La Confraternita parrocchiale ha messo alcuni locali a disposizione dei volontari del Centro di Ascolto Diocesano “Don Antonio Palladino”, che per cinque giorni a settimana offrono pasti caldi a 80 famiglie. Determinante il lavoro dell’Agenzia Comunale per le Politiche sociali. Il direttore Giuseppe Russo: ”Ridata dignità a queste persone”Una risposta concreta ad una richiesta avanzata in nome della solidarietà a chi non ha nulla. E’ un locale, ubicato a pochi passi dalla Chiesa dell’Addolorata, che da qualche giorno viene utilizzato per ospitare una mensa per le persone indigenti. La Confraternita dell’Addolorata l’ha messa a disposizione dei volontari del Centro di Ascolto Diocesano “Don Antonio Palladino”, che ogni giorno dal lunedì al venerdì, a pranzo, offrono pasti caldi a 80 famiglie povere di Cerignola, tra cui alcune di immigrati extracomunitari. Una bellissima notizia, un risultato importante a cui si è giunti anche grazie al lavoro dell’Agenzia comunale per le Politiche sociali. “Si è risolto un problema che si trascinava da ben sette anni – spiega il direttore Giuseppe Russo- i volontari del Centro d’ascolto, non potendo utilizzare locali ad hoc per svolgere questa importante opera sociale, distribuivano i pasti nel bel mezzo della Villa Comunale, anche sotto gli occhi di qualcuno che, non brillando per umanità, si permetteva di insultare e deridere i fruitori del servizio. Reperendo un locale apposito, abbiamo voluto soprattutto tutelare la dignità di queste persone”. Si tratta comunque di una soluzione temporanea, in quanto l’Agenzia sta elaborando un progetto, alla cui realizzazione prenderà parte lo stesso Centro di Ascolto, che prevede la sistemazione definitiva della mensa in un’altra struttura. E sempre l’Agenzia, insieme all’Assessore alle Attività Produttive, Michele Romano, ha risolto tempestivamente un altro problema vissuto da alcuni immigrati africani nella borgata Tre Titoli, a circa 10 chilometri dal centro abitato di Cerignola. E’ stata infatti ripristinata l’erogazione dell’acqua potabile, sospesa alcuni giorni prima. “La Regione Puglia e Medici Senza Frontiere l’avevano garantita fino a metà novembre – dice Russo – noi assicureremo un servizio continuativo a chi vive in quella zona. Intendiamo però coinvolgere, chiedendo loro un impegno in questo senso, anche i comuni limitrofi, visto che fanno parte dello stesso Ambito Territoriale per quanto riguarda i Piani sociali di zona”.