“Gran gala” alla riapertura del Teatro Mercadante del 18 dicembre. Concerto di Natale e porte nuovamente aperte per il gioiello di famiglia. Torna, assieme alla grand’opera, anche la famosa passerella di politici ed istituzioni. Il freddo si fa sentire. Per questo a tornare sono anche le pellicce di visone. Sull’atrio è un continuo scambiarsi gli auguri per l’imminente Natale. Baci e abbracci tra “soliti noti”. Non raccolta, dunque, la proposta della serata “No autority” avanzata da La Cicogna: fuori le autorità, dentro chi il Mercadante neanche sa com’è fatto. Populismo, certo. Ma sarebbe stato comunque un segnale importante in un periodo di “vacche magre” come questo. Il tutto, tra l’altro, ad opera di un’amministrazione che ha condotto al meglio l’ “affaire Mercadante”, come già più volte sottolineato. Prima con la decisione di chiuderlo per la messa in sicurezza, nonostante la levata di scudi dell’opposizione. E poi con i lavori di ristrutturazione interna. Efficienza e tempi rispettati da parte del duo Giannatempo-Santoro. Uno sforzo in più nel senso di “allargare la platea” ai cerignolani più indigenti avrebbe reso giustizia ad un’operazione già riuscita. Un’occasione persa forse. E così tutti dentro: Giannatempo, Elena Gentile, il vescovo Felice Di Molfetta, il presidente della Provincia Antonio Pepe ed il prefetto di Foggia Antonio Nunziante. Si intravede anche qualche consigliere comunale. L’esercito della “Cerignola da bere” scatta in piedi sulle note dell’Inno di Mameli, trastullandosi poi tra un “Don Giovanni” di Mozart ed uno “Schiaccianoci” di Tchiajkcowskj. A spiegarci come sono andate le cose ecco le parole del consigliere Udc Franco Conte, veterano del Mercadante: «L’operazione No Autority non si è potuta realizzare per un motivo molto semplice. L’intera organizzazione del concerto è stata appannaggio di Provincia di Foggia, Prefettura e Conservatorio Umberto Giordano. Sono loro stessi che hanno gestito anche la distribuzione dei biglietti. A Cerignola sono arrivati soltanto 50 – 60 biglietti. Non si poteva certo distribuire tale modica quantità tra tutte le parrocchie di Cerignola per favorire l’ingresso dei meno abbienti». Vatti a fidare di Foggia…
mannaggia mo nn siamo nemmeno i padroni del nostro teatro…….
DICE FRANCO CONTE:”A Cerignola sono arrivati soltanto 50 – 60 biglietti. Non si poteva certo distribuire tale modica quantità tra tutte le parrocchie di Cerignola per favorire l’ingresso dei meno abbienti”. CARO FRANCO CONTE, 50-60 BIGLIETTI NON SONO TANTI, MA POTEVA ESSERE UN INIZIO:50-60 ANZIANI; 50-60 PERSONE IN DIFFICOLTA’ ECONOMICA; ALMENO 25-3O COPPIE SEGNALATE DA PARROCCHIE E ASSOCIAZIONI…
INVECE I POCHI BIGLIETTI,VISTA LA MODICA QUANTITà, HANNO PENSATO BENE DI DIVIDERSELI TRA LORO…
ED ECCO AUTORITA’, DONNE “IMPELLICCIATE”…
E’ IL CASO DI DIRE…FATEVI UN “MEA CULPA”!!
50 biglieti,25 abeti rossi…..tutti multipli di 5….
infatti siamo arrivati alla protesta numero 5.000 de “la cicogna”
…forse era meglio i “gufi” ?
e lo so’ nicola ma noi protestiamo contro i vostri intrallazzi.