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    La Cicogna: “Ancora rifiuti in Zona Industriale”. Il video

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    Il Movimento politico La Cicogna torna sul problema rifiuti in zona industriale, tema di cui lanotiziaweb.it si è più volte occupata con documentazioni videofotografiche. Ora è un video dei cicognini a mostrare rifiuti, ma non solo. Vaschette, pezzi di auto e molto altro. «E le telecamere? E le forze dell’ordine?», si chiedono i membri del movimento. La costatazione è che «in zona industriale, come in tutta la città, bisogna intervenire rapidamente. Chi viene nella nostra ad acquistare i nostri prodotti che siano olive, taralli o olio non può vedere che Cerignola è sommersa di rifiuti, che i rifiuti speciali il più delle volte sono bruciati a due passi da un frantoio o da un’azienda agroalimentare».

    E concludono. «Il raggiungimento di una maggiore qualità del decoro urbano non può prescindere da un’azione di forte contrasto dei fenomeni più diffusi di degrado ambientale, tra cui proprio, l’abbandono di rifiuti di vario genere. Questi indecorosi comportamenti sono causa di scadimento della qualità urbana, di degrado e di limitazione della fruibilità delle aree e degli spazi pubblici, con riflessi negativi sulla percezione di sicurezza da parte degli stessi cittadini».

    20 COMMENTS

    1. Il problema di questa città deve trovare soluzione non dalla disputa dialettica di persone che non considerano l’altro, ma lo si fa solo per “rompere gli equilibri”, ma lo sport consiste nel buttare giù l’equilibrista. Ma quanti di noi che “commentiamo” abbiamo visitato la zona industriale, le periferie della città, le discariche a cielo aperto, la zona dell’interporto, la strade extramurali, il Palazzo di Città alle 09,00 del mattino percorrendo la scala che conduce alla sala consigliare e lo spazio sottostante,…….strade del:
      macello, scarafone, torre quarto, candela, melfi etc.etc. non bisogna addentrarsi a chissa quanti km, ma basta percorrere qualche centinaio di metri o salire le scale. La “monnezza” è il nostro “ideale quotidiano, il caffè del mattino, il nostro aperitivo e digestivo. le colpe stanno da tutte le parti, non siamo diversi da altre città, ma almeno per la nostra un po’ di

    2. Troppo comodo chiamare qualcuno per torglierli, sarebbe meglio lasciare li i rifiuti in visione agli autori dello scempio…
      Troppo comodo dare la colpa alle autorità…. cerchiamo di non strumentalizzare…

    3. Risiedo e lavoro nella zona industriale, posso tranquillamente affermare che gli operatori svolgono regolarmente la pulizia dei cassonetti e bonificano spessissimo le aree circostanti . Preciso anche che gli stessi operatori, previa chiamata, ritirano porta a porta rifiuti ingombranti quali cartoni da imballaggio e simili. Detto questo non posso che accodarmi al coro di lamentele riguardanti lo scarso senso di civiltà di tanti ma non di TUTTI! Mi chiedo, a questo punto, perchè in città le scatole o i cartoni dei negozianti vengono tranquillamente lasciati accanto ai cassonetti e ritirati senza nessuna polemica… Che si doti la zona industriale di contenitori adatti alla mole del lavoro, che si effettuino controlli approfonditi su altri tipi di rifiuti e che si facciano della salate multe!

    4. Per il signor Biancardi:
      Risposta:
      Nei centri cittadini i rifiuti derivanti dalle attività commerciali sono classificati come rifiuti assimilabili agli urbani. Assimilabili che come da normativa derivano da attività piccole come dimensione e/o come quantità e qualità del rifiuto (non pericoloso).

      Quelli derivanti da aree industriali prodotti dalle attività commerciali e produttive sono per norma di legge speciali, e non possono essere gestiti come RSU (rifiuti solidi urbani cioè provenienti dalle abitazioni) o assimilati.
      Quindi i produttori devono gestire i rifiuti con l’iter privatistico che ha un suo costo, ed è un obbligo (formulario, registro di carico/scarico, MUD – in un futuro forse tutto SISTRI)
      Ecco perchè i cassonetti non possono essere utilizzati se non per la frazione derivante dalle abitazioni in quella zona (se esistono).

      CDR-Q

    5. e quindi cdr bisognerebbe fare dei controlli a tappeto in tutte e aziende e vedere le fatture degli smaltimenti e i formulari…….

    6. Per cdr-q:
      Apprezzando le sue nozioni in materia di rifiuti, specifico che non ci sono solo aziende nella zona industriale ma anche abitazioni e Le chiedo se i rifiuti prodotti da un ufficio sono assimilabili a quelli civili o hanno un iter diverso e se così fosse, stando alla diversificazione fatta da lei tra rifiuti urbani e rifiuti da aeree industriali, per quale motivo lo sono? Un foglio gettato in ufficio nel centro del paese è diverso da quello gettato in una zona industriale?

    7. Ma le abitazioni a cui fa riferimento il signor Biancardi sono quelle dei cosidetti “guardiani”? Che alla lunga sono diventate delle vere e proprie residenze “mastodontiche” o più precisamente “faraoniche” e “KITSCH”.
      Queste producono tanti di quei rifiuti “urbani” da essere paragonati a quelli prodotti delle Aziende?
      Signor Biancardi con tutto il rispetto, detto alla Totò:
      Ma mi faccia il piacere!

    8. Se l’ufficio/attività è in città, ha una metratura quadra inferiore ad un certo limite dettato dalla normativa sulle attività commerciali si (escluso il rifiuto pericoloso o gestito sotto altre forme vedi meccanici/gommisti ad esempio)

      Ma non deve essere buttato, ma separato e posto nei cassonetti raccolta carta e cartone della tua città.
      Se invece sei un ufficio di un contesto produttivo o commerciale con dimensioni maggiori alla sopracitata norma, quel foglio prodotto è uno speciale.

      LA legge e così, e dietro ci sono tanti anni di studio per arrivare a questo.
      le spiego in sintesi sperando di non creare confusione.

      Il foglio dell’ufficio che si trova in città con dimensioni da poter considerare il suo rifiuto negli assimilabili avrà un peso pari a 100 Kg/anno.

      Il foglio dell’ufficio che proviene da un’attività grande per dimensione e/o fatturato e/o produzione di beni quanti fogli potrebbe gestire???? bene tanti da far diventare quel peso 1000 Kg/anno o forse più.
      Così vale anche per le altre forme di rifiuto.

      Concludendo per le abitazioni e le attività il cui rifiuto è assimilabile si paga la TIA o per alcuni Comuni ancora la TARSU.
      Per le attività produttive di ogni genere e grado l’iter è speciale (speciale non significa dissimili come qualità di rifiuto, ma come provenienza) quindi privatistico, cioè quanti KG produxci tanti KG paghi.

      Se non fosse così un attività produttiva pagherebbe la stessa somma che lei paga come cittadino al suo gestore del rifiuto, ossia il Comune producendo n-mila volte di più di rifiuto (essendo un’attività produttiva).

      In questo esempio non rientrano i rifiuti pericolosi che dovrebbero di norma sempre essere gestiti in maniera diversa dal resto.

      Spero sia stato chiaro

      CDR-Q

    9. Babalù si spieghi meglio o legga meglio, altrimenti me lo faccia lei il piacere… Che le abitazioni siano belle o brutte non spetta a lei dirlo, che siano del guardiano o del propietario del lotto non cambia nulla, c’è stata una delibera comunale che permetteva la costruzione delle abitazioni in zona industriale, altrimenti sarebbero tutte abusive oggi,.

    10. P.S.
      La differenza non è se si trova in zona industriale, agricola, o cittadina.

      Se lei ha una casa in questa zona industriale si disfa del suo rifiuto separandolo e inserendolo nei cassonetti adatti, messi lì proprio per la sua abitazione.

      L’attività produttiva (fosse anche all’interno della stessa recinzione della sua abitazione) invece non deve e non può per legge disfarsene allo stesso modo che fa lei nella sua abitazione.

      CDR-Q

    11. cdr-q la mia domanda si riferiva ai rifiuti derivanti dagli uffici perchè proprio su questo sito, tempo fa, in un intervento dell’assessore Palladino non si faceva distinzione tra i rifiuti delle abitazioni e quelli degli uffici.

    12. NON sò di cosa lei sta parlando. Ma forse si riferiva agli uffici/attività con dimensioni dettate dalla legge di cui sopra, nella cintura urbana.
      CDR-Q

    13. Qalsiasi sia la normativa applicabile al caso in questione, ritengo che ci siamo allontanati dall’argomento. Si cerca, tramite l’articolo, di denigrare l’operato delle istituzioni che, dopo accurata ricerca, ritengo facciano il loro dovere diligentemente.
      Nella nostra bella città è facile notare, nei pressi dei cassonetti e non, materiale di qualsiasi genere (materassi, divani, lavandini, mobili ecc -non parlo di rifiuti speciali-); tutto ciò è incomprensibile e spiego perchè…

      La sia, previo contatto telefonico, mail, fax ecc, invia suoi incaricati presso la propria abitazione e ritira gratuitamente qualsiasi rifiuto ingombrante, il tutto nel tempo massimo di 48 ore ( hanno prelevato 2 divani ed un vecchio comodino fino al secondo piano e senza l’aiuto dei residenti dopo 24 ore dalla richiesta).
      Orbene, perchè buttare tutto per strada?? SIAMO INCIVILI.
      Una lode a quei bravi ragazzi che per un magro stipendio fanno tutto cio’ Grazie..

    14. qui nessuno sta denigrando il lavoro di nessuno….gli operatori S.I.A. fanno il loro dovere…infatti erano li a raccogliere con un mezzo inadeguato che gli era stato messo a disposizione, i vigili li abbiamo avvisati mica abbiamo scritto solo il comunicato……andate a farvi un giro in zona industriale…..e’ facilissimo risalire ai “proprietari” della monnezza buttata per strada…..ma nessuno ci andra’ perche’ la zona industriale e’ un bacino di voti……..purtroppo non si capisce che piu’ rimane cosi e piu’ Cerignola affonda.

    15. In riferimento agli ingombranti non pericolosi ed ai RAEE, vale lo stesso iter sopra citato.
      Se gli ingombranti e/o i RAEE (rifiuti derivanti da apparecchi elettrici ed elettronici – televisioni – computer – phon – elettrodomestici – ecc.) derivano da abitazioni l’iter è quello della raccolta tramite il gestore pubblico (SIA giusto?), se questi derivano da attività commerciali produttive ecc., devono essere gestiti sempre come logica speciale, hanno un loro codice identificativo europeo (CER) e quindi gestiti in forma privatistica tramite l’innumerevole quantità di gestori autorizzati.

      Per quel che riguarda SIA, non conoscendo lo statuto non posso essere esplicativo sulla questione se può o non può prendere i rifiuti delle aziende produttive.
      Certo è però che se trova questi materiali vicino ai cassonetti o buttati per strada pubblica, è costretta a prelevarli. E’ la conseguenza di questo è che l’aumento di tali tipologie di rifiuto che entrerebbero nel ciclo urbano (anche se abusivamente) non fa che aumentare i costi di gestione della raccolta rifiuti al Comune di Cerignola e quindi di conseguenza anche ai cittadini di Cerignola.

      Personalmente credo che la soluzione sta nella informazione – formazione – e controllo con conseguente multa amministrativa e ancor di più come dettato dal DLgs 121/2011 penale per abbandono di rifiuti.

      Ma questo succede non solo a Cerignola, e spesso l’inciviltà crea questo grosso problema.
      CDR-Q

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