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    Spione e Romano rispondono a Elena Gentile sul corso per badanti

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    “L’organizzazione di un corso di formazione per badanti e assistenti domestici era stato concepito senza alcuna velleità sostitutiva a quelle che sono le direttive ed i provvedimenti legislativi che la Regione Puglia ha messo in campo in tal senso”. Così l’assessore ai Servizi Sociali, Rosario Spione, interviene per chiarire alcune perplessità manifestate nei giorni scorsi dall’assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, sulla reale utilità ed opportunità dell’iniziativa intrapresa dall’Amministrazione Comunale e presentata lo scorso 16 giugno a Palazzo di Città. “Abbiamo voluto avviare un percorso di supporto ed addirittura complementare ai progetti realizzati dall’organo istituzionale regionale – aggiunge Michele Romano, direttore dell’Agenzia comunale per le Attività Produttive -. L’intervento critico dell’assessore regionale ci stimola quindi ad unire sinergicamente quelle che possono essere le idee ed alimenta un confronto tra Regione, Provincia e Comune proprio sull’importanza del ruolo sociale ricoperto dalle badanti nell’assistenza alle persone non autosufficienti, che nella maggior parte dei casi, nel nostro territorio, non è adeguatamente tutelato e valorizzato”.

    A chi invece chiede quale legame abbiano le attività produttive con l’assistenza agli anziani, Romano risponde che “l’idea di un corso di formazione per badanti era nata diversi mesi fa, quando l’assessorato alla Sanità era in capo alla mia persona ed in stretta collaborazione con il sindaco Giannatempo, che si occupava dei servizi sociali. Successivamente con Rosario Spione abbiamo avuto modo di concretizzare tale idea, non pensando minimamente di creare un caso di conflittualità istituzionale ma credendo, più semplicemente, di fare qualcosa per il bene della città. Abbiamo voluto dare continuità ad un progetto che vedeva lo stesso Spione, nominato nel frattempo assessore ai servizi sociali, possibile artefice e promotore dell’istituzione di un albo comunale degli assistenti domestici che comunque non contrasta né con i progetti della Regione né con quelli di altri enti né vuole sovrapporsi agli stessi”. Esperienze ed iniziative analoghe sono già state intraprese in numerosi comuni italiani, come Roma, Milano, Cagliari, Lecce, solo per fare qualche esempio. “Non ci risulta siano stati sollevati conflitti di competenze tra gli stessi comuni e le diverse Regioni – dice ancora Romano – così come non ci risulta che analoghe critiche siano state mosse al nuovo sindaco di San Ferdinando di Puglia, Michele Lamacchia, espressione di una giunta di centrosinistra, che nel suo programma elettorale aveva inserito la creazione di un albo comunale delle badanti. Il messaggio che vogliamo far passare è che gli organizzatori del corso comunale hanno sì elaborato la propria autonoma progettualità, ma nel pieno rispetto delle prerogative della Regione proprio per sfatare gli pseudo-slogan elettorali sull’immobilismo su certi temi da parte dei Comuni, gli enti locali che sono le istituzioni più vicine ai cittadini”. E’ chiaro, inoltre, che un corso di formazione di 40 ore non crea un laureato, ammettono Romano e Spione: “è semplicemente un primo passo per dar forma a progetti più strutturati più complessi, di cui abbiamo peraltro un gran bisogno, visto che la fascia delle persone non autosufficienti si amplia sempre più a causa dell’invecchiamento della popolazione locale così come, più in generale, avviene su tutto il territorio nazionale”.

    Elena Gentile

    La Regione Puglia, ha ricordato nei giorni scorsi l’assessore regionale Gentile, si è mossa già da qualche anno su questo fronte con il progetto “R.O.S.A”, una iniziativa che si propone di regolarizzare i rapporti di lavoro tra badanti e assistiti con una serie di azioni mirate ed incentivanti, quali l’erogazione di sostegni finanziari concreti con il pagamento dei contributi orari e mirati anche allo snellimento del lavoro burocratico; il supporto impulsivo alla regolarizzazione attraverso percorsi di formazione specifica, campagne di comunicazione e sensibilizzazione, indagini per la conoscenza del lavoro sommerso. “E’ un’iniziativa di grande rilevanza – questo il parere di Romano e Spione – ma della quale la popolazione di Cerignola non ha acquisito la tangibile importanza sociale e che, soprattutto, ripeto, non può essere considerata un motivo di contrasto con il corso di formazione per badanti istituito per Cerignola. Approfittiamo anzi di questo momento di sano confronto dialettico per proporre all’assessore regionale l’individuazione di un percorso comune. Ricordiamo, inoltre, che abbiamo sempre cercato un canale di dialogo sull’argomento in questione anche con le autorità sanitarie del territorio, ma non abbiamo mai ricevuto risposte in tal senso. Speriamo che questa situazione possa mutare”.

    4 COMMENTS

    1. all’ass. spione e romano,

      quindi se non serve a nulla l’organizzazione di questo evento, perché lo avete fatto ?
      a che serve l’albo comunale delle badanti ?
      non basta dire l’hanno fatto a s.ferdinando a milano e a canicattì e lo facciamo pure noi!!!!
      qual’è l’utilità ?
      oltre a regalare qualche illusione, ha avuto un costo questo corso ?

      grazie a spione-romano

      • Santorof santorò….. vet ca chhedd non hann dett ca u cors non serv!!!!!! Ambart a legg prem d screv!!!!!!!

    2. E’ stupefacente questo ping-pong, la Regione ha fatto, laProvincia ha detto, il Comnune ha pensato.
      Qualche anno faà è stato creato un servizio A.D.I., che penso in Comune non si applichi o non venga preso neanche in considerazione, in quanto è un servizio che non può passare tra molte mani, così da lievitarne il costo, oltre al resto. Qui non si possono barattare escort per addetti alle Istituzioni, moltiplicare i costi in quanto si pagano le prestazioni e non il materiale, ma a maggior ragione nessuno vuole rendere u n servizio efficiente ed utile. Quando l’ex- Presidente dell’ex-Assessore alla Sanità era piccolo, i genitori e parenti gli chiedevano cosa volesse fare da grande, ebbene lui rispondeva: (non come tanti suoi coetanei il medico, il pilota, il generale, il sub) il Presidente del Consiglio.
      Questa determinazione è contagiosa, tanto che ancora oggi l’ex-assessore vuole fare l’assessore. Paese che vai usanze le stesse.

    3. A PèROPOSITO DEL CORSO PER BADANTI: qualche decennio passato fu proposto AL DOTTORE di istituire un registro per catalogare un gruppo di persone, provenienti dall’Est che avevano particolare attitudine alla cura delle persone con difficoltà individuali e dei loro nuclei familiari. Il rpomotore di questa iniziativa era un Diacono della Diocesi di Cerignola, il quale ebbe a subire una serie di “pettegolezzi”, così da indurlo a smettere di esercitare questa sua particolare “missione pastorale”. Ma prima che “le malelingue” lo travolgessero segnalò l’idea al dottor Romano.
      Una grande e buona memoria.

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