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    Comitati di quartiere: hanno ancora un senso?

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    A volte ritornano. I comitati di quartiere a Cerignola, la città da 60.000 abitanti senza circoscrizioni, vanno e vengono. Nella sostanza, nascendo e scomparendo con la velocità d’un battito d’ali di farfalla e nell’agone del dibattito politico, dove, ad intervalli cadenzati, se ne riscopre la necessità. L’ultima proposta di Gianvito Casarella, consigliere pidiellino, va in questa direzione. Il punto è capire la direzione che, in questi anni, hanno preso i comitati di quartiere. E capire se le due direzioni, quella della politica e quella dei comitati, si siano mai incontrate e se si con quali risultati.

    La proposta di Casarella Guarda soprattutto ad Est di Cerignola Gianvito Casarella, interessato alla creazione di un comitato di quartiere a ridosso di C.so A. Moro. «Esistono problemi di controllo e sicurezza – spiega Casarella – che spesso non vengono denunciati: dallo spaccio di droga per le vie centrali, allo scarso rispetto della suppellettile. Credo che un comitato di quartiere che dialoghi con l’amministrazione, possa affrontare le cicliche emergenze e pianificare azioni mirate e comuni». La proposta si allarga fino alla rivitalizzazione dei comitati già esistenti: «Abbiamo 12 parrocchie e nessuna circoscrizione – dichiara Casarella a Lanotiziaweb -. Creare un dibattito più ampio nella città credo possa aiutarla a farla crescere. Bisogna parlarci con i cittadini, per sensibilizzarli alla raccolta differenziata non può bastare un’ordinanza». E sui comitati già esistenti Casarella chiosa: «Dove esistono rappresentano un importante aiuto all’azione dell’amministrazione, oltre che un concreto esempio di partecipazione democratica».

    Cittadella, l’apristrada che non c’è più E’ nato nel 1997, si riuniva nel locale alle spalle di ExOpera ed è stato l’apristrada in tema di comitati. «Un quartiere popoloso ed estremamente difficile – dichiara Felice Cinquepalmi, ultimo presidente del Comitato Cittadella -. L’obbiettivo era certamente togliere i ragazzi della strada e poi proporre alcuni interventi agli amministratori: dalle strade all’illuminazione». Ma è proprio sul rapporto con la politica che il dialogo non ha funzionato: «Mi ricordo ad esempio il problema della strada che porta alla Chiesa di Cristo Re, che le radici degli alberi hanno reso quasi impraticabile. Lo sottolineavamo da anni e nessuno è intervenuto. I politici ci hanno sempre snobbato. Oggi il comitato non esiste più».

    Santa Barbara: il nulla dopo la campagna elettorale Don Pasquale Ieva è il parroco di Santa Barbara. Le emergenze e le potenzialità del territorio lui le tocca con le sue mani ogni giorno. Così come le false promesse. «Oggi il comitato di quartiere è rimasto senza voce. Troppe segnalazioni andate a vuoto, la gente ha perso la fiducia». E non potrebbe essere altrimenti. La ferita della nuova Chiesa, eterna chimera, clava buona da agitare solo in campagna elettorale, è ancora aperta. «Il finanziamento che la Cei destina alla costruzione delle nuove Chiese è ormai andato perso – dichiara a Lanotiziaweb Don Pasquale -, adesso il Vescovo si è dovuto attivare per ottenere quello nuovo. Sulla costruzione della nuova Chiesa tutti hanno contribuito a rallentare la procedura, anche chi ha usato Santa Barbara come argomento durante la campagna elettorale». Un quartiere in cui la parrocchia rappresenta l’unico centro d’aggregazione, capace di mobilitare anche persone da altre parti della città. Il tutto nonostante gli angusti spazi della Chiesa e grazie alla generosità dei cittadini che «per fare il catechismo mettono a disposizione i loro garage». «La verità – continua don Pasquale – è che nessuno ha interesse a risollevare questo quartiere: elettoralmente la sinistra lo considera suo, la destra lo considera perso e l’unica iniziativa, per modo di dire, che ci rifilano sono i film d’estate».

    Fornaci, l’eterna periferia Adsl, randagismo, toponomastica. E tanto altro. Il quartiere, anche in omaggio alla sua denominazione, sforna in continuazione problematiche che nessuna amministrazione è mai riuscita a superare del tutto. Il Comitato vede in Antonio Di Lorenzo il suo principale referente: «Da quando si è insediata questa amministrazione ci siamo incontrati solo due volte con le istituzioni: una volta è venuto Pasquale Mennuni ed un’altra volta Giannatempo con Reddavide. Il punto è sempre lo stesso: in Comune sanno le nostre richieste e le nostre esigenze principali, il punto è che non si interviene. Noi di riunirci così, giusto per parlare e poi restare inascoltati, siamo davvero stanchi».

    10 COMMENTS

    1. finalmente un articolo sui quartieri dimenticati da dio dal mondo e dai politici

    2. In una discussione più ampia come quella sui costi della politica, come si può tenere ancora in considerazione per Cerignola l’istituzione delle circoscrizioni? Risulterebbe un provvedimento controtendenza rispetto all’attualità delle circostanze.

    3. non è detto che i consiglieri debbano necessariamente percepire un gettone di presenza o un’indennità; sarebbe un buon modo per riscoprire la gratuità della politica, e magari invogliare a una partecipazione attiva e capillare i cittadini…

    4. quando si parla di costi della politica ci si riferisce prevalentemente alla spesa necessaria per l’intera infrastruttura delle circoscrizioni (sedi, informatizzazione, dipendenti, etc.) delle non solo ai gettoni di presenza de consiglieri. Le circoscrizioni sono necessarie in contesti dove esiste eterogeneità di problematiche non in una cittadina come Cerignola dove le situazioni che deve affrontare un’Amministrazione comunale sono quasi identiche da “Torricelli” alle “Fornaci”.

    5. A conti fatti quali potrebbero essere i costi di gestione delle circoscrizioni? Molto pochi (sopratutto se consideriamo i tanti i costi inutili di un comune, e se mi permettete tra questi ci metto anche i gettoni di presenza per i consiglieri nelle riunioni delle commissioni consiliari). Non dimentichiamo che Cerignola è il terzo agro d’Italia per estensione, conta numerose borgate (storicamente tagliate fuori dall’azione amministrativa e “poco” rappresentate in consiglio comunale), è una Città di quasi 60.000 abitanti che, pur non avendo un centro urbano particolarmente esteso, ha diversi quartieri con problemi piuttosto eterogenei. Senza considerare, ripeto, che la possibilità di istituire circoscrizioni con tanto di consiglio, potrebbe essere un’ottima palestra nel quale fare allenare le giovani leve politiche che, in questo modo, avrebbero l’opportunità di fare una prima esperienza importante per potersi poi, successivamente, candidare ad amministrare la città. Quante volte abbiamo sentito che sono stati eletti consiglieri che non sapevano neanche come fosse fatta un’aula consiliare? Un’attenta riflessione sul rapporto tra costi e benefici nell’istituzione delle circoscrizioni credo non sia da considerarsi tempo perso. Senza dimenticare che potrebbero rappresentare un livello di partecipazione da parte dei cittadini più attiva e capillare, cosa che spesso viene imputata essere assente, oggi, nei partiti.

    6. L’infervorata difesa delle circoscrizioni mi fa intuire che sei un giovane militante in cerca di candidatura. Per farti le ossa, resta all’interno della tua sezione di partito, perché ove esiste una dialettica politica vera su tutte le problematiche che possono investire la nostra città, ti ritornerà più utile. Poi se ritieni che le circoscrizioni siano utili per Cerignola, mi citi un solo tema che differenza “Le Fornaci” da “Torricelli”?

    7. Le Fornaci hanno un fortissimo problema di decoro urbano che Torricelli non ha grazie al PRU che ha permesso il rifacimento di gran parte del rione. La convivenza con il mercato settimana è uno dei problemi che maggiormente riguardano gli abitanti delle fornaci, come, al contrario credo che uno dei problemi che maggiormente riguardino gli abitanti di Torricelli vista la sua collocazione nella pianta urbana, potrebbe (dovrebbe) essere il potenziamento del trasporto urbano (le bastano? Potrei continuare ma non so a cosa possa servire…). Ogni quartiere ha i suoi problemi particolari che si inseriscono nel quadro generale dei problemi (tanti) della città. Nessuna voglia di particolare candidatura, ma tra attività politica di militanza (necessaria e fondamentale) e amministrativa, c’è una bella differenza. Stavamo (almeno credo) ragionando sulla possibilità di potenziare la partecipazione dei cittadini a costo zero (o ai più bassi possibili). Se si può fare, io credo, valga la pena aprire una seria e sensata discussione. Lamentarsi è facile, sforzarsi nel trovare elementi di miglioramento, è sforzo che siamo poco disposti a fare in questa città, presi molto più spesso nel vedere il marcio ovunque, e a regalare un taglio negativo ad ogni questione. Spesso in consiglio comunale si discute di cose VERAMENTE inutili, un passaggio su un argomento del genere (ripeto) potrebbe non essere tempo sprecato.

    8. Sei ostinato nelle tue posizioni. Forse hai ragione tu. Buona fortuna, ma stai attento alle perdite di tempo e soprattutto alle disillusioni.

    9. I comitati di quartiere in una città come la nostra sono totalmente inutili. Sono composti da gente assolutamente incapace, che ha come unico problema la mancata toponomastica di una via o la preoccupazione che suo figlio non vada in parrocchia il sabato pomeriggio. Le questione serie sono sistematicamente escluse da ogni discussione.

    10. x Zio Tom
      I comitati di quartiere in una città come la nostra sono totalmente inutili ……. perchè l’amministrazione NON ascolta e NON fa partecipare ergo i CdQ non servono a niente xchè l’Amministrazione Comunale non è capace nemmeno di riparare una buca!!!!
      I CdQ è anche possibile che siano composti da gente “incapace” ma ti assicuro che NON esiste problema disservizio o denuncia che NON sia stata fatta in questi anni!!!!! Sono disponibile per farti visionare l’archivio di lettere inviate in questi anni al Sindaco ed ai Media ti assicuro che è un bel malloppo!!!! Siamo disponibili nel caso ritenessi che ci sia sfuggita qualche “denuncia” a portare la tua voce a chi di dovere inoltre nel caso vorrai “attivarti” nel consiglio direttivo del Comitato siamo a tua completa disposizione
      anche per avvisarti della prossima Assemblea per la nomina del Nuovo Consiglio Direttivo nel caso vorrai proporti come nuovo componente del direttivo…….
      troverai tutte le info sul ns gruppo facebook COMITATO DI QUARTIERE RIONE FORNACI
      http://www.facebook.com/groups/128050103902412/
      firmato il presidente del cdq rione fornaci

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