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    Fosse granarie: Bufano rivendica, Santoro risponde

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    E’ sulle Fosse Granarie l’ennesimo scontro-confronto tra maggioranza e “la Cicogna.” In un comunicato stamnpa del 3 agosto c.a. l’assessore ai Lavori Pubblici risponde all’architetto Bufano sulla vicenda riguardante il progetto di rifacimento e restauro del Piano. Si legge: «E’ stato firmato dai dirigenti dell’Ufficio Tecnico; in nessun atto amministrativo è presente la firma del professionista». E sul tema anche il sindaco Giannatempo conferma che «per le Fosse Granarie, così come per Piazza Duomo, proporremo un concorso di idee».

    Santoro replica testualmente: «Dalla documentazione agli atti, risulta che il progetto è stato firmato dai dirigenti dell’Ufficio tecnico e che in nessuno degli atti amministrativi compare la consulenza prestata dall’architetto Tommaso Bufano». Questo perchè alcuni giorni fa, intervenendo sulla vicenda riguardante il piano di rifacimento e restauro del Piano delle Fosse Granarie, Bufano aveva rivendicato il contributo fornito gratuitamente all’ Amministrazione Valentino, in termini di assistenza tecnica e culturale, nella fase di elaborazione del progetto stesso. «Si sarebbe trattato – si legge nel comunicato -, insomma, di un incarico “ombra” affidato a Bufano e a un suo collega, l’architetto Enzo Rendine, non essendo stato conferito alcun incarico formale a professionisti esterni dalla stessa giunta Valentino». E per tale motivo Bufano dice: «Adesso si tratta di appaltare i lavori, così da non perdere il finanziamento. Si deve affidare la direzione degli stessi a due tecnici. Sentendomi partecipe del riconoscimento ricevuto con l’approvazione ed il finanziamento dell’opera, ambisco a questo incarico».

    La replica di Santoro: «Nessuno può sentirsi autorizzato a prevaricare le norme che disciplinano la materia. L’articolo 130 del Decreto legislativo 163 del 2006 prevede che per l’esecuzione dei lavori pubblici oggetto del presente codice, affidati in appalto, le amministrazioni aggiudicatrici sono obbligate ad istituire un ufficio di direzione dei lavori, costituito da un direttore dei lavori ed eventualmente da assistenti. Fatta salva la partecipazione come consulente alla redazione del progetto, all’acquisizione dei pareri della Soprintendenza e del finanziamento, non c’è però nessuna norma che preveda il ristoro di tali attività mediante il conferimento dell’ incarico ad personam per la direzione dei lavori allo stesso professionista o ad un’associazione temporanea di professionisti facente capo allo stesso. Per quanto sopra riportato, si ringrazia la disponibilità del professionista in quanto componente del Fai, che a titolo personale ha reso un servizio alla pubblica utilità. Ciò non significa però che debbano essere artatamente aggirate le norme». L’assessore fornisce poi delucidazioni ulteriori sul quadro normativo: «Lo stesso articolo 130, prevede, al secondo comma, che qualora le amministrazioni aggiudicatrici non possano espletare l’attività di direzione lavori, questa venga affidata nell’ordine ai seguenti soggetti:

    1. altre amministrazioni pubbliche, previa apposita intesa, di cui all’ articolo 30 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, numero 267;
    2. al progettista incaricato, ai sensi dell’articolo 90 comma 6;
    3. ad altri soggetti scelti con le procedure previste dal codice degli appalti per l’affidamento degli incarichi di progettazione.

    Nel caso di specie, trattandosi di un incarico sopra soglia, l’affidamento dello stesso non può che essere effettuato mediante gara di evidenza pubblica”».

    Rispondendo all’ultima parte dell’intervento di Bufano, vittima a suo dire di una discriminazione professionale a causa del suo impegno politico nella lista civica “La Cicogna”, Santoro afferma che «i primi della classe non lo sono di diritto per appartenenza ad una corrente politica, ma dimostrano di esserlo con un confronto democratico quotidiano svolto fuori dall’agone politico».

    Sulla questione interviene poi anche il sindaco, Antonio Giannatempo, che ricorda: «ci troviamo di fronte a un’opera importante. Per questo è mia intenzione proporre un concorso di idee per il recupero totale di questo bene ormai unico al mondo. Servirà peraltro a superare ogni tipo di polemica con chi ha anche la presunzione di affermare di sentirsi discriminato, e questo la dice lunga sull’arroganza del professionista. Abbiamo sempre dimostrato di andare oltre l’appartenenza politica e l’ideologia, scegliendo professionalità e capacità».

    E’ chiara alla fine la linea politica – aspetto primario – sulla questione del Sindaco Giannatempo, il quale mostra, al di là delle polemiche, di avere le idee chiare sul da farsi.

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