Cerignola la piazza in cui si riforniva di stupefacenti il clan “D’Abramo-Sforza”, attivo su Altamura, e duramente colpito dall’operazione “Nemesi”, condotta dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Bari. Il maxi-blitz, coordinato dalla DDA di Bari, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 58 persone. In 49 sono finiti in carcere, 5 agli arresti domiciliari e in 4 sono stati sottoposti all’obbligo di presentarsi presso la Polizia Giudiziaria. Molteplici le accuse mosse, che vanno dall’associazione – anche armata – di stampo mafioso alla detenzione e di armi – anche da guerra -. E ancora, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, estorsione e turbativa d’asta.
Circa 300 militari i militari intervenuti durante la scorsa notte nei territori di Altamura, Bari, Foggia, Lecce, Roma e Cerignola. Era proprio nel centro ofantino che il clan “D’Abramo-Sforza” si riforniva di droga. Non è la prima volta che, in ambito di operazioni e processi antimafia, Cerignola viene indicata come il centro di rifornimento di sostanze stupefacenti per i clan pugliesi. Lo scorso giugno, nell’ambito del processo che ha portato alla sbarra i vertici del clan Raduano, i PM hanno svelato l’esistenza di un’organizzazione dedita alla gestione del traffico di droga che coinvolgeva Vieste. Un sistema che aveva la sua piazza di rifornimento proprio nel centro del basso Tavoliere.