Non è un caso che ieri sera a Cerignola, presso Palazzo Coccia, uno dei luoghi storici della città, si sia respirata aria nuova. Prove tecniche di governo è il riassunto giusto e puntuale per una convention davvero interessante e dai toni pacati e propositivi. Modera Michy de Finis e sono ospiti la Senatrice R. Pinotti (Pd) e l’Assessore al Welfare Puglia E. Gentile. Tanta carne al fuoco, dal tema principale, in altre parole la considerazione del Sud (il titolo dell’incontro era “Sud: danno o risorsa per l’Italia del futuro”) come una risorsa, agli elementi fondamentali per la rinascita dell’intera nazione. Nelle prime battute la parlamentare precisa alcuni punti importanti sia per la politica locale che per quella nazionale. «La politica deve creare i presupposti per abbattere gli stereotipi e i pregiudizi. Poi può mettere nero su bianco gli elementi principali e fondanti di un programma politico, tipo la questione infrastrutture e la famiglia. Questi sono alcuni degli elementi più importanti della rinascita politica” ha esordito Pinotti, che ha poi proseguito “dobbiamo guardare con molta attenzione alla variante nazionalista nel nostro paese. Ricordiamo il caso Alitalia dove il governo, per mantenere in vita una compagnia di bandiera, ha finito per sottrarre risorse ad altri settori che necessitavano di interventi, come il settore sociale e il sistema pensionistico. Bisognerebbe introdurre e importare un sistema protezionistico del lavoro come accade in America», concludendo la sua prima parte con una frase a effetto “dobbiamo smetterla di utilizzare parole che possano far sorgere nei cittadini un’idea razzista”. Interviene l’Ass. regionale che rileva l’importanza della famiglia e del diritto al lavoro con l’esempio pugliese «abbiamo sempre guardato con un occhio di riguardo alla famiglia, con una legge regionale ad hoc; mentre per il lavoro credo che ci siano problemi più strutturali e territoriali». Il moderatore sottolinea che la Legge regionale sulla famiglia è stata definita dall’UE come la migliore d’Europa. Successivamente chiede alle ospiti di approfondire la questione lavoro. La Pinotti pone l’accento sull’importanza della formazione, esaltandone gli aspetti qualitativi come unica soluzione di ripresa. Poi aggiunge che, oltre alla formazione, serve anche un piano strategico per ogni zona. Infatti, ribadisce la Senatrice, non esiste una ricetta univoca per il paese ma vanno considerati gli elementi principali di ogni zona del nostro Paese. La Gentile, invece, imposta il suo intervento su di un problema esclusivamente sociale, evidenziando l’incapacità del Mezzogiorno di valorizzare le materie prime a sua disposizione e di valorizzare i tanti giovani che, grazie all’intervento della Regione Puglia, hanno potuto perfezionare gli studi e la propria formazione. In altre realtà d’Europa i giovani sono una risorsa; da noi no. In conclusione De Finis introduce un tema scottante: il Federalismo. La Senatrice fa una disanima tanto lucida quanto preoccupante per i non addetti ai lavori: «è un problema poiché nessuno ne sta capendo il senso, compresa la Lega. Ad esempio l’Ici è stata abolita ma era un’imposta derivante dal sistema Federalista. Noi abbiamo proposto un disegno di legge per cui ad esempio i porti, qualora riescano ad incrementare i propri traffici oltre i canoni previsti, potranno trattenere i proventi in guadagnati in più per il proprio sostentamento. Questa idea efficace di Federalismo è bloccata da Tremonti. Se penso al senso che la Lega dà del Federalismo, rimango seriamente preoccupata». L’Assessore invece sottolinea le disparità: «siamo di fronte all’ennesimo bluff della Lega e ne sono convinta ogni giorno di più. Bisogna giocare una partita ad armi pari che ora non è possibile perché non abbiamo le stesse armi. Un paese maturo può costruire cose buone col federalismo ma noi no, perché non siamo maturi e non combattiamo tutti con le stesse armi. Il rischio del Federalismo che vuole la Lega sarà facilmente e drammaticamente definibile: poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi». Gli ospiti salutano una folta platea tra cui era facile scorgere una buona rappresentanza dei componenti de “la Cicogna” con presente lo stesso Metta, oltre alla completa rappresentanza di tutto il Pd locale e di molti organi d’informazione.