Quando alle 16.43, Don Felice di Molfetta, Vescovo della diocesi di Cerignola/Ascoli-Satriano, ha messo piede in aula consiliare, per la prima volta, il Consiglio comunale, si è stretto come in un abbraccio fraterno a colui che da 10 anni è il punto di riferimento prezioso di una comunità di 60.000 abitanti. Attento alla realtà dei fatti, spronando ancora una volta la classe politica a fare di più, a una dialettica costruttiva che dia buoni frutti, e che sappia ascoltare le istanze dei cittadini, anche quelli che soffrono. Don Felice, durante la cerimonia, si è commosso più volte ascoltando gli interventi dei diversi gruppi politici che hanno sottolineato quanto, la sua guida, sin dal suo arrivo 10 anni fa, nel 2000, avesse portato un clima di rinnovata fiducia. Ha dichiarato: «mi sono sentito sempre cerignolano fin dal primo giorno, cambiando addirittura i dati sulla mia carta d’identità. Questo onore che mi fate lo giro a tutti i sacerdoti e i cittadini di questa città. C’è richiesta di politica, efficiente e trasparente, per realizzare il benessere. Un sano protagonismo ci deve vedere operatori e non spettatori. Il potere deve essere un servizio all’uomo e per l’uomo. Servizio alla verità e limpidezza della gestione pubblica. Abbiate a cuore il bene della Polis. Bisogna amare la Polis. Siate, come il Vescovo, uomini dell’utopia. L’augurio più fervido per tutti gli amministratori della città e grazie ancora». Oltre a lui c’era il Sindaco Giannatempo, che lo accolse all’epoca, un emozionato presidente del Consiglio Comunale Curiello, che alla sua prima esperienza politica come membro della consiliatura ofantina, ha avuto un battesimo che difficilmente si può dimenticare. Il Sindaco aggiunge: «Don Felice è stato in questi anni sempre pronto a reagire alle difficoltà aiutando anche i politici a prendere la via giusta nelle difficili situazioni. Uno dei pochi uomini a meritare un fregio tanto importante a Cerignola. Le chiedo di benedire il Consiglio Comunale e di pregare per tutti gli addetti ai lavori e i cittadini di Cerignola». In un’aula piena di gente, che non ha nascosto la propria emozione, pura e semplice, ancora una volta il nostro Vescovo è stato degno di ricevere la cittadinanza onoraria, e ha ancora una volta chiesto alla politica di essere propositiva, nell’interesse della gente, con il riferimento anche al piano di lottizzazione Santa Barbara, che è stato approvato ieri sera, in un Consiglio Comunale, che certamente ha recepito in pieno le parole del suo pastore. Grazie al nostro Vescovo, Cerignola non poteva avere una guida cosi speciale.