“La sera del 23 luglio,davanti alla Chiesa di Santa Barbara, è stato perpetrato un grave e sgradevole oltraggio alla democrazia rappresentativa. Tutti sanno come andarono i fatti! Il Segretario generale dottor Filippo Re ed il Presidente del Consiglio Comunale Natale Curiello si prestarono al giochino ordito dal sindaco Giannatempo – sempre lui – per impedire si tenesse il Consiglio Comunale. Pensavano di farla franca! Non erano abituati ad una opposizione che parla,ma che – soprattutto – agisce. Ebbi ad investire della tematica sia la Procura di Foggia sia la Prefettura. Puntuali si vedono i risultati. La scorsa settimana siamo stati ascoltati come persone informate sui fatti, io e l’intero gruppo de La Cicogna,su richiesta della Procura, che indaga. Oggi mi è stata recapitata la esaustiva nota a firma di Sua Eccellenza il Prefetto di Foggia Nunziante. Una nota dura ed in equivoca, che inchioda alla propria responsabilità sia il Presidente del Consiglio che il Segretario Generale. Una nota che ridicolizza la infantile – e piuttosto lontana dal vero – ricostruzione dei fatti fornita dal Presidente del Consiglio. Un documento che si chiude con un severissimo monito e un chiaro richiamo a quelli che sono i poteri di controllo e vigilanza del Prefetto su una conduzione non legittima del massimo consesso cittadino. Una indubbia vittoria de La Cicogna,con un fortissimo riconoscimento della bontà delle tesi sostenute in quella occasione. Una feroce reprimenda per chi pensava di poter fare il proprio comodo,contando sulle opposizioni parolaie ed inconcludenti. Ovviamente gli atti della indagine amministrativa saranno da me trasmessi alla Procura della Repubblica perché vengano uniti al fascicolo processuale. Ringrazio vivamente il Prefetto per la sollecitudine e la attenzione dimostrata. Mi dolgo solamente che ad essere severamente ammoniti siano stati,sicuramente due responsabili dei fatti del 23 luglio,ma non anche il vero,principale autore di quell’abuso: il Sindaco Antonio Giannatempo,alle cui disposizioni si attennero i due “ammoniti”. Ciò sia di insegnamento a loro e ai tanti – specie dirigenti insediati al terzo dei piani del palazzo comunale – che ancora si espongono a conseguenze penali,patrimoniali ed etiche, pur di compiacere gli attuali amministratori. Nell’attesa del rinnovo,davanti ai propri nomi, del binomio effe effe……..”