Per le Europee del prossimo 26 maggio il partito democratico ha puntato sulla ricandidatura della pugliese Elena Gentile, europarlamentare uscente, già miss preferenze nella scorsa elezione con oltre 150mila voti. L’ex-assessore regionale a Welfare e Sanità nei due governi Vendola ha portato la propria importante esperienza di governo regionale in Europa, lavorando sul fronte delle politiche sociali e dell’impegno per le persone più fragili. «Cifra dell’Europa che sta già cambiando è la scelta per esempio di finanziare la costruzione di scuole, strutture ospedaliere e, obiettivo a cui ho lavorato di più, il piano di edilizia popolare: la casa come strumento vero di contrasto alla povertà» afferma la pediatra foggiana che vuol ripartire proprio dalla sinergia con i territori. Sulla Capitanata la Gentile ricorda come sarà «decisiva la vittoria di Pippo Cavaliere. A Lui affidiamo un obiettivo: quello di rendere Foggia Città metropolitana, nella sostanza visto che formalmente è improponibile, restituendole il rango di governo dello sviluppo dell’intera capitanata assecondando le sollecitazioni che l’Europa offre ai territori. Provincia di cerniera con altre regioni potrà rappresentare all’Europa una proposta di sviluppo coerente con la visione della macroregione ionico adriatica per immaginare sviluppo sostenibile ed inclusivo. Dentro le opportunità che l’Europa consegna ai territori».
Quindi da un lato le esigenze del Mezzogiorno, del Sud Italia e della Puglia, dall’altro quelle di una Europa in evoluzione che tende alla semplificazione. «In questa campagna elettorale, come anche negli anni passati, ho raccontato l’Europa così come l’ho vissuta giorno dopo giorno – prosegue l’europarlamentare uscente -. Una macchina complessa che va semplificata nelle procedure per rendere anche più rapida l’azione di Governo. Riallineamento per esempio del costo del lavoro, introduzione del salario minimo garantito. Le politiche per il lavoro si, sono state il mio cruccio quotidiano» aggiunge la candidata pugliese. In una elezione complicata ed incerta nella quale si sta consumando per certi versi la guerra a distanza tra Lega e Movimento 5 Stelle e per altri la ricostruzione di un movimento di centrosinistra, il Pd punta su uno dei suoi volti spendibili, che ha saputo negli anni tessere un legame con le persone, oltre che con i territori, e alimentarlo con la costante presenza.
«L’Europa in questi ultimi cinque anni è già cambiata – conclude la passionaria cerignolana -, con il pilastro sociale, la direttiva di conciliazione vita lavoro e con le misure di contrasto alla povertà educativa. E’ nata la rete europea delle malattie rare ed il nuovo regolamento per l’oncologia pediatrica. E come ultimo atto di questa legislatura la Nuova programmazione comunitaria. Per continuare a cambiare l’Europa bisogna costruire un argine al vento neofascista che spira in Europa. Nel nostro paese e soprattutto nel mezzogiorno al qualunquismo di in populismo becero che già ha impoverito l’Italia anche fiaccandone l’autorevolezza negli scenari internazionali».
(da La Gazzetta di Capitanata)