Scricchiola la maggioranza di Franco Metta. E’ questo il triste dato che emerge a margine di un consiglio comunale lampo con soli tre punti all’ordine del giorno. Con il Sindaco assente è il vice Sindaco Rino Pezzano a tenere le redini dell’assise. Dopo le comunicazioni e l’approvazione dei verbali precedenti si passa ai punti riguardanti il riconoscimento dei debiti fuori bilancio ex art. 194. Nella prima votazione, anticipata da una breve discussione, a cui prendono parte Daniele Dalessandro e Mario Rendine dell’opposizione, si vota. E’ 10 pari, più Curiello che si astiene: alla maggioranza manca Loredana Lepore, mentre i contrari sono forti dei sette consiglieri del centrosinistra più Lapiccirella e i due della Lega. Il punto non passa e i 438 euro di debito ricadranno sulla Giunta comunale, o come sostengono altri, sull’intero consiglio votante. Cifra misera ma segnale rilevante, che attesta il declino del civismo cicognino. Il punto successivo invece, sempre sul riconoscimento di un altro debito, passa: in aula ritorna la Lepore, sempre più ai margini del progetto civico di Metta.
Si prosegue con il Piano Sociale di Zona 2018/2020 con integrazione del Piano Territoriale Lotta alla Povertà. L’approvazione è all’unanimità e il consiglio termina in fretta. Quel che sottolineano in molti, e tra gli altri Tommaso Sgarro proprio nella dichiarazione di voto sull’ultimo punto, è che «non è certo consuetudine che un consiglio comunale si tenga senza il primo cittadino. In più ci troviamo di fronte ad una difficoltà evidente della maggioranza, che si è sciolta, non esiste più e non riesce ad approvare un accapo del consiglio. La situazione politica, al netto del contesto esterno, che sicuramente preme su quello che avviene in quest’aula, oramai è diventata insostenibile. E credo che non volerne prendere atto sia lesivo oltre che degli interessi della comunità anche della dignità di chi svolge il ruolo di consigliere comunale e non può far finta sempre che nulla succeda e nulla accada».