Via Melo bloccata al traffico, fila interminabile, perquisizione borse e grande dispiego di forze dell’ordine per il blindatissimo incontro con Roberto Saviano, ieri sera alla libreria Feltrinelli di Bari. Nonostante l’evento sia stato pubblicizzato in un solo giorno, per misure precauzionali, un grande pubblico ha atteso lo scrittore sotto scorta e un maxi schermo, installato all’esterno della libreria, ha permesso ai molti in esubero (e rimasti fuori) di assistere comunque alla presentazione del libro. Il giornalista campano, condannato a morte dalla camorra, torna con una nuova inchiesta sul mondo della malavita, dando ora spazio al traffico internazionale di cocaina e raccontando come il narcotraffico sia cambiato e come influenzi le nostre vite per strade secondarie e inaspettate.
“Se mai leggerete Zero zero zero – racconta Saviano al pubblico – vi sembrerà che io sia un mitomane. Ed è giusto che voi lo pensiate, perché le storie raccontate sembrano inconcepibili; eppure, sono storie vere, presenti negli atti giudiziari ma messe in un angolo, notizie a cui magari i giornali hanno dato spazio una mattina e poi basta. Penserete che io sia un mitomane perché vi direte che non è possibile leggere di un mondo che fattura oltre 4 miliardi di dollari l’anno mentre noi veniamo inondati dai mass media soltanto con i soliti e vuoti dibattiti politici. Eppure, il narcotraffico è la più grande economia del pianeta”.
Cerca una connessione, Saviano, fra tutte le storie che racconta: quasi surreali, come i messicani che decidono di ammazzare solo dalle ore 7 alle ore 9 per questioni mediatiche; o brutali, come quella di Pasquale Zagaria che punisce due dei suoi fedelissimi perché schiavi della polvere bianca (la cocaina è il “bancomat delle organizzazioni”, ma gli affiliati non devono farne uso). E l’autore di Gomorra e Zero zero zero non poteva esimersi dal raccontare il caso specifico Bari: se l’Italia non è più centrale nel narcotraffico mondiale, i porti dell’adriatico italiano, quello di Bari in primis, restano al centro delle rotte internazionali del commercio mafioso con il ruolo di grandi intermediari. Roberto Saviano, fra una storia e l’altra, trova spazio per delineare un quadro generale del problema Mafia, che è sempre e prima di tutto un problema culturale da combattere. A infondere coraggio, chiude l’incontro con i versi della poetessa Blaga Dimitrova, e il pubblico saluta il giornalista scrittore con un lungo e commosso applauso. Nessuno paura che mi calpestino. Calpestata, l’erba diventa sentiero. Blaga Dimitrova.
ANCHE a CERIGNOLA = …”NOOOOOO” a.=
– zero PRIVILEGI
– zero RIFIUTI
– zero QUORUM
– zero CITTADINANZA
– zero LAVORO
– zero SALUTE