Circa 600 gli episodi di spaccio raccolti dagli inquirenti nell’ambito dell’operazione dei carabinieri che questa mattina ha portato all’arresto di otto persone che avevano messo su un’organizzazione criminale che gestiva il traffico di droga nella zona. Una lunga attività investigativa per appurare che i carabinieri venivano definiti in codice “power ranger” mentre la cocaina diventava “orata”, “spigola” e “polpi” tanto per fare rima con l’attività di pescivendolo di uno dei componenti il clan che faceva capo a Giuseppe Lorusso, 45 anni, e che aveva un giro d’affari settimanale di 20mila euro. Sette le persone arrestate su ordinanza di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Bari e chieste dalla Dia, tutte accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio. Un’ottava persona, Mario Luciano Romito, di 43 anni – appartenente alla famiglia che da decenni si contrappone ai Libergolis nella fiada di Monte Sant’Angelo e che a giugno scorso è sfuggito a un agguato in cui ha perso la vita il nipote – è stata arrestata per inosservanza degli obblighi di sorvegliato speciale. Durante il blitz condotto dai militari del comando provinciale di Foggia e della compagnia di Manfredonia, il Gip del Tribunale di Bari ha disposto il sequestro preventivo di 22 terreni, tre abitazioni e un magazzino dopo verifiche fiscali: c’erano incongruità tra le dichiarazioni dei redditi e gli investimenti fatti da alcuni indagati. Gli altri arrestati sono Alessio Del Nobile, 42 anni, Antonio Salcuni, 35 anni, Antonio Gambuto, 30 anni, Giacomo Diego Di Rienzo, 35 anni, Giuseppe Galletti, detto “il Napoletano, 32 anni (tutti di Manfredonia) e Nicola Misuriello, 34anni di Cerignola. Secondo l’Antimafia di Bari, gli indagati fanno parte di una struttura criminale dedita al traffico e allo spaccio delle sostanze stupefacenti a Manfredonia, ma l’organizzazione forniva “roba” anche nelle zone di San Giovanni Rotondo, Mattinata, Monte Sant’Angelo e Zapponeta. A incastrare i presunti spacciatori una serie di intercettazioni ambientali e telefoniche: hanno permesso ai carabinieri di accertare i i traffici illeciti dell’organizzazione malavitosa. (Fonte Daunia News)