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    Cyber security, rischi e nuovi orizzonti: se n’è discusso all’ITET “Dante Alighieri”

    Relatori il prof. Michelangelo De Bonis e il dott. Stefano Fratepietro

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    Si è svolto nella mattinata di lunedì 10 dicembre, presso l’ITET “Dante Alighieri” di Cerignola, il seminario dal titolo «Cyber Security. Minacce ed opportunità nel business». Si è trattato di un incontro nel quale sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento argomenti come cyber security, cyber crime, attacchi informatici ma anche le importanti possibilità di sbocchi occupazionali che tale settore può offrire. A presiedere ed arricchire l’evento sono state due personalità dello spessore del prof. Michelangelo De Bonis (ingegnere, docente di Scienze e Tecnologie Informatiche e consulente in reti e sicurezza informatica) e del dott. Stefano Fratepietro (dottore in Information Technology e Management e consulente in Cyber Security e Informatica Forense per banche e multinazionali). «È un momento molto delicato nel mondo perché tutte le nuove tecnologie, tutti i sistemi di intelligence, passano per il web –spiega il prof. De Bonis a lanotiziaweb.ite quindi è importante definire cos’è la Cyber Security. Trattiamo oggi anche la parte più didattica. I nostri ragazzi, che accedono ai vari social e usano le loro credenziali in un modo che può essere corretto o non corretto, capiranno le molte sfaccettature di questo grande termine che è la Cyber Security». «Queste sono nozioni che andrebbero introdotte nell’educazione civica – sottolinea al nostro sito il dott. Fratepietro -. Bisognerebbe insegnare l’educazione all’utilizzo di un computer perché, in base ai comportamenti, i ragazzi potrebbero avere delle problematiche a livello di sicurezza informatica. Sono qui, inoltre, da ex studente di questo Istituto per riportare delle mie esperienze professionali e magari orientare i ragazzi a far trovare loro un lavoro futuro in questo settore».

    Fra i temi dell’incontro, come anticipato, c’è anche quello delle minacce che si annidano in rete. A tal proposito, Fratepietro tiene a rimarcare che «va insegnato che gli stessi rischi che ci sono nella vita di tutti i giorni sono esattamente presenti anche nella realtà virtuale. Non va sottovalutato il pericolo di compiere determinate azioni a mezzo computer, perché il penale c’è anche lì». I due esperti ci forniscono, infine, un quadro internazionale ed italiano dello stato della sicurezza informatica: «C’è tanta attenzione – spiega De Bonis -. Non a caso, notizie come l’arresto del CEO di Huawei (Meng Wanzhou, arrestata in Canada per presunte violazioni alle sanzioni americane contro l’Iran, ndr) ci sottolineano che è un settore strategico dominante, in cui molti vogliono mettere il tassello al posto giusto in questo periodo storico. Noi, come Italia, abbiamo tanto da fare e c’è tanto da educare, partendo dalle scuole superiori». «Teniamo presente che all’estero ci sono programmi di formazione già dalle scuole, per i futuri esperti di Cyber Security» evidenzia Fratepietro, che conclude: «Qui in Italia inseguiamo da un po’, come sempre, le tendenze oltreoceano, soprattutto americane, asiatiche ed anche russe. Ad oggi, sono loro i punti di riferimento anche tramite multinazionali come Kaspersky, Cisco ed altre, cioè realtà che trainano il mercato e richiedono le figure professionali di domani. Inseguiamo loro ma non siamo messi così male, essendo comunque nella top three».

    Il seminario ha inizio, introdotto dal dirigente scolastico, prof. Salvatore Mininno. La prima parte vede il prof. De Bonis illustrare al suo giovane uditorio quanto sia fondamentale la salvaguardia in rete della propria identità, dei propri dati e dei propri dispositivi. La Cyber Security è, in questa direzione, quell’impegno costante nel proteggere sistemi interconnessi e tutti i dati associati ai sistemi da utilizzi non autorizzati e da danni. Si passa, poi, a delineare la figura del famigerato ‘hacker’, distinguendolo in tre categorie: etico (detto anche ‘White hat’), non etico (o ‘Black hat’) ed intermedio (o ‘Grey hat’). Fondamentale è anche esercitare una saggia gestione delle password che, come il docente pone in evidenza, vanno curate come se si trattasse della propria biancheria intima: non va mostrata a chiunque, va cambiata con regolarità e non va messa ben in vista sulla scrivania. Infine, De Bonis spiega come la missione della Cyber Security vada ad intrecciarsi con strade professionali emergenti come consulente informatico, responsabile della protezione dei dati ed informatico forense.

    La parola passa al dottor Stefano Fratepietro, con un passato da studente dell’‘Alighieri’ ed un presente da imprenditore con Tesla Consulting, azienda di consulenza che opera nel mondo dell’Information Technology, specializzata sulla Cyber Security e Digital Forensics. La sua professione lo ha portato a spingersi nei meandri del Cyber Crime, e spiega come il web sia una dimensione nella quale si configurano reati esattamente come avviene nel cosiddetto mondo reale. Internet è un grandissimo iceberg, le cui trappole più subdole si insinuano nella parte sottostante. Quello che ai più si nascosto è il cosiddetto ‘dark web, un mondo a parte dove l’illegalità può farla da padrone. È qui che ha vita quello che si definisce ‘Blackmarket’, un mercato in rete nel quale è possibile acquistare e vendere merci illegali, che vanno finanche dalla droga alle armi. Lo stesso Fratepietro testimonia di aver scoperto, collaborando con le Forze dell’Ordine, un giro di spaccio di LSD attraverso i canali della Posta Prioritaria. Quello dell’attacco informatico è un rischio più reale di quanto si possa pensare, da cui nessuno può dirsi immune a priori e i cui danni possono essere di devastante portata. Un caso su tutti è quello del malware ‘WannaCry’, che nel maggio 2017 scatenò una vasta epidemia ai danni di sistemi informatici di diverse aziende sparse in 150 Stati nel mondo, criptando i file dei loro computer e chiedendo un riscatto in denaro per decriptarli. Infine, il dottor Fratepietro pone all’attenzione della platea il pericolo costituito dalle ‘Fake news’, false notizie spesso fatte uscire ad arte per favorire losche speculazioni di ogni tipo, anche finanziarie. Il seminario organizzato dall’Istituto di via Giovanni Gentile non può che dirsi proficuo. La rete è una risorsa imprescindibile di cui, però, va fatto un uso consapevole e saggio. L’auspicio è che il messaggio sia giunto forte e chiaro ai nostri ragazzi e agli utenti del web di ogni età.

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