La notizia dell’istituzione della Commissione d’accesso, che nei prossimi tre mesi (prorogabili a sei) avrà il compito di valutare se sussistono i presupposti per lo scioglimento del comune per condizionamenti mafiosi, è stato un autentico terremoto che ha scosso Palazzo di Città e l’intera comunità cittadina. Ma dopo il clamore delle prime ore comincia a delinearsi il quadro delle motivazioni che hanno portato alla decisione del Prefetto di Foggia Massimo Mariani su delega del Ministro dell’Interno. A dare il “la” alle indagini sarebbero stati alcuni esposti delle opposizioni – secondo molti – e segnalazioni anonime – a detta del Primo cittadino – che hanno convinto gli inquirenti ad aprire una pista su Cerignola; in realtà pare però che l’attenzione arrivi altresì da un’accurata attività di indagine e intelligence delle Forze dell’Ordine locali. Fascicoli e fascicoli, una raccolta di elementi tali da indurre il Ministero dell’Interno Matteo Salvini a dare l’ok all’iniziativa prefettizia.
Sono diversi gli ambiti finiti nel mirino degli investigatori nel corso delle verifiche stesse: c’è la questione dei collegamenti sospetti tra appalti e sponsorizzazioni, per cui l’ipotesi da dimostrare è che alcuni imprenditori avrebbero sponsorizzato squadre sportive, nello specifico l’UDAS Basket nell’anno 2018, per conservare o garantirsi appalti pubblici. L’ipotesi di reato sarebbe concussione. E ancora, al centro delle indagini della Guardia di Finanza vi sarebbe la gestione della SIA. Le Fiamme Gialle stanno verificando se presunti acquisti e manutenzioni non giustificati sarebbero alla base della disastrosa situazione finanziaria della società gestita dal Consorzio FG/4. Queste due delle piste seguite, più una terza, che aveva portato alle perquisizioni negli uffici comunali e nelle abitazioni del dirigente ing. Clorindo Izzillo e dell’Assessore all’urbanistica arch. Tommaso Bufano, il quale si è dimesso lo scorso 6 gennaio rendendo noto inoltre un «procedimento penale che, – come egli stesso scrive nella lettera di dimissione – ingiustamente, mi vede indagato».
Ma non solo, alla base dell’iniziativa prefettizia vi sarebbero anche cosiddetti “spacchettamenti” di appalti – tecnica di frazionamento degli appalti stessi che consentirebbe di evitare le procedure di gara e garantire assegnazioni dirette “di comodo” -, prospettive edilizie sospette e un’interdittiva antimafia relativa all’assegnazione della villa comunale. Interdittiva cui fece seguito l’attentato incendiario proprio a quei locali, distrutti nel corso della notte tra il 4 e il 5 novembre 2017. Le indagini che verranno condotte nei prossimi mesi, saranno utili più che altro alla commissione composta dal viceprefetto aggiunto dott. Angelo Caccavone, dal Tenente Colonello dei Carabinieri Pierpaolo Mason e dal Maggiore della Guardia di Finanza Francesco Salanitro a completare il quadro già composto dalle indagini. «Si tratta di un’impresa mastodontica quella in cui ci stiamo imbattendo – fanno sapere dalla Procura di Foggia -. Qualcosa di strano in quei Comuni (Cerignola e Manfredonia, l’altra città interessata, ndr) c’è. Bisogna capire se ciò implica semplici irregolarità o infiltrazioni mafiose vere e proprie». Un procedimento medesimo ha interessato i consigli comunali di Monte Sant’Angelo nel 2015 e Mattinata nel 2018, entrambi sciolti per infiltrazione mafiosa.