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    #Denuncia | Ponte Romano, primo “Luogo del Cuore” (FAI), preda di sporcizia e prostitute

    La denuncia giunge dal vicino comune di Canosa ma il sito storico, classificato primo in Puglia e ottavo in Italia, appartiene anche al comune di Cerignola. La responsabilità, però, è dell'ente regionale

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    Il Ponte Romano, situato a sud di Cerignola in prossimità di Canosa di Puglia, accessibile dalla SP231 (ex 98), versa oggi in situazioni ai limiti della decenza, preda di vandali, erbacce, prostitute e intemperie. E’ l’allarme lanciato dai cittadini del vicino comune della BAT che ricordano come lo stesso monumento insista anche sul territorio cerignolano. Classificato come primo “Luogo del Cuore” del FAI per la Puglia, grazie a una raccolta firme di oltre 25 mila canosini, ma anche di residenti di Barletta, Cerignola, San Ferdinando, Torino e Roma, con il miglioramento delle condizioni atmosferiche sarà oggetto di visite guidate e di scolaresche che finiranno per essere colpiti più dalla sporcizia e dallo stato di abbandono che dalla bellezza storica e architettonica del monumento. La riva sinistra dell’ofanto, che scorre proprio sotto il Ponte, è di competenza del territorio cerignolano ma, è bene ricordare, la manutenzione dello stesso non è di competenza comunale ma della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia. 

    Il Comune di Canosa, nell’area di propria competenza territoriale, sta facendo la sua parte effettuando periodiche attività di manutenzione del verde anche attraverso l’Associazione Ponte Romano, in forza di un rapporto regolato da una convenzione. L’associazione promuove anche iniziative ludiche lungo il fiume. Il problema quindi allo stato è circoscritto all’area prossima al Ponte di competenza del Comune di Cerignola laddove, inoltre, si svolge l’attività di prostituzione. Il Ponte Romano sul fiume Ofanto, risalente al I-II secolo d.C., oltre che essersi piazzato come primo monumento in Puglia è stato classificato come ottavo in Italia, con grande soddisfazione proprio del primo cittadino di Canosa che ha ringraziato le 25863 persone che con la loro firma, e il loro impegno, hanno fatto sì che tutto questo fosse possibile. Oggi, però, le amministrazioni comunali di Canosa e di Cerignola dovrebbero insistere con l’ente regionale affinché si metta in sicurezza un luogo tanto importante, restituendo dignità a un pezzo di storia italiana. Il Monumento, posto sul tracciato della via Traiana, ha consentito per molti secoli il collegamento tra Canosa e la Daunia, favorendo il superamento del fiume Ofanto. E’ situato a circa tre chilometri dal centro della città e si presenta con la sua imponente struttura a schiena d’asino, poggiata su una collaudatissima opera di pianificazione ricavata con legno di quercia ricoperto di calcestruzzo. Si articola in cinque arcate a tutto sesto, sorrette da enormi pilastri terminanti a cuspide. Ai piedi del ponte vi è una passerella in cemento costruita nel periodo della seconda guerra mondiale, per consentire il passaggio ai cingolati. Dal comune cerignolano il Sindaco Franco Metta ha fatto sapere che in data 8 marzo sono stati stanziati fondi regionali per «importanti interventi a tutela del Ponte Romano sull’Ofanto; lavori di rimozione della vegetazione infestante, di asportazione di materiale accumulatosi ai piedi del ponte, ripulitura della vegetazione spontanea delle spalle in muratura del ponte». L’auspicio, tanto per i canosini che per i cerignolani, è che si possa quanto prima passare dalle parole ai fatti, provvedendo inoltre alla messa in sicurezza del sito oggi terra di meretricio e sversamento abusivo di rifiuti, in vista delle imminenti visite di tante scolaresche che, come ogni anno, affollano uno dei monumenti più belli e significativi d’Italia.

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