A 36 anni dalla sua scomparsa, domani, la Cooperativa Sociale Altereco in collaborazione con il Presidio Libera Cerignola e la radio web, Radio Attiva, organizza circa un’ora di interventi e musica per ricordare Peppino Impastato, giornalista, attivista e poeta italiano, noto per le sue denunce contro le attività mafiose a seguito delle quali fu assassinato, vittima di un attentato il 9 maggio 1978 nella sua Cinisi. Domani, sul portale di Radio Attiva sarà disponibile il file RADIO AUT-RICORDARE PER RESISTERE, nel quale- spiega a lanotiziaweb Dora Giannatempo- «riproponiamo l’esperimento radiofonico di Peppino rivisitando contenuti e offrendo spunti di riflessione affinchè la memoria si tramuti in impegno». Ai microfoni di Radio Attiva oltre A Dora Giannatempo della Cooperativa Altereco, ci saranno Luisa Ricci, Maria Pia Berardi e Pietro Fragasso, Presidente di ‘Pietra di Scarto’, un’altra Cooperativa Sociale che a Cerignola gestisce un bene confiscato alla mafia, in Contrada Toro.
«Vogliamo che a Peppino Impastato almeno una cosa venga risparmiata: – aggiunge Dora- la retorica finta e vuota. Peppino Impastato non è un santino, un bel ragazzo da ricordare per agghindare la propria coscienza. L’esempio di Peppino, le sue denunce, il suo ideale di bellezza e di impegno sono fuoco vivo che deve ardere in noi». «La commemorazione di Peppino, il rispetto del suo sacrificio- dichiara Pietro Fragasso- devono essere onorati tutti i giorni. In una terra come la nostra in cui, a detta dei nostri amministratori, non esiste la mafia, non esistono le ecomafie, non esistono le estorsioni, non esiste il voto di scambio, non esiste il caporalato, ma ogni notizia di cronaca è catalogabile sotto l’etichetta più rasserenante di ‘microcriminalità’, dobbiamo avere lo stesso coraggio di Peppino e della sua Radio Aut, di denunciare il male e di proporre un’alternativa al male”. Intanto, a 36 anni dalla morte di Peppino Impastato, oltre a Radio Aut, la stessa Radio 100 passi tornerà a far sentire la sua voce: a partire dal mese di giugno trasmetterà direttamente dalla nuova sede situata a Cinisi nella casa del boss Gaetano Badalamenti, “Tano Seduto”- come lo definiva Peppino- il mafioso che ordinò la morte del giovane attivista di Democrazia Proletaria.