Per la prima volta a Cerignola, l’Amministrazione Comunale non ha celebrato la solennità civica del 25 aprile, giorno della liberazione dell’Italia dalle dittature del fascismo e del nazismo. La scelta di non celebrare tale evento suscita sdegno e sgomento in chi, come il sottoscritto e come la stragrande maggioranza della comunità cittadina e del popolo italiano, crede e ha sempre creduto nell’alto significato etico e civile di questa ricorrenza, sul quale, forse, è giunto il momento di interrogarsi seriamente. Il 25 aprile è una celebrazione che è stata istituita con uno scopo preciso; quello di ricordare, ad imperitura memoria anche e soprattutto delle generazioni future, i valori della Resistenza, quali valori fondamentali della nostra Costituzione e della Repubblica Italiana; quello di ricordare il sangue dei partigiani; quello di ricordare il sacrificio degli eroi combattenti, che per consegnare ai loro figli un’Italia libera, unita e democratica hanno combattuto contro l’autoritaritarismo e il totalitarismo, fino al sacrificio estremo della loro vita.
Sdegno e sgomento per la cancellazione di questo evento dall’agenda dell’Amministrazione Comunale, si accrescono inoltre perché si inquadrano in quell’ottica riduzionista e, a tratti, negazionista, condivisa e promossa dai vertici della destra italiana, sia a livello locale che a livello nazionale. Così, è amaramente doveroso ricordare come le manifestazioni in memoria del 25 aprile, ormai da molti anni, registrino l’ingiustificabile assenza delle cariche più alte del Governo, in primis, di quella del Presidente del Consiglio; del pari, è amaramente doveroso ricordare come, quest’anno, a Cerignola sia stata addirittura soppressa questa manifestazione, con la scusa, forse un po’ folkloristica, ma di scarsa qualità civica, che essa sarebbe caduta nello stesso giorno della “Pasquetta”. Così, nella città che ha dato i natali al sindaco partigiano Pasquale Specchio, all’avv. Teodato Albanese, martire delle Fosse Ardeatine, nonché a Giuseppe Di Vittorio, neppure un manifesto è stato affisso; neppure una riga, un pensiero, con cui l’Amministrazione Comunale avesse espresso ammirazione, solidarietà, gratitudine per gli eroi grazie ai quali, tutte le nostre istituzioni, esistono e operano.
Quanto denunciato è ancor più grave se si riflette sul fatto che questo è l’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. E di certo, il 25 aprile, rappresenta un momento storico di ideale continuità con i valori patriottici che hanno ispirato il nostro Risorgimento. È auspicabile, allora, che eventi del genere non abbiano a ripetersi e pertanto si invitano il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale ad attuare ogni iniziativa in loro potere per rimediare alla incresciosa mancanza denunciata in questa lettera, la cui vis, lungi dall’alimentare una becera polemica politica, vuole, supplendo ad un assordante silenzio istituzionale, invitare la coscienza istituzionale della nostra città a meditare sul senso e a valorizzare il significato di questa ricorrenza.
Cerignola 29/04/2011
Il capogruppo del Partito Democratico
Luigi Giurato