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    Cerignola, il business degli affitti agli stranieri. 100 euro a testa

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    Tutti lo sanno, alcuni fanno finta di non saperlo, qualcuno chiude un occhio, altri li chiudono entrambi. Ma si sente l’odore di bruciato, di una città che sta lentamente consumandosi sull’altare della “violazione”. Diritti umani, diritto alla salute, diritto al lavoro, diritto a vivere dignitosamente. E vittime predestinate sono “gli ultimi”.
    Fino a qualche anno fa nelle nostre campagne vivevano, in condizioni disumane, stranieri che svolgevano lavori agricoli. Oggi non è cambiato nulla. O forse qualcosa è cambiato. Ci sono anche in città quelle stesse persone e vivono nei quartieri più vecchi della città, “ammassati” in case sottane o in sotteranei umidi, dove in 20 metri abitano 15/20 persone compresi donne e bambini. Per campare oltre a lavorare in campagna alcuni sono costretti a rovistare nei bidoni della spazzatura, altri a rubacchiare, altre a prostituirsi. Tutto questo accade liberamente a Cerignola. E dietro c’è un business non da poco: il business degli affitti agli stranieri.
    Ci dice un giovane ragazzo rumeno che l’affitto in queste case-dormitorio si paga per persona, 100 euro a testa al mese. E alla domanda “l’affitto lo paghi al proprietario della casa?”, il ragazzo ci risponde che l’affitto lo ritira direttamente colui che “trova il lavoro”, ovvero il “caporale”. “Chi trova lavoro, trova anche casa”.
    E in città tutto tace. Tutti lo sanno, alcuni fanno finta di non saperlo, qualcuno chiude un occhio, altri li chiudono entrambi.

    10 COMMENTS

    1. E’ un bel giro x ki vuole guadagnarci….paghe minime x equilibrare i conti, pubbliche mogli x il tempo libero. Tutti lo sanno, e nn serve prendersela cn ki di dovere…è trp scontato!
      Manca la goccia ke fa traboccare 1 vaso abbastanza pieno.

    2. Nooo!!! Non posso credere che in una citta’ cosi’ civile e dignitosa possano succedere queste cose sotto gli occhi di tutti.Mi riservo il diritto di non crederci finche’ non vedo con i miei occhi.Dopotutto a chi sara’ mai capitato di vedere tanti di questi stranieri che frugano fra l’immondizia o che invadono interi quartieri di questa NOSTRA CITTA’ così accogliente quanto ormai ai limiti di tutti i canoni del sano vivere.

    3. Questa è la realtà nella nostra città, non si deve andare lontano, nelle strade limitrofe la zona del Duomo, di fronte alla stessa cattedrale. Molte delle persone, questo è il sostantivo giusto, vivono d’espedienti, si vendono e si appropriano di tutto pur di far fronte a questo “salasso” mensile. I furti di cavi e quant’altro hanno una sola matrice in origine, dopo si trasformano in manovalanza e quindi percepiscono quello che “il caporale” gli destina.Gli impiegati dell’Ufficio Anagrafe Comunale fanno il loro lavoro, ma molto spesso sono “le leggi a condizioni richieste” che fanno nascere spontaneamente l’illegalità. Una famiglia di quattro persone con un genitore che lavora paga mese di €1.100, vivono in 50 mq, ma per l’impiegato sono potenziali “sfruttatori” delle leggi di assistenza sociale, pertanto discriminabili.
      Allora cominciate a “fare il Vostro dovere” togliete dalla nostra città il “cancro” di questo sfruttamento, che non conosce limiti e vergogna, da parte di chi pratica questa politica.

    4. Questo articolo perchè non lo inviate a :
      Comune di Cerignola
      Commissariato di Cerignola
      Caserma dei Carabinieri di Cerignola
      ASL di Cerignola
      Vigili del Fuoco di Cerignola
      Procura della Repubblica di Foggia
      in maniera che si attivino ad individuare i proprietari, presumo cerignolani ,delle unità immobiliari, e di conseguenza porvi rimedio.
      Parliamo di razzismo , di schifosi stranieri e poi i cittadini italiani e cerignolani in questo caso si prendono i soldi di questi poveracci.
      Pietà per questi poveracci e disprezzo per questi compaesani ipocriti proprietari di immobili fatiscenti , che magari te li trovi in chiesa alla domenica o al supermercato e sono tutti schifati quando vedono questi poveracci chiedere elemosina o altro.
      Chi di dovere intervenga per la salute e il decoro della città che sta sprofondando sempre più.

    5. Condivido con quanto espresso da Claudio. In questa città impera l’ipocrisia!
      Tutti a gridare al lupo, al lupo! Mimetizzandoci in agnelli, ma i veri lupi sono tra noi!
      Quando a fronte di un mancato pagamento si è “indotti” al “baratto” con:
      le proprie donne, i propri figli o figlie, allora di quali valori cristiani vogliamo discutere? Le istituzioni pubbliche, fanno il verso delle tre scimiette; quelle religiose cristiano-cattoliche o laiche voltano lo sguardo dall’altra parte, noi abitanti di questa città “strumentalizziamo i loro bisogni” pro domo nostra. Allora?………………………… Zorro non esiste!

    6. Voglio però spezzare una lancia a difesa di questi sfruttatori di losche situazioni, ricordando a tutti che nel dna degli italiani è ben impressa l’ipocrisia e l’incoerenza,insieme a qualche altra VIRTU’ che ci contraddistingue a livello europeo.Percio’ vige la convinzione del “zomb chi pot’ “,con la paura che qualcuno non ci rimetta la caviglia.

    7. è facile difendere ciò che apparentemente fa pena ricordo come fosse ieri il discorso di due medicanti se cosi possono essere chiamati, alla richiesta di una famiglia di cerignola, la quale proponeva ai due un lavoro per lui e per lei INCINTA un posto una volta partorito come domestica a casa due due.. la risposta dei due alle richieste della coppia fu qualsiasi cifra anche con la casa nn sara mai quanto percepiamo con le elemosine… il parroco della mia parrocchia fece notare ai due che forse anche con uno stipendio secondo loro misero avrebbero potuto scampare al freddo alla precarietà di sistemazioni provvisorie e avrebbero potuto crescere in un ambiente sano i loro figli… la risposta fu una risata.. allora dinanzi ad una mentalità del genere come si fa a fare i paladini della giustizia… poi se vi dovesse mai capitare di incontrare un uomo una donna e un bambino che frugano nei cassonetti FERMATEVI e domandategli come mai fai questo e nn vai a lavorare…. io so gia qual’è la loro risposta, provatelo e poi ne ridiscutiamo.

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