A meno di ventiquattr’ore dalla scadenza dei lavori della Commissione d’accesso prefettizia, Franco Metta annuncia via social l’apertura ufficiale della sua campagna elettorale per le amministrative 2020. In realtà, che Metta avesse come obiettivo la riconferma alla carica di primo cittadino non era un mistero. Già nel maggio 2018 infatti l’ex-missino, a seguito di una pesante contestazione da parte dei lavoratori SIA, aveva annunciato l’intenzione di ricandidarsi e più volte nel corso dei mesi si era detto sicuro della sua riconferma. «Sono tanto deluso e sfiduciato che ho deciso di ricandidarmi a sindaco nel 2020» aveva dichiarato – tra lo stupore generale – in quell’occasione.
Questa sera l’annuncio ufficiale: «Ho avviato la campagna elettorale per la conferma di questa amministrazione alla guida della città di Cerignola alle elezioni del 2020 – dice Metta -. Sono stati cinque anni intensi pieni di risultati ma anche di problematiche che intendiamo risolvere». Il Sindaco in carica spiega poi come il progetto politico de “La Cicogna” è, nei suoi progetti, destinato ad andare oltre la sua persona. Si prospetta quindi anche un possibile “dopo-Metta”, con un erede politico (troppo presto per lanciarsi in un toto-nomi) pronto a raccogliere il testimone: «ci siamo convinti che sono necessari altri cinque anni per completare il nostro progetto. Probabilmente non saranno sufficienti e dovremo programmare anche più a lungo di una prossima legislatura, ovviamente cambiando il soggetto protagonista che non potrò più essere più io».
Metta poi, con toni da già accesa ed inoltrata campagna elettorale, attacca i suoi possibili competitors accusandoli di non essere all’altezza della sfida politico amministrativa: «dal panorama che ci circonda vediamo solo personalità che con la demagogia della pericolo e dell’infiltrazione intendono contrastare quello che sarà l’esito della prossima tornata elettorale, ovvero la conferma di questa amministrazione». L’invettiva si fa più specifica e nel mirino torna nuovamente, senza essere tuttavia mai nominato direttamente, Francesco Bonito – possibile candidato del PD locale – col quale Metta si era già scontrato negli scorsi mesi sulla questione delle infiltrazioni mafiose: «la città non ha bisogno di gente che per lustri ha campato coi voti dei Cerignolani che lo hanno mandato in Parlamento e che non ha minimamente contribuito al progresso della comunità. E’ gente del passato che per i propri obiettivi non ha pudore nell’invocare tragedie e disastri per Cerignola». Metta quindi si vede già in pole position e quasi certo della vittoria sulla pit lane della corsa a sindaco. Sulla quale però, bisogna ricordare, aleggia l’esito delle indagini compiute dalla Commissione di accesso che, in caso di rilievi critici, come il giudice di gara, potrebbe rivoluzionare la griglia di partenza.