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    Circuito San Marco, i podisti chiedono più sicurezza

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    Gli otto chilometri che caratterizzano il comunemente definito “circuito” di San Marco, arrivando fino al bowling Strike, sono ultimamente sotto la lente di ingrandimento sia della politica sia dei cittadini fruitori. Un percorso che viene utilizzato da un numero sempre crescente di persone, tra praticanti di jogging per allenarsi o per semplici passeggiate all’aria aperta, lontano dal caos e dagli ingorghi stradali in città. Alcune formazioni politiche (di maggioranza e di opposizione) si sono soffermate sulla questione, allo scopo principalmente di garantire la piena godibilità del circuito e che si realizzi un vero e proprio itinerario “ufficiale”. E’ volontà infatti dell’Amministrazione in carica di voler costruire una zona franca per podisti e ciclisti, che parta laddove è situata oggi la “velostazione” comprendendo appunto via San marco e Via Tiro a Segno (o quantomeno una parte della zona), sfruttando in più la possibilità di implementare anche a Cerignola il bike sharing.

    L’azione politica I consiglieri Casarella e Vitullo hanno per primi avanzato proposte, seguiti a ruota da Allamprese, a sua volta appoggiato con le sue richieste da la Cicogna: il tema principale è la messa in sicurezza del tratto di strada, con diverse modalità tra cui quella di istituire un senso unico di marcia, difficilmente praticabile però, a causa di coloro che hanno poderi e terreni che insistono sul percorso e per il distributore di benzina ed altre attività in fondo a Via Tiro a Segno. La Cicogna invece, in un documento a firma Gianluca Pignataro, poneva anche il problema delle discariche abusive in loco, chiedendo invece di regolamentare l’accesso ai veicoli in fasce orarie specifiche. La dimostrazione che si voglia fare qualcosa di concreto si è avuta a fine giugno, quando è passata in Consiglio comunale la mozione a firma Casarella-Vitullo sulla messa in sicurezza del tratto citato, attraverso la creazione di uno spazio delimitato per l’attività fisica, l’istituzione del senso unico, le operazioni di pulizia e l’impianto di cestini per i rifiuti. Bisogna sottolineare che da un mese sono comparse delle strisce in giallo ad evidenziare una corsia preferenziale per gli sportivi, ma tutto ciò non basta, a sentire chi frequenta assiduamente San Marco.

    La denuncia del presidente Mansi Ci è giunta segnalazione giorni fa, di uno spiacevole fatto avvenuto ai danni di una ragazza, la quale mentre praticava lo jogging, è stata scalciata da un cavallo della struttura presente nelle vicinanze del distributore di carburanti in via Tiro a Segno, con conseguente asportazione della milza. Ciò è accaduto venerdì 8 luglio, scatenando la disapprovazione del presidente dell’associazione podistica Santo Stefano, Luigi Mansi: egli rivendica la regolamentazione del circuito mediante apposizione di limiti di velocità, dossetti o con controlli delle forze dell’ordine. La delimitazione della corsia non basta -continua Mansi- e la sicurezza non è per nulla garantita per lo sfrecciare di motorini ed auto, più la presenza di “ricottari” di entrambi i sessi; si sollecita un confronto immediato perché a suo parere gli incidenti proseguiranno. Il massimo dirigente della Santo Stefano si appella a Giannatempo: «Bisogna assolutamente mettere in sicurezza il percorso, deve essere riservato a podisti professionisti, amanti della camminata e abitanti o operatori che lavorano in quel tratto! Lo spirito dell’ordinanza di chiusura all’accesso della ex statale 98 era quello. Signor Sindaco mi rivolgo a Lei, che domani non sia troppo tardi, risolva questo problema subito, per la sicurezza di tutti!». Sta di fatto che il grido di allarme dell’unica associazione podistica cittadina è ben fondato e da tenere in considerazione: la palla passa ora alle istituzioni competenti affinchè si adottino i relativi provvedimenti per non scoraggiare quella parte di Cerignola alla ricerca dello svago, dello sport e del benessere fisico. Non si aspettino ulteriori ed eventuali incidenti.

    8 COMMENTS

    1. i dossetti, anche ravvicinati, sono assolutamente indispensabili, perchè molti idioti, motociclisti ed automobilisti, scambiano quel tratto di strada per una pista di formula uno, per non parlare dei mezzi pesanti che vi transitano, a causa dei numerosi “depositi”……..

      • siete stati velocissimi nel pubblicare e argomentare l’articolo, ma io non ero a conoscenza delle conseguenze causate alla signora.
        il bike scaring, potrebbe risolvere in parte il problema, propongo alle autorità politiche, un incontro, per circoscrivere e segnalare esigenze, evitando così altri spiacevoli episodi.

    2. Certo è un problema serio. Ormai è acclarata l’esigenza di cresare una pista podististica intorno al “circuito” tiro a segno -san marco, anche perchè francamente non vedo alternative pur avendo Cerignola un agro molto vasto. Penso a bei percosri su la Strada Santo stefano verso Cafora , la zona Torre Quarto, la zona verso Tappia….il fatto è che l’accesso ai poderi sviluppa un traffico bestiale di automezzi che , aggiunto alla “maleducazione” dei conducenti, diventa pericolosissimo.Bisognerebbe delimitare la corsia per i podisti come quella che collega Trinitapoli a Margherita (quella delle Saline è bellissima!) . Ma sul “circuito” , però, non ci sono solo i podisti . Ci sono intere famiglie in bicicletta, persone che fanno fit-walking (camminata velce), insomma , tanta gente che sulla pista podistica non potrebbero circolare.
      Allora che si fa? Intanto la pista podistica e poi tutti quegli accorgimenti già messi in luce da tutti, maggioranza ed opposizione. Poi pensiamo a creare delle piste ciclabili nelle zone idonee LIBERANDO VILAE DI LEVANTE DA QUELLE BANCARELLE ABUSIVE DEI NEGOZI CHE OCCUPANO SUOLO PUBBLICO ABUSIVAMENTE. Qualche vigile potrebbe chiedere se hanno il permesso? Speriamo che dopo le 15 assunzioni lo facciano! FORZA più LEGALITA’ e RISPETTO DELLE REGOLE possono aiutarci a migliorare.
      Buone vacanze.

    3. Credo che occorra chiarire la questione del circuito “tiro a segno” puntualizzando “il problema” ed una “possibile soluzione”.

      Il problema del circuito è la sicurezza per i pedoni che lo percorrono. Questa è messa in forse dalle auto e dalle moto delle persone che nulla hanno a che spartire con quel circuito: persone non proprietarie dei terreni o delle attività presenti lungo il circuito.

      Premesso che il tratto che va dall’inizio di via tiro a segno sino al distributore è ormai compromesso alla fruibilità dei podisti in quanto troppo trafficato dalle auto che si dirigono a fare rifornimeto.

      Premesso che l’attuale sistemazione (striscia gialla su un solo lato) ha peggiorato la sicurezza dei pedoni in quanto ha ristretto la carreggiata con possibili invasioni delle auto nella zona delimitata dalle striscie gialle.

      Premesso che il codice della strada obbliga i pedoni a percorrere le strade senza marciapiede camminando a sinistra rispetto al senso di marcia in modo che sia visibile allo stesso pedone l’auto che sopraggiunge sullo stesso suo lato di marcia.

      Premesso che il traffico veicolare generato dalle attività agricole e non, dei residenti è veramente esiguo.

      Una possibile auspicabile soluzione che propongo è: inserire il divieto di transito nel tratto che va dall’ITIS “A. Righi” sino alla stazione di servizio limitato ai non residenti e con la eliminazione della fascia gialla.
      Resta fermo il limite di velocità a 30 km/h.

      Tale soluzione vieta alle auto (per esempio a quelle che fanno rifornimento presso la stazione di servizio) di percorrere il tratto protetto abbattendo il volume del traffico nella stessa zona. Ribadisco, io che corro abitualmente e da anni in quella zona, che il problema non è creato dai residenti della zona.

      lillino giannatempo

    4. Caro Lillino, siamo alle solite! Quello che dici è sacrosanto! Allora :
      VISTO che c’è la striscia gialla;
      VISTO che c’è il limite di 30 km all’ora;
      VISTO che gli imbecilli vanno in auto e mortorino a cazzeggiare ed infastidire;
      CHIEDO
      chi deve controllare? ed eventualmente sanzionare?
      vIGILI, polizia stadale, carabinieri? o NOI CITTADINI armati (si fà per dire!) di buona volonta?

      • Credo e spero, che questi episodi non accadano mai più, credo sia possibile creare nuovi percorsi, ormai la fiumara di persone che frequentano quella zona, anche solo passeggiando, sia in fase di espansione ancora, e questo non è una concessione: è un DIRITTO!!!!
        Il fare sport all’aria aperta è per tutti i cittadini una risorsa, un’autostima, una moda? anche, importante è farlo lo sport, partendo dalla consapevolezza che lo sport è salute….e allora non ci sono limiti.
        Le attività in quella zona sono nate dopo, quindi……
        Ho chiesto dal sito dell’Associazione un incontro con gli Assessori competenti e anche a organi preposti, ora lo farò per iscritto, e lo renderò pubblico.
        La sicurezza innanzitutto!!!

      • cara lucia, io personalmente ho visto molte volte la presenza di auto delle forze dell’ordine (polizia, carabinieri e vigili urbani) lungo il circuito “tiro a segno”. non si può pretendere una presenza costante di tali forze. ciò che realisticamente si può chiedere è la videosorveglianza che consente di individuare i veicoli che non rispettano il divieto di transito (se, come mi auspico sarà realizzato) ed intervenire con sanzioni amministrative.

        a chi chiede ai podisti di andare a correre al campo sportivo oppure al circuito presente nella scuola agraria rispondo che chi corre ha bisogno di fruire di un ambiente ecologicamente bello e non ripetitivo. Un podista non accetterà mai di sostiture 10 km in aperta campagna con 20 giri da 500 mt cadauno al campo sportivo.

        la soluzione proposta (divieto di transito dall’ITIS sino alla stazione di servizio) è rispettosa delle esigenze della stessa stazione in quanto non pone alcuna limitazione al flusso di veicoli che si dirigono versa la stessa.
        è rispettosa delle esigenze dei proprietari terrieri e di altre attività presenti lungo il circuito in quanto consente loro di poter circolare in ambo i sensi di marcia lungo il circuito. è rispettosa delle esigenze dei podisti che vedranno incrementare la loro sicurezza grazie al minor flusso veicolare che si verrà a creare.

        abbiamo un bel circuito, riconosciuto tale dai podisti di altre città che sono venuti a disputare le gare a cerignola. un circuito che è costato ZERO grazie alla chiusura dell’accesso di via tiro a segno alla ex SS 98 di cui mi sono reso promotore verso il sindaco valentino ed il comandante mandrone.

        chiedo a questa amministrazione di ascoltare le asociazioni sportive e di “pensare” prima di “fare”.

        sono convinto che alla fine, anche sulla spinta di spiacevoli episodi che stanno avvenendo, prevarrà il “buonsenso”.

        lillino giannatempo

    5. ma quella non è una pista ciclabile quella di viale dilevante. ma che dite.
      fatevi un giro a trani o a margherita, lì troverete una vera pista ciclabile. qui a cerignola passa tra i marciapiedi

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