“Siamo noi a rimanere bloccati dalla Regione Puglia, non il contrario. Stiamo completando le procedure per indire la gara d’appalto, ma non possiamo andare oltre fino a quando la Regione non ci accredita le somme dovute”. A parlare è l’Assessore ai Lavori Pubblici, Savino Santoro; la materia del contendere è invece la realizzazione della Casa Alloggio “Dopo di Noi” e del Centro Semiresidenziale “Oltre la Disabilità” in via Napoli, due importanti infrastrutture sociali per le persone disabili, finanziate congiuntamente dal Comune di Cerignola e dalla Regione Puglia. Santoro interviene in seguito ad alcune recenti dichiarazioni dell’Assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, la quale aveva detto che il progetto “Dopo di Noi” è in una fase di stand by, fino a quando non viene bandita la gara d’appalto dal Comune di Cerignola. Gentile aveva ventilato la possibilità della revoca, da parte della Regione, del finanziamento, “che va attivato in un tempo limite”, sottolineando nel contempo l’importanza dell’opera in questione, capace “di garantire un futuro” a quelle persone disabili che, con la morte dei loro genitori, non sanno su chi poter contare per ricevere un aiuto quotidiano. “E’ stata descritta una situazione non rispondente alla realtà effettiva dei fatti – replica Santoro – è la Regione Puglia che non ci ha ancora accreditato le somme dovute. E’ Bari ad essere in ritardo, non noi”.
L’assessore spiega come sono andate le cose: “Dopo un travagliato iter procedurale, i due progettisti, l’architetto Pasquale Scardigno e l’ingegnere Andrea Ricciardi, hanno consegnato al Comune, in data 18 giugno 2009, gli elaborati progettuali degli interventi, da realizzare in via Napoli, nell’immobile comunale già adibito a sede della Scuola Elementare Cesare Battisti. Il progetto complessivo, del costo di circa un milione e mezzo di euro, poteva contare su due assi di finanziamento: uno della Regione, di 346.655 euro; l’altro del Comune, che interviene per coprire l’80% del costo, che è di 1.153.345 euro. Per reperire questi soldi, il Comune ha contratto due mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, già formalmente concessi dalla stessa nel 2009. Al fine di tener fede agli impegni assunti, non dalla nostra Amministrazione ma da quella precedente, abbiamo liquidato le consulenze tecniche ai progettisti, ammontanti a circa 80mila euro. Abbiamo poi formalmente comunicato alla Regione tutti gli adempimenti di rito prodotti, ma ad oggi la Regione non ci ha ancora fatto pervenire le somme garantite. Questo è quanto”. Come detto, l’iter procedurale per la realizzazione dei due progetti è stato travagliato fin dall’inizio. In un primo momento, infatti – sotto l’Amministrazione guidata da Matteo Valentino – era stato individuato come luogo deputato ad ospitare le attività sociali, l’edificio comunale di via Dei Salici, nel rione Fornaci. Un immobile sede di una scuola dell’infanzia, che si era previsto di trasferire, nell’ambito dello stesso Circolo didattico, all’interno dell’edificio della scuola elementare “Di Vittorio”. Ma il 19 marzo 2009, il dirigente scolastico del Circolo aveva definito impercorribile il trasferimento della scuola materna nel plesso Di Vittorio, adducendo motivi di ordine pedagogico-didattico. A quel punto, l’Amministrazione Valentino, al fine di poter realizzare gli importanti interventi sociali già programmati, aveva individuato un altro sito, appunto l’immobile di via Napoli.