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    “Invecchiare bene”, 200mila euro dalla nuova legge regionale pugliese

    Ecco le prime azioni della legge su Invecchiamento attivo e in buona salute

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    “Il primo e parziale finanziamento della nuova legge regionale su ‘Invecchiamento attivo e in buona salute’ è un primo piccolo passo. La strada è quella giusta, ora bisogna lottare affinché anche il Governo nazionale dia la necessaria attenzione alla questione anziani in questo Paese”. Così Franco Persiano, segretario generale Spi Cgil Foggia, ha commentato l’approvazione all’unanimità – da parte del Consiglio regionale della Puglia – della legge regionale proposta da Cgil-Cisl e Uil attraverso la raccolta di 31mila firme in tutta la Puglia. “Lo Spi Cgil Puglia ha raccolto oltre la metà di quelle firme”, ha spiegato Giovanni Forte, segretario generale Spi Cgil Puglia, “con una mobilitazione che è stata anche aggregazione e iniziativa nelle piazze, nelle sedi del sindacato pensionati, in tantissimi paesi e in moltissime città della nostra regione”.

    La legge regionale su Invecchiamento attivo e in buona salute riguarda più di 800mila pugliesi, oltre 30mila cittadini foggiani, quasi 180mila in tutta la Capitanata. “Gli over 65enni sono tanti”, ha detto Maurizio Carmeno, segretario generale Cgil Foggia, “e svolgono un ruolo fondamentale all’interno delle famiglie, perché sostengono i nuclei familiari nella cura e gestione dei figli e spesso anche per andare avanti dal punto di vista economico”. Il primo obiettivo della nuova legge regionale, dunque, è mettere al centro delle politiche sociali e della salute chi è più in là con gli anni, per dare un aiuto a tutta la famiglia, alle donne e ai giovani soprattutto, vista la centralità del ruolo che tanti anziani hanno nel sostenere figli e nipoti. La legge regionale avrà a disposizione una prima dote di 200mila euro. Si tratta di risorse che serviranno soprattutto a una prima fase di attuazione, attraverso iniziative che facciano conoscere gli strumenti messi a disposizione dal nuovo provvedimento: ad esempio, la possibilità per le associazioni di fare co-progettazione con la Regione Puglia progetti sull’invecchiamento attivo, la salute, la cultura, l’aggregazione, la formazione e l’informazione.

    “La Puglia è tra le prime regioni italiane che ha una legge sull’invecchiamento attivo e la buona salute degli anziani”, ha spiegato Raffaele Piemontese, assessore al Bilancio della Regione Puglia che si è attivato per garantire una prima “dote” economica al nuovo quadro normativo. “Il Consiglio regionale pugliese l’ha approvata all’unanimità il 30 aprile scorso, lavorando su una  proposta di legge di iniziativa popolare presentata da Cgil, Cisl e Uil e dalle associazioni Auser, Anteas e Ada, che sono riusciti a farla firmare da 31 mila elettori pugliesi. L’obiettivo della legge è valorizzare l’invecchiamento attivo in buona salute dei pugliesi, sostenere le famiglie a prendersi cura degli anziani nel contesto domiciliare, anche e soprattutto nella fase del bisogno assistenziale e sanitario, al fine di garantire le condizioni migliori per alleggerire il “peso” della longevità o della malattia”, ha aggiunto Piemontese. “Sono 11 gli articoli nuova legge regionale. All’articolo 1, la legge sancisce che la Regione Puglia riconosce e valorizza il ruolo delle persone anziane. Significa che la Regione si impegna ad attivare azioni e programmi concreti per restituire dignità al ruolo svolto oggi dalle donne e dagli uomini ultra 65enni”, ha dichiarato Vittorio Cucci, presidente provinciale Auser Foggia.

    IL DIRITTO ALLA SALUTE L’aspettativa di vita dei nostri anziani, negli ultimi 20 anni, è andata aumentando. C’è un problema enorme, tuttavia, sulla qualità della vita degli over 65 anni. In che stato di salute psicofisica e in quali condizioni sociali ed economiche si arriva oltre la soglia della cosiddetta “terza età”? Il punto è proprio questo. La legge regionale sull’invecchiamento attivo mette al centro la prevenzione, la cura e tutela della salute, l’uscita dalla “morte sociale” attraverso la formazione permanente, l’accesso facilitato a eventi musicali, teatrali, cinematografici e artistici, la fruibilità e la vicinanza dei servizi sociosanitari, la necessità di favorire un ruolo attivo degli anziani in buona salute nelle attività di promozione e turismo sociale, sport, tempo libero, impegno civile.

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