Sembrano non essersi placate le polemiche a margine del consiglio comunale del 24 aprile, l’assise nella quale l’astensione di Forza Italia ha permesso all’amministrazione di Franco Metta di proseguire la sua avventura amministrativa. Duro il commento del centrosinistra, così come duro è stato l’ex di maggioranza, oggi leghista, Vincenzo Specchio. «La Lega è il centrodestra di opposizione alla risicata maggioranza cicognina – ha tuonato Specchio -. Forza Italia, che distrattamente continua a sedere nei banchi riservati all’opposizione, ha consapevolmente scelto di fare dell’opposizione un altro modo per sostenere il Sindaco, in attesa di qualche assessorato che lo farà traslocare tra i banchi della desiderata maggioranza».
Parole che non hanno lasciato indifferente il gruppo di Forza Italia che con Natale Curiello ha ricordato come proprio l’ex-delegato al commercio debba fare chiarezza nel proprio percorso politico. «Oltre a non aver capito la linea politica della Lega a Cerignola non comprendo come mai proprio Specchio, che dell’amministrazione è stato parte attiva e ha contribuito a fare eleggere, sia oggi così avvelenato nei nostri confronti». Non le manda a dire l’ex-presidente del consiglio che ritorna ai movimenti dell’estate 2017, quando proprio Specchio e Federazione Civica – allora in rottura con Metta -, che con il centrosinistra e Forza Italia stavano dialogando su una possibile linea comune d’opposizione, rientrarono nei ranghi in cambio di un assessorato. «Prima la delega a Specchio, poi l’assessorato al gruppo di Leonardo Paparella guarirono i mal di pancia di chi probabilmente è abituato ad amministrare per le poltrone – tuona Curiello -. Un argomento che non ci riguarda, visto che Forza Italia ha criticato quando c’era da criticare e votato a favore quando si ragionava sul bene della comunità. Siamo da anni in consiglio e sappiamo quanto pericolosa sia la fine anticipata di un’amministrazione».
Se infatti non ci fosse stata l’astensione dei due azzurri Metta sarebbe andato a casa e le conseguenze sarebbero state pesanti, secondo il forzista. «Quando cadde Matteo Valentino, per informazioni chiedere a qualche giurassico, oggi leone da tastiera, Cerignola non passò mesi felici. A dicembre il commissario mise in liquidazione l’ASIA. In più quell’amministrazione cadde proprio per questioni urbanistiche, con l’allora assessore ai lavori pubblici, nell’era Valentino, sostenuto da quel Pd che oggi si dice contrario al mattone». In definitiva Forza Italia sembra seguire una linea propria, anche in vista delle future scadenze elettorali. «Non ci sono le premesse per un dialogo con la Lega dopo quel che accadde nell’estate 2017 e certe scelte in occasione delle provinciali. Così come non possiamo parlare con il Pd, mostratosi inaffidabile in più di un’occasione» conclude Curiello.
Gennaro Balzano
La Gazzetta del Mezzogiorno