta in questo modo la sua stessa città». Un post che ha diviso e ha anche suscitato la reazione della commerciante in questione, che ha lamentato anche i disservizi in capo al comparto rifiuti. «Pago regolarmente le tasse tra cui quella dello smaltimento dei rifiuti – scrive l’imprenditrice – ricevendo in cambio e da diverso tempo un servizio indiscutibilmente scadente».
La commerciante di viale Giuseppe Di Vittorio ha replicato spiegando le proprie ragioni. «La misura è davvero colma. Come diceva mia nonna “cornuto e mazziato”. Dal primo giorno di apertura della mia attività ho sempre avuto cura nel riporre i rifiuti di imballaggio nel modo migliore per non creare disagi ai cittadini. Per un lungo periodo ho anche lasciato i cartoni, schiacciati e legati, vicino all’ingresso della mia attività. Passavano giorni e nessuno veniva a ritirarli e mi sono vista costretta a posizionarli nei pressi dei cassonetti dell’immondizia perché era impossibile tenerli dinanzi alla porta di ingresso del mio esercizio commerciale».
E aggiunge a proposito del periodo in cui, alcuni mesi fa, diversi cumuli di rifiuti hanno adornato il centro cittadino durante l’emergenza raccolta. «Ho tollerato per mesi una puzza infernale che proveniva dai cassonetti situati a 5 metri dal mio negozio e non mi sono mai lamentata né tanto meno ho disprezzato pubblicamente il Sindaco e l’Amministrazione. Adesso mi vedo vessata e oltraggiata dal Sindaco su un social network perché degli incivili hanno sparpagliato imballaggi che avevo opportunamente piegato e riposto in modo pulito vicino al cassonetto, additata pubblicamente come colei che “imbratta la città”. Pago regolarmente le tasse tra cui quella dello smaltimento dei rifiuti ricevendo in cambio e da diverso tempo un servizio indiscutibilmente scadente. Dopo il danno devo subire anche la beffa delle ingiuste offese del primo cittadino che svilisce il mio nome e la mia attività commerciale, sottoponendomi, tra l’altro, al pubblico ludibrio senza averne colpa. Vivo e viviamo da mesi in una città sporca e a fasi alterne con quintali di immondizia disseminati per le strade ma per il mio Sindaco chi “imbratta la città” sono io. Sono avvilita e sconfortata» dice chiosando la commerciante.