Ieri all’uscita dal Consiglio Comunale, dove per altro s’è parlato di cultura, incontriamo Franco Metta, con cui scambiamo alcune battute su vari argomenti. Sulla cultura, alla domanda “lei per la cultura cosa avrebbe fatto?”, il leader de La Cicogna ci dice: «Ad Orsara di Puglia è andato Alessandro Haber, ad Accadia hanno fatto “Profumo di Donna” ed è andato Sgarbi. Sono piccoli paesi, che hanno investito quanto noi o meno di noi. Ora impegnare piazza Mercadante per 25-30 eventi, che consistono nel fatto che mio figlio che suona la batteria va a suonare un pò per il comune, mi sembra innanzitutto uno spreco di denaro e non ha un livello culturale di spessore. E’ mancata totalmente la fantasia. Bastava non inventarsi qualcosa, ma coordinarsi con i paesi vicini. Allora Haber sta ad Orsara. Contatto l’assessore alla Cultura di Orsara e chiedo il numero dell’agenzia di Haber. Troviamo un modo per fargli fare due spettacoli nella stessa sera oppure gli diciamo vieni il giorno dopo. E’ un periodo in cui non è che si lavori molto nel mondo dello spettacolo, i teatri ora sono chiusi, quindi la cosa potrebbe risultare fattibile. La Carlucci fa venire Verdone. Chiamo Gabriella, anche perchè ho un certo rapporto, e comunque è del Pdl, e le chiedo di “prestarmi” Verdone per tre quarti d’ora prima della manifstazione a Margherita. Ti do un contributo. Se costa 20.ooo euro, io te ne do 5.000 e gli pago parte delle spese. Questo se non ho il tempo di preparare (la stagione)». E continua. «Come si fa a dire che è culturale quella cosa che hanno fatto in Piazza Mercadante? Di culturale che c’è? Dimmi “ho fatto una scelta ricreativa”. Posso capirlo. Ma che tu me la chiami stagione culturale, onestamente, – si chiede Metta – non si può fare una cosa migliore?». E apre ad un altro problema, ovvero quello degli spettacoli “decentrati”. «Facciamo qualcosa a Torricelli. I Mudù, quando gli servivano i voti, li hanno portati. Facciamo qualcosa al Macello. Una cosa che avvicini un giovane, per esempio, a come si fa cinema. Stiamo ancora aspettando “notizie” sul Mercadante, per sapere che fine ha fatto. Ecco perchè dico, spendere 81.000 euro per una cosa del genere? E’ pur vero che loro fanno la cultura di Toti e Tata, gliel’ho detto». E poi la questione metodologica. «Prima fate la stagione – afferma Metta, denunciando la mancanza di concertazione e condivisione – e poi noi dobbiamo approvare la variazione? No. Quello che loro non capiscono è questo. Io sono opposizione. Qualunque delibera comporti una lira di spesa se non è superblindata io non la voto. Hai voglia l’assessore Gallo a dire “qua voleva dire”. No, amico. Io quando stiamo parlando di soldi, o sei trasparente oppure io voto contro, anche perchè, se vengono spesi male, alla Corte dei Conti chiedono i soldi a chi ha votato a favore, non alla maggioranza. Io questi rischi non li voglio correre».
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Caro Sig. Franco AVV. Metta,
Caro Sig. Luigi Consigliere Marinelli,
……DOVETE ANDARE A LAVORAREEEEEE!!!!! A LAVORAREEEEEEE!!!!!! E come si dice nel ns. amato dialetto cerignolano ( che voi conoscete benissimo peraltro ): U ZAPPODD C VULOV A VOUJ !!!!!!!!
Parlate voi di cultura che nei vostri comizi e nella vostre iniziative si fatica a trovare una mera parola in lingua italiana!
Rassegnatevi, non c’e’ futuro per voi come politici!
E se prima la gente lo sapeva, ora ne e’ sempre più’ convinta!
Firmato.
MATTEO