Continua a tenere banco la questione dell’inceneritore di Tressanti e la sua effettiva utilità e sicurezza. Oggi il comitato spontaneo contro l’inceneritore di Borgo Tressanti ha pubblicato una nota molto significativa sul tema controllo e sicurezza ambientale. Infatti pare che, a controllare le emissioni nocive dell’impianto, sia l’azienda di gestione dello stesso: in pratica una strana forma di autocontrollo dell’azienda! Per questo riteniamo importante pubblicare di seguito la nota del comitato. Ci preoccupa la questione del monitoraggio dell’aria e della salute dei cittadini. La Valutazione d’Impatto Ambientale è passata con la prescrizione, che venga istallato “un sistema di monitoraggio delle emissioni in atmosfera in continuo, con trasferimento dei dati in tempo reale al Dipartimento ARPA (ente regionale) di Foggia”.
Il rischio attuale è quello di ritrovarci nella stessa situazione di Brescia, dove i dati sulle emissioni vengono prodotti e forniti dallo stesso inceneritore (la stessa azienda presiede il centro di ricerca oncologico bresciano!). Su questo, è uscita oggi (sabato) un”intervista al comitato sul giornale L’Attacco. Si tratta di un’azione di tipo deterrente, da mettere in atto subito. Continuiamo a documentarci; fare informazione e sensibilizzazione; studiare il metodo migliore per fermare
i lavori e recuperare i fondi pubblici assegnati al privato in base ad una legge italiana illeggittima, che equiparando la “termovalorizzazione” alle fonti rinnovabili, ci espone alla quasi-certezza di una sanzione europea.
In Puglia non vogliamo merda. E poi a Manfredonia l’Enichem vi ricordate cosa ha prodotto?