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    Festa della Polizia, Questore Foggia: «La legalità parte della presa di coscienza della comunità»

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    Di seguito pubblichiamo integralmente il discorso del Questore di Foggia, Mario della Cioppa, in occasione delle celebrazioni per il 167° anniversario della fondazione della Polizia di Stato.

    E’ il sesto anno consecutivo in cui la Polizia di Stato celebra il suo anniversario di fondazione, il 167esimo, con il motto: Esserci sempre. Esserci sempre risalta essenzialmente lo spirito della nostra missione: quello di essere sempre al servizio della gente, per garantire sicurezza e, quindi, libertà. A nome della Polizia di Stato della provincia di Foggia, saluto tutte le Autorità civili, militari, politiche e religiose e tutti gli ospiti convenuti ringraziandoli per aver voluto onorarci della loro presenza. Un saluto particolare al sig. Vice Capo della Polizia-Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni Vicarie Prefetto Luigi Savina per aver voluto essere qui con noi…stamattina alle celebrazioni a Venezia e questa sera qui a Foggia. Mi permetta, allora, sig. Vice Capo, anche di porgerle il mio personale ringraziamento per aver risposto immediatamente di si, senza perdere un solo secondo, quando, alcuni mesi fa, le proposi di essere presente oggi a Foggia, quasi certo che non avrebbe potuto materialmente aderirvi. Lei, invece, ha subito rimodulato i suoi impegni pur di esserci…esserci come “Esserci sempre”, il nostro motto. La sua presenza, sig. Vice Capo impreziosisce la odierna celebrazione, ci inorgoglisce ma anche, soprattutto, fornisce l’ennesimo chiaro e forte messaggio di attenzione che il Capo della Polizia, qui in visita neanche tre mesi fa, per la quarta volta a Foggia nell’ultimo anno e mezzo, e l’intero Dipartimento di pubblica sicurezza stanno riservando a questa provincia da tempo. Grazie di cuore sig. Vice Capo Vicario per l’onore concesso.

    Un carissimo saluto ed un profondo ringraziamento va al sig. Prefetto di Foggia Massimo Mariani. A Lei, sig. Prefetto, intendo rappresentare, a nome mio e di tutta la Polizia di Stato, il sentimento di sincera ammirazione e, se lo permette, anche di amicizia personale. A Lei va la nostra gratitudine per l’assoluta vicinanza che ci dimostra, per il rispetto e la considerazione della mia funzione di Questore, per come interpreta e rende fluido e, quindi, inevitabilmente efficace il rapporto di stretta collaborazione ed interconnessione fra le due Autorità Provinciali di Pubblica Sicurezza, quella di alta amministrazione del Prefetto e quella Tecnico operativa del Questore, in piena e totale conformità allo spirito della legge 121/81, la nostra legge madre che ne regola i rapporti e che trova sintesi all’interno del Comitato Provinciale di Ordine e Sicurezza Pubblica. Ma Lei sa bene sig. Prefetto che quella sintesi viene costruita soprattutto durante le numerosissime interlocuzioni giornaliere, fino a tarda sera ed anche oltre, che intercorrono fra noi, sempre finalizzate a rendere le nostre reciproche azioni equilibrate ma decise, compatte e coerenti con l’azione dell’intera Squadra Stato di cui ci onoriamo ogni giorno di fare parte. Un saluto affettuoso al sig. Prefetto di Barletta Emilio Dario Sensi, per essersi equamente diviso fra le due Feste della Polizia di Bari, stamani, e Foggia, stasera. Pur avendo la Polizia di Stato di Foggia una competenza residuale rispetto a quella di Bari, nella provincia della BAT, sig. Prefetto, noi ci siamo e la ringraziamo per la correttezza e signorilità sempre dimostrate. Un cordiale saluto ai sigg. Onorevoli parlamentari, per aver dedicato il loro prezioso tempo alla Polizia di Stato ed al sig. Vescovo di Foggia: Grazie Monsignor Pelvi per la forte vicinanza, non solo spirituale ma anche solidale, che ci assicura sempre, per essere straordinario collante del suo ministero con la nostra funzione che, come ho gia avuto modo di dire, pur nella sua laicità, contiene forme di spiritualità derivanti dagli alti valori morali che caratterizzano la nostra azione. Un grazie particolare al Sindaco di Foggia, che naturalmente saluto, dottor Franco Landella per averci concesso di utilizzare oggi questo splendido teatro, nel cuore della città, ed un saluto ed augurio di buon lavoro al Presidente della Provincia, dottor Nicola Gatta. 

    Con sentimenti di grande stima, rispetto e considerazione, la Polizia di Stato di Foggia porge il suo saluto al sig. Procuratore Distrettuale, dr. Giuseppe Volpe, e al sig. Procuratore della Repubblica di Foggia, dr. Ludovico Vaccaro, e a tutti i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e della Procura della Repubblica di Foggia. Per esaltare al massimo il grande sacrificio che la Polizia di Stato profonde nel contrasto di ogni forma di criminalità, noi abbiamo assoluto bisogno di una Autorità Giudiziaria efficiente ed efficace, presente e disponibile: esattamente, mi permetto di dire, come voi siete e dimostrate sempre di essere. E’ grazie alla vostra azione, alla vostra dedizione ed a quella dei magistrati delle Procure che dirigete, che, in questa provincia, si sono ottenuti importanti risultati sia nei riguardi della criminalità organizzata che predatoria e comune: oserei dire che, negli ultimi mesi in particolare, questi risultati sono stati eccezionali per la qualità delle operazioni compiute se si considerano i profili criminali dei delinquenti assicurati alla giustizia. La collettività di questa provincia deve essere certa che l’intervento di sistema, che vede nelle Autorità Giudiziarie di Foggia e di Bari determinanti protagonisti, sarà ancora più forte e deciso nel prossimo breve, medio e lungo periodo. Grazie sigg. Procuratori. Un deferente saluto va anche a tutta la magistratura giudicante qui oggi rappresentata dal Consigliere dr. Armando Dello Iacovo che ringrazio per la sua presenza. Nel giorno della Festa della Polizia di Stato, il Questore non può dimenticare anche gli uomini e le donne delle altre Forze di Polizia, perché sono anche quegli uomini e quelle donne che rendono possibile lo svolgimento delle sue funzioni di Autorità Tecnica di pubblica sicurezza. Un fraterno saluto lo rivolgo, allora, al sig. Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Marco Aquilio. Sig. Comandante, mi creda, è un vero onore poter averla al mio fianco, sapere di poter condividere ogni aspetto del nostro servizio e delle responsabilità, sia ciò che deve necessariamente essere condiviso, soprattutto in materia di ordine e sicurezza pubblica, sia ciò che potrebbe rimanere confinato nelle reciproche autonomie operative ma che, invece, puntualmente, pure viene posto in condivisione, consapevoli che solo così si può realizzare appieno quell’intervento di sistema che ci siamo prefissati di attuare e che stiamo puntualmente attuando. A Lei, sig. Comandante Provinciale, va anche il ringraziamento sincero di tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato per la correttezza, stile e, soprattutto, qualità della sua azione e le auguro ogni bene per quello che di qui a breve sarà il suo nuovo straordinario futuro professionale. Un saluto affettuoso al sig. Comandante della Guardia di Finanza colonnello Ernesto Bruno, ultimo arrivato a far parte della Squadra Stato ma immediatamente calatosi senza perdere un solo secondo all’interno di essa, contribuendo, fin dall’inizio, in maniera significativa all’intervento di sistema in atto, oltre le funzioni specialistiche delle Fiamme Gialle, come lui ama chiamare i suoi uomini e donne. E lo stesso affettuoso saluto va ai sigg. Comandanti Militari del 32esimo Storno di Amendola, Colonnello Pilota, Davide Marzinotto, e dei Reggimenti di Foggia, Colonnelli Alessandro Del Biondo e Giancarlo Recchioni per la puntuale e qualitativa collaborazione assicurata nelle attività operative compiute insieme.

    E’ alla Squadra Stato nel suo complesso, insomma che vanno i miei più sentiti ringraziamenti e saluti, ben oltre il dovuto rispetto che ai suoi componenti compete ma anche con il più grande e sincero affetto…coloro i quali più di tutti condividono quotidianamente con l’Istituzione che rappresento le generali problematiche operative e quelle di ordine e sicurezza pubblica di cui abbiamo la responsabilità, coloro con i quali sentiamo forte ed unitario il vincolo di appartenenza, quella Squadra all’interno della quale ricaviamo il significato più profondo di tutto ciò che facciamo ma allo stesso tempo anche la forza, l’equilibrio e la giusta determinazione per riempire di contenuti valoriali il senso di responsabilità con cui intendiamo caratterizzare la nostra azione. Io sento forte nel mio cuore l’orgoglio e l’onore di essere uno dei componenti di questa straordinaria Squadra, in una particolarissima stagione che vede i suoi componenti accomunati da identici propositi, linguaggio, obiettivi e, soprattutto, caratterizzati fortemente da una comunanza identitaria di passione e di spirito di servizio. Noi intendiamo, senza se e senza ma, affermare la legalità in tutti i suoi aspetti, anche con l’obiettivo di coinvolgere in tale percorso tutta la società civile perché solo una presa netta di coscienza collettiva della comunità può realizzare concretamente quel cambiamento radicale senza il quale è difficile riuscire a relegare, confinare, le diverse forme di criminalità, inevitabilmente presenti, all’interno di fisiologici limiti di tollerabilità, sradicando loro la capacità di incidere, condizionare ed opprimere il senso di libertà delle persone: una comunità che deve avere la forza e lo spirito di adottare comportamenti improntati al rispetto delle regole non perché la loro violazione è sanzionata ma perché è giusto rispettare le regole. Troppe sono state le forme di illegalità che sono state presenti in questo territorio, a volte patite o subite, altre volte passivamente accettate ma talvolta addirittura stimolate ritenendolo modo più sbrigativo e fruttuoso di risolvere problemi di convivenza, di fatto relegando il senso civico a mero concetto astratto.

    In questa terra difficile ma potenzialmente in grado di esprimere ricchezza la sicurezza deve essere costruita non soltanto chirurgicamente attraverso le operazioni di polizia ma anche con quella “rivoluzione” culturale e sociale che costituisce il vero formidabile strumento di contrasto delle mafie e della criminalità organizzata. Un cambiamento culturale che passa anche attraverso il coinvolgimento dei giovani e delle scuole, un coinvolgimento vero che ebbe modo di sollecitare don Luigi Ciotti con la grande manifestazione contro le mafie del 21 marzo del 2018, tenutasi appunto per questo a Foggia, giovani come quelli presenti stamani del Liceo Artistico Perugini, del’Istituto Tecnico economico Pascal e dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore Notarangelo Rosati, che saluto tutti e ringrazio per la loro presenza e come la giovanissima Rebecca Maria Abate, una ragazza undicenne di Lucera, che è stata premiata dal nostro Capo dello Stato al Quirinale, insieme ad altri 28 giovani, quale Alfiere della Repubblica, perchè si è distinta come costruttore di comunità, attraverso il suo impegno, la sua testimonianza e la sua azione coraggiosa e solidale. Come mio costume non farò riferimento in questo mio saluto all’andamento dei reati. Essi saranno disponibili e consultabili tutti on line e, comunque, sono stati doverosamente offerti alla stampa che saluto e ringrazio della loro presenza e del lavoro che fanno, perché dalla comparazione dei dati con l’anno precedente può essere desunto lo stato della sicurezza e dell’ordine pubblico in provincia. Tuttavia non posso esimermi dal rilevare che i dati relativi alla delittuosità in questa provincia, analizzati unitamente ai risultati raggiunti sia di polizia giudiziaria che di ordine e sicurezza pubblica, hanno, da un lato, consolidato un trend a scendere nell’ultimo anno, anche abbastanza netto, dall’altro, determinato una inversione di tendenza anche rispetto alla sicurezza percepita che invece lo scorso anno era incoerente con il dato reale: anche la cittadinanza inizia a percepire il grande sforzo ed investimento compiuto sulla sicurezza da parte della Polizia di Stato e della Squadra Stato nel suo complesso. Era uno dei nostri obiettivi che continueremo a perseguire con tenacia e determinazione cosi come quello di proporre un’azione sempre efficace ma soprattutto tempestiva che affranchi dalla paura chi ce l’ha e lo sospinga verso quella rivoluzione culturale auspicata, generando piena collaborazione e sostegno.

    Nell’anno appena trascorso le direttrici della nostra azione, finalizzate al raggiungimento di questo obiettivo sono state diverse. La prima: Controllo del Territorio e massima prevenzione. Abbiamo consolidato ed ulteriormente potenziato il dispositivo di controllo del territorio presente in provincia, dispiegando nelle cinque macro aree in cui abbiamo diviso la capitanata un piano straordinario operativo interforze ricalibrato continuamente in base alle esigenze ma anche garantendo una costante presenza presidiale, in cui abbiamo coinvolto la Polizia Locale, per gli aspetti legati alla Sicurezza Urbana, con lo scopo di assicurare, da una parte, una adeguata percezione di sicurezza, dall’altra, per contrastare forme più o meno evidenti di illegalità, soprattutto, in materia di illeciti stradali, di contrasto all’abusivismo commerciale, alle attività dei parcheggiatori abusivi, tutti espressione di arrogante senso di illegalità e spregio delle regole elementari di base che alimenta comportamenti incivili generalizzati anche da parte di chi non è aduso a tenerli. Riteniamo che anche su tale specifico aspetto, abbiamo ottenuto significativi risultati riducendo drasticamente le sacche di illegalità diffusa presenti imponendo il rispetto delle regole con interventi repressivi ben calibrati. La seconda direttrice: avevamo come obiettivo quello della massima valorizzazione delle strutture investigative, della DIGOS il cui personale, in silenzio, ma con professionalità sempre crescente, garantisce puntualmente la gestione delle molteplici problematiche sui tanti fronti caldi che questa provincia rileva, e, soprattutto, della Squadra Mobile al cui qualificatissimo personale era stato affidato lo specifico obiettivo di fornire il massimo supporto alle Procure della Repubblica, puntando non solo sulla quantità ma anche sulla qualità degli Ufficiali ed agenti di p.g. da dispiegare su un territorio complesso e difficile ove sono presenti più mafie. Il Capo della Polizia, con la sua visita il 18 gennaio scorso, in Questura, e poi ad incontrare l’intera Squadra Stato, ha voluto certificare e rendere onore alla straordinaria attività profusa negli ultimi dodici mesi sul fronte investigativo che ha condotto ad una serie di eccezionali operazioni di polizia, le principali delle quali mostrate nel filmato che avete appena visto ed alle quali faremo seguire tante altre ancora con cui infliggere ulteriori durissimi colpi alle varie forme di Criminalità comune ed organizzata in tutto il territorio. E la sua presenza, sig. Vice Capo, è un ulteriore tangibile riscontro di tale assunto. Noi non abbiamo alcuna intenzione di fermarci…proseguiremo con la stessissima intensità emotiva e professionale con cui stiamo caratterizzando la nostra azione da tempo.

    La terza direttrice: l’esecuzione di chirurgiche misure di prevenzione personali e patrimoniali, contenute nel cd. Codice antimafia, ad opera della Divisione Anticrimine della Questura di Foggia, per esaltare al massimo un penetrante strumento di controllo preventivo della criminalità che la legge assegna al Questore. Ciò ha determinato il raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati, più che raddoppiando il numero complessivo delle misure eseguite e più che decuplicando il valore complessivo dei beni sottratti a pregiudicati di spessore per quasi 8.000.000 di euro. E tale attività è strettamente coordinata con le contestuali azioni intraprese dalla Prefettura e dalla Procura della Repubblica di Foggia, oltre che dagli stessi Commissari Straordinari nominati dal Governo, che saluto, nel territorio del comune di Mattinata, ove è in atto un poderoso intervento di sistema dello Stato teso a sradicare beni di cui si erano illecitamente appropriati mafiosi locali, anche sfruttando la passività di chi avrebbe dovuto amministrare il territorio facendo rispettare la legge ed, invece, non l’ho ha fatto. La quarta ma non meno importante direttrice: il rilancio dell’azione di polizia di prossimità verso la gente, tesa all’ascolto delle persone, all’informazione, comunicazione ed al coinvolgimento della stessa verso i problemi della sicurezza. In questa provincia, la Polizia di Stato ha investito fortemente su tale aspetto, per acquisire quella fiducia che sospinge verso l’affidamento alle Istituzioni ed, allo stesso tempo, sollecita a forme di collaborazione che superino definitivamente ogni forma di passività. E per fare questo, la grande Istituzione che mi onoro di rappresentare ha impostato un’azione organizzativa funzionale al raggiungimento di tutti gli obiettivi operativi prefissati. Un’azione organizzativa caratterizzata da prossimità anche interna, assicurata agli uomini ed alle donne della Polizia di Stato di questa provincia, per una corretta gestione delle risorse umane che preveda anche adeguata vicinanza, ascolto e corretta comunicazione. Abbiamo introdotto processi di responsabilizzazione e di valorizzazione delle professionalità esistenti: percorsi che hanno prodotto tangibili risultati, come le promozioni di Ispettori al ruolo dei Commissari, di Funzionari direttivi a ruoli dirigenziali e di dirigenti a importanti qualifiche superiori. L’avanzamento di carriera di tutti questi colleghi rappresentano il successo di tutti e non dei soli interessati perché sono stati acquisiti con l’innegabile qualità del servizio che l’intera Polizia di Stato è stata in grado di realizzare.

    E su queste considerazioni che intendo concludere questo mio intervento ringraziando in maniera particolare tutti gli 849 uomini e donne della Polizia di Stato della provincia di Foggia e appartenenti all’Amministrazione Civile dell’Interno, parte integrante dei nostri servizi amministrativi ed operativi. Il positivo rendiconto delle attività della Polizia di Stato nell’anno appena decorso, la qualità dell’azione esercitata sia come singola Istituzione che all’interno dell’intervento di sistema della squadra Stato lo si deve solo e semplicemente a loro. Ad essi, continuerò ad offrire per il tempo che avrò l’onore di dirigerli tutta la mia energia nella continua ricerca di metodologie di gestione organizzativa che li rendano sereni e gratificati per quello che fanno, consapevoli dell’importanza della loro funzione. Fra tutti loro, formulo le felicitazioni più sincere al mio Vicario, dr. Alfredo D’Agostino, ed al Capo della Squadra Mobile, dr. Roberto Pititto, meritatamente promossi nei giorni scorsi alla qualifica di Dirigente Superiore, il primo, e di Primo Dirigente, il secondo. Ad essi, formulo anche ogni fraterno augurio di soddisfazioni future nelle nuove sedi che presto raggiungeranno dove sicuramente potranno riversare la straordinaria professionalità che questa sede ha permesso loro di acquisire. Loro devono tutto alla Polizia foggiana perché è per il tramite di essi che il Dipartimento di pubblica sicurezza ha voluto riservare all’intera Questura di Foggia un tangibile segnale di attenzione e di riguardo per le attività complessivamente compiute. Un sincero ringraziamento e riconoscenza va alle nostre organizzazioni sindacali, qui presenti con i Segretari Provinciali. Carissimi segretari Provinciali e soprattutto poliziotti…Voi sapete bene come io sia sincero quando vi ringrazio per le straordinarie modalità con cui ritenete di relazionarvi con me, tali da consentirvi di essere ancora più efficaci nella vostra azione sindacale ma al tempo stesso di sospingere e sollecitare costantemente, anche quando siete silenti, chi dirige a fornire sempre il massimo in tutti quegli aspetti per i quali avete ricevuto il vostro mandato di rappresentanza. La qualità della vostra azione sindacale discende soprattutto da un innegabile dato: voi siete veri poliziotti oltre che sindacalisti e questo rende la vostra azione ancora più di qualità. Voi siete ben consapevoli che stiamo conducendo una dura battaglia che deve avere solo un risultato finale: quello dell’affermazione della Legge su tutto e su tutti. Vi ringrazio per questo e per la correttezza delle vostre rivendicazioni, per la serietà e per la vicinanza dimostrate, per i suggerimenti e per la condivisione delle problematiche. Il mio impegno resta sempre quello di essere all’altezza delle vostre aspettative ben consapevole di sentirmi parte integrante di un sistema complesso e so, per questo, di non essere solo ma di avervi al mio fianco. Un caro saluto va ai nostri pensionati, qui presenti con l’ANPS di Foggia e di Cerignola ed ai loro Presidenti. E per gli stessi motivi ringrazio e saluto le organizzazioni sindacali dell’Amministrazione Civile dell’Interno e le RSU. A tutti voi, a tutti gli uomini e donne della Polizia di Stato ma anche alle donne ed uomini di tutte le altre Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco e della Polizia Municipale, va il mio più sincero e profondo saluto e rispetto. Soprattutto a loro, a questi uomini ed a queste donne, che non si tirano mai indietro e sono sempre presenti al mio fianco, oggi và la mia infinita stima e riconoscenza, con loro, oggi, come Questore della provincia di Foggia, desidero condividere il 167esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato con il cuore gonfio di orgoglio ed uniti nella nostra comune appartenenza.

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