Le parole dell’anno che ci lasciamo alle spalle – a Cerignola – saranno “scioglimento” e “commissariamento”. Due fatti consequenziali, l’avvenimento dell’anno, che ha occupato le cronache a partire dal 9 gennaio 2019, giorno in cui giunse a Palazzo di Città la commissione d’accesso. E non c’è due senza tre. Perché la terza (forse prima, ndr) è “mafia”, la madre di tutto quanto è avvenuto. Un 2019 che ha incoronato quale personaggio dell’anno l’ex-Sindaco “Franco Metta”; il vertice alto dell’amministrazione commissariata per infiltrazioni mafiose, l’immoderato per eccellenza. E con lui tutta una serie di “sottoposti” capaci prima di non vedere, poi di non sapere e infine di non credere.
Termina un anno che si è aperto con la tragedia dei ragazzi morti nell’incidente stradale su via dei Mandorli, il 13 di gennaio; sei mesi dopo, il 13 di luglio, un gruppo di ragazzini veniva travolto da una vettura su via Tiroasegno: ancora oggi uno di loro lotta nel letto di un ospedale. Qualche mese prima ci ha invece lasciati il 25enne Donato Monopoli, il cerignolano picchiato ad ottobre dell’anno prima all’interno di un locale di Foggia. Un anno difficile, che ha conosciuto anche eventi particolarmente insoliti, come la nascita di un figlio ad un papà di 93 anni nello scorso mese di febbraio. E non ultima, la delusione per il mancato approdo dell’Audace Cerignola in serie C.
Come oramai accade da quasi dieci anni – perché nel 2020 saranno dieci gli anni di attività per LANOTIZIAWEB.it – abbiamo provato a raccontare i fatti e solo quelli. “Provato”, perché non ci sentiamo perfetti, non lo siamo. Termina un anno di soddisfazioni professionali, per il nucleo storico della redazione e per i ragazzi che collaborano al lavoro di redazione e corrispondenza con grande spirito di servizio. Un grande lavoro di squadra che confermeremo nel prossimo anno, il decennale, che ci vedrà impegnati su più fronti e con diverse novità (che non vi sveliamo adesso, ndr). Perché si cresce nei numeri, ma soprattutto – ed è ancora più importante – si cresce in qualità. Non con la smania dell’attacco a tutti i costi, non con la penna che ferisce, ma con le parole che raccontano il bello e il brutto, la storia dei tanti e le lacrime (si spera) di pochi. Ci auguriamo dunque e vi auguriamo un Buon 2020.